La vendetta di una donna: Reversal. La fuga è solo l’inizio, di José Manuel Cravioto

Horror sporco, look da B-movie, vittima che diventa carnefice. Qualche vizio di troppo contemporaneo (videocamera, sguardo in macchina) ma anche secco ed essenziale. Con un flash alla Rob Zombie

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Da vittima a carnefice. Ha il look del B-movie ed è un horror sporco Reversal, quasi una specie di rovesciamento della saga di Saw. Qui la tortura è messa in atto da Eve, 21 anni, tenuta prigioniera in uno scantinato e incatenata a un materasso sporco. In un momento di distrazione del suo aguzzino, riesce a liberarsi colpendolo alla testa. Ma non sa dove andare. Decide così di trascinare con sé l’uomo che l’ha tenuta prigioniera alla ricerca delle altre ragazze rapite. Ma non tutte sono felici di vederla. E in più, l’aspetta un’amara sorpresa.

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Tra il prima e il dopo. Con qualche vizio di troppo dell’horror contemporaneo (il passato felice ripreso con una videocamera con la ragazza che guarda in macchina assieme al suo ragazzo) e invece un presente dove è in gioco non solo la sua vita ma anche quello delle altre vittime. Un continuo contrasto luce-ombra che però regala uno strano e accattivante ritmo. Cravioto segue il corpo indemoniato di Tina Ivlev, lo riprende seguendola in azioni secche ed essenziali. Il suo è una specie di cammino all’inferno, una specie di lotta contro i propri demoni che Reversal accenna ma non ha (oppure non vuole avere) la sottiglieza per manifestarli pienamente o nasconderli del tutto.

tina ivlev e richard tyson in reversalPiace lo spirito e l’idea, un po’ meno la realizzazione che però ha comunque il merito di non bruciare il finale. Ci sarà un sequel? Inoltre è comunque interessante la prospettiva rovesciata dove tutto quello che accade in un prison horror claustrofobico, che di solito occupa tutto il film, qui invece diventa invece il punto di partenza un’ lavoro insolitamente soffocante ma girato in buona parte in esterni. Le case delle vittime sono solo tappe temporanee. Cravioto, cineasta messicano al secondo lungometraggio dopo El Más Buscado del 2014, forse guarda a Tobe Hooper. Ogni tanto il film gli scappa in qualche dialogo forzato (“Ho visto mia madre morire di cancro per 5 anni” dice il carnefice) e citazione ammiccante (la maschera alla Hannibal Lecter su una delle ragazze prigioniera), Reversal ha però un flash trascinante. Eve in ralenti, faccia con gli schizzi di sangue sulle note di Herida de amor. Una contaminazione horror-musical. Il fantasma di Rob Zombie per un momento è passato da qui.

Titolo originale: Bound of Vengeance

Regia: José Manuel Cravioto

Interpreti: Tina Ivlev, Richard Tyson, Bianca Malinowski

Distribuzione: Notorius Pictures

Durata: 80′

Origine: Usa 2015

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