inizioPartita. Riepilogo di una rivolta…

La panoramica di inizioPartita sull’evento di Overwatch targato Blizzard e conclusosi l’1 maggio scorso: innovazioni e differenze tra le normali “leghe” di gioco e ciò cui ambisce mamma Blizzard

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La Blizzard – si sa – non è azienda da stare ferma con le mani in mano: questo lo sta dimostrando in maniera lampante con uno dei suoi ultimi prodotti di punta, il noto Overwatch. Sempre nuovi eroi, nuove mappe ed eventi “stagionali”: questa volta è il turno di Overwatch: Rivolta, appena conclusosi il 1° maggio scorso. Si tratta di uno scenario “one shot” a dir poco adrenalinico, molto più strutturato del precedente “Overwatch: La Vendetta di Junkenstein”.
È come se la Blizzard stesse, a poco a poco, aggiustando il tiro ed effettuando dei test sulle meccaniche in-game in vista di quello che molti si aspettano essere il probabile e vociferato Overwatch 2 (…anche se, recentemente, l’azienda ha smentito voci in tal senso), un gioco PvE cooperativo e/o single-player.

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Veniamo ora alla nostra Rivolta: questo evento svela molti intrecci sugli Omnic e su alcuni degli eroi in-game, in particolare Tracer. In effetti, il giocatore potrà rivivere attraverso questo scenario la sua prima missione tra gli Overwatch.
Rivolta viene accompagnato da un web-comic che, come sempre, serve ad introdurre l’environment in cui il player si troverà catapultato, regalandogli qualche spunto ed informazione in più sui personaggi protagonisti del plot.

Lo scenario è un tipico PvE a quattro giocatori, nei panni di quattro eroi (Tracer, Reinhardt, Torbjörn, Mercy) che dovranno fermare la rivolta degli Omnic di Settore Zero. L’evento in questione prevede quindi una determinata selezione di personaggi preimpostati, ma è eventualmente possibile effettuare l’override della stessa, scegliendo tra tutto il roster dei character disponibili. Vi si consiglia, comunque, di affrontare la sfida proposta dal gameplay con i quattro eroi scelti da Blizzard, almeno inizialmente. Così potrete immedesimarvi meglio nel plot del gioco.

Valutando a posteriori il lavoro svolto dalla Blizzard su Overwatch, possiamo persino intuire quelle che saranno le loro prossime mosse.
L’universo Blizzard converge: i personaggi, prima chiusi nel loro “recinto dei giochi”, si stanno contaminando. Un chiaro esempio di ciò è costituito dall’interazione con Heroes of the Storm e con la migrazione di alcuni personaggi di Overwatch verso quel settore. Ma quello che colpisce di più è il lavoro certosino che il noto developer sta impostando sui propri personaggi: il voler dare uno spessore, una storia, delle origini agli eroi di Overwatch – …e magari anche delle rivalità – è un modus operandi che non punta solo a far giocare e divertire il gamer standard, ma soprattutto a farlo innamorare al franchise, a creare un rapporto empatico con gli eroi virtuali che utilizza in-game. Talmente empatico che, in realtà, può determinare delle ripercussioni sul modo in cui il giocatore si approccia al titolo. Ad esempio, quando di recente si è presa la decisione di modificare il personaggio di Bastion (…il mio character preferito), mutandone l’ampiezza della bocca di fuoco, la capacità di effettuare riparazioni in movimento, ecc… è stato come se avessero trasformato un vecchio amico in un’altra cosa: la cosa non mi ha per nulla lasciato indifferente.

Sempre analizzando la direzione di sviluppo intrapresa dalla Blizzard, vi invito a fare una ricerca su Blizzard ed eSport. Le offerte di impiego aperte per ruoli inerenti gli eSport sono moltissime (vedere questo link) e, chiaramente, se l’azienda ha deciso su di un investimento di decine di persone, si intuisce che presto potremmo vedere non solo degli eventi ma una vera e propria lega (non solo relativa ad Overwatch, ma anche agli altri titoli Blizzard).

Un articolo (in lingua inglese) che affronta questo tema interessante è questo. In esso, Nate Nanzer, direttore del settore eSport, spiega le differenze tra le normali “leghe” di gioco e ciò cui ambisce mamma Blizzard.

Ma anche tralasciando quelli che sono gli obiettivi aziendali, va fatto notare come, alle ultime dirette degli eventi Blizzard, abbiano assistito oltre 30 milioni di spettatori. Si tratta di cifre da capogiro che vanno comunque tenute in debito conto.

Non si sa di preciso cosa ci riserverà il futuro, ma non ci si dovrebbe stupire più di tanto se, tra qualche tempo, ci si trovasse ad assistere ad un ipotetico derby di Overwatch tra Roma e Lazio. Magari con dei nuovi personaggi dedicati. Chi vivrà, vedrà…

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