inizioPartita. The Girl and the Robot (Mac) – La recensione

Una bambina intrappolata in una torre, uno strano uccello azzurro ferito ed un imperscrutabile guardiano dalla barba bianca. Questo l’inizio del racconto di The Girl and the Robot (Mac)…

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A distanza di tre anni dalla campagna su Kickstarter, ad Agosto 2016 è uscita su piattaforma STEAM la nuova creatura della Flying Carpet Games, un indie puzzle-game con ottime idee ma, purtroppo, una pessima realizzazione. Vi stiamo parlando di The Girl and the Robot.

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Il packshot di The Girl and the Robot (Mac)

Il packshot di The Girl and the Robot (Mac)

Una bambina intrappolata in una torre, uno strano uccello azzurro ferito ed un imperscrutabile guardiano dalla barba bianca. Questo l’inizio del racconto. In un susseguirsi di silenzi e lunghi sguardi, la piccola soccorre il povero volatile ferito e lo guarisce. L’animale, di nuovo in forze, torna dal suo padrone, il vegliardo che controlla la torre. Per riconoscenza il vecchio libera la bambina dalla prigionia e la lascia vagare per il castello, alla ricerca del suo destino e della libertà.
Da qui in avanti la storia è nelle mani del giocatore.

Il gameplay è in terza persona, ed è presto chiaro che il primo compito della bimba è quello di recuperare un medaglione magico, che le dà il potere di controllare un robot, imprigionato come lei all’interno del castello.
Molto bella l’idea di creare la possibilità di interscambio dei ruoli tra i due protagonisti con un semplice tasto: dove la ragazzina è indifesa e senza armi, lì entra in gioco il robot, solido guerriero metallico munito di spada ed arco. Quando si tratta invece di sgattaiolare in anfratti, entrare in pertugi poco agevoli e scappare dai nemici, la piccola signorina ha l’agilità e le dimensioni atte allo scopo.

Il fine intrinseco del gioco pare elementare: uscire dal castello dopo aver sconfitto l’oscura regina che lo governa e che a sua volta comanda uno squadrone di robot guardiani.
Vagando per il labirintico castello, questo improbabile duo umano-cibernetico permette al player di aggirare gli ostacoli senza troppe difficoltà, alternando i ruoli a seconda delle necessità (tanto più che la bambina ha il potere di guarire le ferite inflitte all’armatura del suo amico di latta, permettendogli di continuare a combattere).

Tutto molto poetico ed accattivante, in teoria, con un evidente richiamo al mondo di ICO, virato allo sci-fi e in versione femminile.

In realtà però The Girl and the Robot è un tentativo, per il momento maldestro, di riportarci alle atmosfere magiche e incantate di Fumito Ueda, con un gusto retrò nella grafica, molto probabilmente non voluto.

Il primo problema sono i controlli: poco intuitivi, non modificabili dal quadro delle opzioni… e va pure detto che il manuale si trova sulla piattaforma STEAM in formato pdf, non all’interno del gioco stesso, come dovrebbe essere.

Il gameplay propone inizialmente alcune spiegazioni, ma lacunose e poco incisive all’atto pratico della gestione dei personaggi e dei puzzle proposti.

I movimenti si rivelano, fin da subito, poco fluidi, e l’inquadratura direzionabile, controllabile con il mouse, risulta fuorviante, soprattutto se, contemporaneamente, si deve ricorrere anche alle frecce direzionali sulla keyboard. Servirebbe una terza mano per poter gestire corsa, movimento e PoV senza doversi interrompere continuamente.

Siamo abituati a videogiochi dal suono assordante e fin troppo presente, mentre qui ci ritroviamo nel silenzio quasi assoluto. Poca musica (solo durante il prologo), effetti sonori inesistenti se non per quelli ambientali (vento, vento e ancora vento) e il fragore delle spade durante i combattimenti corpo a corpo tra i robot.

Dal punto di vista grafico, le cose non vanno molto meglio. La volontà dei creatori sembrerebbe quella di mischiare un onirico universo alla Miyazaki con la fantascienza desertificata di Star Wars: le tonalità predominanti sono l’ocra e il giallo, con qualche cielo azzurro e poco altro. Il robot e l’abito della bambina si rifanno alla stessa gamma cromatica, e il tutto è visivamente poco attraente. Man mano che si procede nel gioco,  questo “continuum cromatico” diventa quasi stucchevole.

L’effetto generale è di uno straniamento totale, senza una reale esperienza di gioco interattiva.

In poco tempo, moltissimi i game over accumulati; proprio perché o non è chiaro il da farsi, o non si riesce a realizzare ciò che ci si propone, per difficoltà di gestione e di interazione con il gioco. E nonostante queste difficoltà, in una manciata di ore si esauriscono tutte le sfide proposte dal gameplay, quasi ci si trovasse di fronte ad un trial del primo livello.

Il problema di fondo – sostanzialmente – resta quello di trovarsi di fronte un gioco che sembrerebbe apparentemente non finito, con la sensazione di avere a che fare con una trama incompiuta.

La curiosità, perciò, lascia rapidamente spazio alla frustrazione velata di noia e non c’è spinta per continuare.
Resta l’amaro in bocca alla fine di The Girl and the Robot, vuoi anche per un finale a sorpresa che lascia tutto in sospeso, e sembra piazzato lì quasi per concludere frettolosamente la narrativa traballante dell’insieme.

Requisiti minimi di sistema:
– Sistema Operativo: OS X 10.7
– Processore: Intel Core 2 Duo
– Memoria: 4 GB RAM
– Scheda Grafica: Qualsiasi scheda video integrata
– Spazio libero sull’Hard Disk: almeno 4 GB
– Scheda Audio: Qualsiasi scheda audio integrata
– Internet: Richiesta connessione internet per il download del gioco tramite il software STEAM, e per l’attivazione
– Note aggiuntive: Manuale del prodotto disponibile in formato pdf attraverso STEAM
Voto: 50/100
Tipologia: Mix di avventura in terza persona e azione / Fantasy / Fantascienza / Puzzle & Logica
Produttore: Kickstarter / Flying Carpets Games
Sviluppatore: Flying Carpets Games
Distributore: STEAM

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