La Bella e la Bestia, di Bill Condon

Nel tentativo di modernizzarsi per rivolgersi a audience diverse, il live action perde la vitalità sprigionata dalla marcata espressività dei personaggi del film animato. Meno umano di un cartoon

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Sono passati 25 anni da quando Belle, eroina dell’allora nuovo corso Disney che, assieme alle “coetanee” Ariel, Jasmine ed Esmeralda,  rifiutava lo stereotipo della principessa in pericolo, per farsi parte attiva della storia e protagonista delle proprie scelte, varcava i saloni del castello incantato. Alla ricerca, sì, dell’amato padre da salvare, ma soprattutto di un’avventura che le regalasse un’esperienza lontana dall’amabile noia del suo villaggio e da un destino già scritto.

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In questi 25 anni La bella e la bestia non è invecchiato affatto male: il Computer Animation Production System creato dalla Pixar aveva dotato l’animazione Disney di effetti prospettici talmente visionari all’epoca da resistere al tempo, in grado di far guardare ancora oggi con stupore alla magistrale sequenza del ballo tra Belle e la Bestia nel salone del castello, su cui la camera planava dall’alto accompagnando le movenze dei protagonisti.

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beauty and the beat - lumiere e tomkinsUna meraviglia che questo nuovo celebrativo live action, a firma Bill Condon, non suscita praticamente mai, soprattutto a fronte dell’incredibile budget a sua disposizione.

Ciò che più sembra pregiudicare la riuscita dell’operazione è proprio la scelta dell’animazione degli oggetti fatati del castello, sotto le cui sembianze si celano i fedeli servitori del principe-bestia, e che in una paradossale ricerca di realismo perdono qui le fattezze buffe del cartoon.

Una strada anti-disneyana prima di tutto, considerato quanto la Major abbia sempre puntato sull’antropomorfizzazione dei propri personaggi, che sottovaluta l’empatia generata dai volti.

 

BEAUTY AND THE BEASTNell’inevitabile confronto 1991-2017 che la regia filologicamente corretta di Condon impone, con poche licenze narrative rispetto all’originale, è forse questo il dato più incredibile dell’operazione, ancorché rivelatore di questi tempi.

Nel suo tentativo di ringiovanimento, e nella speranza di rivolgersi a audience diversissime tra loro, il live-action perde quella vita che l’espressività marcata dei personaggi animati conferiva al cartoon.

E infatti, dalla scoperta delle meraviglie del castello, l’interesse sembra decisamente virare sull’asse umano del villaggio e dei suoi imperfetti villain, Gaston e Le Tont.
Interpretati da un bravo Luke Evans e un memorabile Josh Gad (lui sì parossistico come un cartoon…) sono loro due, nella già celebre e velata ammirazione amorosa del cicciotto Le Tont per il muscoloso cacciatore, il fulcro su dell’attenzione di Condon e del suo tocco queer, con tanto di postilla finale en travesti che si riallaccia al prologo iniziale tutto piume e organetto settecentesco, da spin off di una pop, sofiacoppoliana Marie Antoinette.

 

1991-2017Se il décor generale non si scosta da tanto fantasy contemporaneo, che tra l’altro ha attinto alle fiabe in maniera analoga, con atmosfere da gotico addolcito, sul fronte musicale il lavoro appare più corposo, benché l’edizione italiana ci privi del piacere di ammirare le interpretazioni originali, con il doppiaggio che azzera i contributi di attori del calibro di Ewan McGregor (Lumière), Ian McKellen (Tomkins), Emma Thompson (Mrs. Potts), i citati Evans e Gad e l’altrimenti anonima Emma Watson.

Altra scelta discutibile (ma stavolta tutta italiana) totalmente fuori tempo in un’epoca in cui l’imperativo nell’entertainment sembra essere l’abbattimento delle barriere spazio-temporali, con una condivisione immediata e globale dei medesimi contenuti. Ed è una trovata che di nuovo ci pone l’interrogativo sulla destinazione di quest’opera tanto sfarzosa quanto futile.

A chi si rivolge il nuovo La bella e la bestia del 2017? Ai bambini che non conoscono l’originale? Eppure il tono generale non pare molto kid-friendly…Agli ex bambini che videro l’originale nel 1991 per l’ennesimo effetto nostalgia? Agli amanti del musical? La nebulosità che pare ammantare il film circa il proprio target di riferimento –  sorprendente per un cinema che è prima di tutto un prodotto – disorienta, lasciando la frastornante sensazione di essere diventati meno empatici e comunicativi di un cartoon.

 

Titolo originale: Beauty and the Beast
Regia: Bill Condon
Interpreti: Emma Watson, Luke Evans, Josh Gad, Kevin Kline, Emma Thompson (voce), Ewan McGregor (voce), Ian McKellen (voce)
Distribuzione: Walt Disney Pictures
Durata: 129′
Origine: USA 2017

 

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