#Cannes2018 – Incontro con Gianni Zanasi e Alba Rohrwacher per Troppa grazia

Il regista e la protagonista hanno parlato oggi dell’unico lungometraggio italiano presente alla Quinzaine. Tra i temi maggiormente affrontati, ci sono l’apparizione e il look della Madonna

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La Quinzaine du réalisateurs appare ormai un osservatorio sul cinema italiano. Nel 2016 c’erano tre italiani nella sezione: La pazza gioia di Paolo Virzì, Fiore di Claudio Giovannesi e Fai bei sogni di Marco Bellocchio. E lo stesso numero di titoli erano presenti lo scorso anno: L’intrusa di Leonardo Di Costanzo, Cuori puri di Roberto De Paolis e A Ciambra di Jonas Carpignano. In questa edizione invece, oltre al corto La lotta di Bellocchio è presente il nuovo lavoro di Gianni Zanasi, Troppa grazia, che vede tra i protagonisti Alba Rohrwacher, Elio Germano, Giuseppe Battiston e Hadas Yaron.

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La Rohrwacher interpreta Lucia, una geometra che vive da sola con sua figlia, e che deve fronteggiare difficoltà economiche e sentimentali. Un giorno, nel terreno dove sta lavorando, le appare la Madonna. E questa visione continuerà a seguirla anche altrove.

Il regista e la protagonista oggi hanno presentato il film. La Rohrwacher ha esordito parlando dell’incontro con Zanasi: “Amo molto i suoi film. Quando è arrivato con l’idea di questo film sono rimasta molto più spiazzata di quello che pensavo. L’ho trovato molto coraggioso, soprattutto nella scena in cui combatto con la Madonna”. E il regista aggiunge: “Questa scena è stata molto faticosa anche da un punto di vista fisico. Stiamo parlando di una scissione schizofrenica che avviene dentro di lei. Il film è come se fosse una soggettiva di Lucia”.

Sull’idea di partenza Zanasi sottolinea: “Se avessi dovuto iniziare dai temi mi sarei fermato subito. L’idea è partita da una risata. Nel film c’è un frequente contrasto tra innocenza e corruzione, presente e mistero, infanzia e diventare adulti”. E sulla collaborazione con la protagonista: “Con Alba abbiamo suonato insieme la tastiera di un pianoforte. Possiamo ridere, commuoverci e ridere ancora. Come spettatore sento un grande bisogno di film liberatori”.

Sulla dimensione fantastica: “Volevo che il senso del magico fosse mescolato al reale. Guardando la realtà c’è infatti qualcosa che non torna. La magia è interessante quando la sento vera”.

Nella scena iniziale c’è uno scontro verbale-fisico tra la Rohrwacher ed Elio Germano. L’attrice sottolinea: “Quella scena racconta la fine di un amore. Era scritta in maniera molto incisiva. Ma dovevamo lottare con il poco tempo che avevamo a disposizione per girare il film. E la pressione ci ha dato l’altra pressione che si vede proprio in quel momento”. Su questa scena interviene anche Zanasi: “Gli attori per me sono dei coautori del film. E oltre alla scrittura, c’è stata anche improvvisazione; nessuno infatti si aspettava che Alba prendesse Elio per il collo”.

Infine, sull’immagine della Madonna Zanasi ha detto: “Volevo che fosse semplice: il velo, lo sguardo che fosse in asse. Mi sono posto molte domande sul suo look. Bastava pochissimo per apparire ridicoli. Siamo passati dal Mantegna a una fase pop, alle All Star. E a un certo punto aveva anche i capelli blu”.

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