"Il tesoro dell'Amazzonia", di Peter Berg
La pellicola che si avvale di una buona colonna sonora e degli splendidi paesaggi amazzonici come sfondo alla vicenda, è un giocattolo capace di divertire anche se il tentativo operato dal regista di far convergere in uno stesso lavoro, generi differenti come la commedia, l'azione e il divertimento, riesce solo in parte.
Una nuova sfida per The Rock. Questa volta l'ex lottatore si trova a fare i conti con Travis, uno sprovveduto cercatore di tesori in Amazzonia. Incaricato dal padre del ragazzo di riportare a casa l'intraprendente rampollo, l'ex Re Scorpione, nei panni di uno dei più richiesti e pagati cacciatori di taglie di Los Angeles, deve non solo ricondurlo al focolare domestico ma anche convincerlo a tornare. Travis infatti si aggira per il Brasile in compagnia di Mariana una ragazza del luogo e di Hatcher, un mezzo tiranno pronto a sfruttare ogni situazione e non sembra avere voglia di abbandonare la sua meta. Dopo il violento e cruento Cose molto cattive, interpretato da Cameron Diaz, il regista Peter Berg realizza un film in cui convergono più generi, azione, commedia, avventura, che affida molte delle sue gag alla diversità caratteriale dei due protagonisti, di poche parole e serioso The Rock, molto loquace e ironico, Travis. Girato con ritmo, il film scorre veloce nello sguardo dello spettatore che a tratti si lascia catturare dalle eroiche gesta del muscoloso Mr.Beck (The Rock), uomo specializzato nel recupero crediti che sogna di aprire un ristorante. La pellicola che si avvale di una buona colonna sonora e dei paesaggi amazzonici come sfondo alla vicenda, è un giocattolo capace di divertire anche se il tentativo operato dal regista di far convergere in uno stesso lavoro, generi differenti come la commedia, l'azione e il divertimento riesce solo in parte. Alcune gag come quella delle scimmie predatrici non sembrano proprio da grande schermo. Il protagonista (The Rock) ce la mette tutta nel tentativo di convincere lo spettatore ma la sua prestanza fisica non basta a far mutare le sue espressioni facciali che per le quasi due ore del film, si possono contare sulla punta delle dita. Anche nella sequenza in cui rinuncia al suo impegno etico di non usare le armi, la sua mimica non si discosta molto dalle precedenti. Tra gli attori spicca il cattivo di turno che non è uno qualunque e si vede, si tratta infatti di Christopher Walken che pur limitandosi a un'interpretazione di mestiere, lascia comunque un segno.
La gag della contrapposizione caratteriale dei due protagonisti che per certi versi pare voler citare le famose scazzottate della coppia nostrana, Bud Spencer Terence Hill, riesce solo a tratti, ben altro spessore e carattere aveva la coppia di Lo chiamavano Trinità. Il film che in alcune sequenze pare montato con i ritmi di un videogioco, appare molto carente nella sceneggiatura, i personaggi infatti non colpiscono più di tanto lo spettatore, la comicità di Travis, il rampollo archeologo, risulta poco comunicativa e anche l'eroina femminile, barista e guerrigliera affascina poco, forse il più simpatico è proprio The Rock, in particolare incuriosisce la sua agendina in cui annota ricette che sogna di cucinare. Il film si apre con quella dei funghi porcini. Nonostante le stonature nella sceneggiatura e nella recitazione degli attori, il film ha il merito di non annoiare, grazie a una regia molto veloce e ritmata. Tra le curiosità un cammeo di Arnold Schwarzenegger.
Titolo originale: The Rundown
Regia: Peter Berg
Sceneggiatura: R.J.Stewart, James Vanderbitt
Fotografia: Tobias A.Schliessler
Montaggio: Richard Pearson
Musica: Harry Gregson Williams
Scenografia: Tom Duffield
Costumi: Louise Mingebach
Interpreti: The Rock (Beck), Seann William Scott (Travis),Rosario Dawson (Mariana), Christopher Walken Hatcher), Ewn Bremner (Declan), Jon Gries (Harvey), William Lucking (Walker), Ernie Reyes jr. (Manito), Stuart F. Wilson (Swenson)
Produzione: Kevin Misher, Marc Abraham, Karen Glasser
Distribuzione: Columbia Tristar Films Italia
Durata: 103'
Origine: Usa, 2003