In bici senza sella, di Origo, Tonnini, Mangiasciutti, Giancaspro, Iezzi, De Marchis, Dafano

Se gli omaggi e i riferimenti a una certa tradizione comica sono ben palesi, quello che forse manca, a contI fatti, è quel cinismo a tratti feroci che le migliori commedie italiane del passato

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Aurelio e Luciano sono due svuotacantine che scovano un tesoro (o forse un’eterna condanna?) in una vecchia villa misteriosa. Un gruppo di precari incappa in una serie di lotte con altri clan di lavoratori. Un modellista di una linea di pupazzi ispirati ai supereroi, licenziato in tronco occupa casa dell’ex capo a sua insaputa. Un ragazzo troppo qualificato per trovare lavoro, prende una drastica decisione. Una neoassunta a tempo indeterminato scopre di essere incinta e deve perciò pensarle tutte per non farsi scoprire. Pietro e Paolo hanno finalmente trovato l’unico posto fisso possibile.

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Sei storie diverse, sei cortometraggi realizzati da un gruppo di registi esordienti compongono In bici senza sella, presentato nella sezione Kino Panorama Italia della recente edizione di Alice nella Città – e vincitore del Best Feature Film al Toronto Indipendent Film Award -, sei variazioni sul tema sul precariato multi-generazionale. E pedalare quando ti levano il sellino da sotto il sedere, anche se hai voluto la bicicletta, mette alla prova la resistenza di chiunque: per questo il film si presenta come un piccolo prontuario di “Ricette anticrisi e altri esercizi di sopravvivenza“.

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santo-graal-riccarod-de-filippis-edoardo-pesceDivertenti e piuttosto originali, tutte venate da una surreale atmosfera che viaggia attraverso la storia del cinema nelle suggestioni stilistiche, le gag che si susseguono in questo piccolo film strappano risate e sorrisi a denti stretti, per ridere delle nostre disgrazie seguendo il filo di una tradizione comica che si perde nella notte dei tempi. E anche la scelta stilistica è un omaggio al cinema ad episodi che nel passato ha dato vita ad alcune tra le commedie più corrosive del cinema nostrano, come I mostri, I nuovi mostri e Controsesso.

A fare da sfondo, con le sue umoralità e variabilità spaziali, Roma e i suoi quartieri, la sua indolenza e il suo cinismo, tanto negli spazi che ospitano le storie, quanto nella comicità, che si poggia quasi interamente sull’ironia romanesca (abbiamo, tra gli altri, Michele Bevilacqua, Edoardo Pesce, Riccardo De Filippis, Alberto Di Stasio, Francesco Montanari). Il film sfrutta sapientemente gli scorci aperti dalla location romana, per sperimentare linguaggi visuali differenti, quasi dei mini saggi di stile dall’allusione al crime movie anni Settanta, all’omaggio parodiato de I guerrieri della notte, al western. in-bici-senza-sella-2Quest’ultimo riferimento, presente nell’episodio Curriculum Vitae (di Matteo Giancaspro), risulta essere il più felicemente compiuto all’interno del sestetto, per la cura cromatica, della messa in scena e la dinamica delle inquadrature. E va senz’altro citato almeno un altro episodio, Crisalide (di Cristian Iezzi e Chiara De Marchis), per aver messo in risalto con deliziosa e sottile ironia una realtà lavorativa femminile tutt’altro che rara. Se gli omaggi e i riferimenti a una certa tradizione comica sono ben palesi, quello che forse viene un po’ a mancare, alla conta dei fatti, è quel cinismo a tratti feroce che le migliori commedie italiane degli anni Sessanta/Settanta ci hanno regalato: se quelle sbranavano, con inaspettata veemenza, dietro l’angolo di una risata, In bici senza sella si limita a farci il solletico e a graffiare di quando in quando.

 

Regia: Giovanni Battista Origo, Sole Tonnini, Gianluca Mangiasciutti, Matteo Giancaspro, Cristian Iezzi, Chiara De Marchis, Francesco Dafano

Interpreti: Riccardo De Filippis, Edoardo Pesce, Alberto Di Stasio, Michele Bevilacqua, Francesco Montanari, Alberto Gimignani

Distribuzione: Zenit Distribution

Durata: 100′

Origine: Italia 2016

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