"L'acchiappadenti", di Michael Lembeck

dwayne johnson ne l'acchiappadentiThe Rock deve farsi ancora perdonare: dopo aver tentato di trasformare Race to Witch Mountain in un action per teen-ager, la commedia per bambini deve ancora fargli mandare giù la pillola. E chi può farlo meglio di Mary Poppins? Julie Andrews lo costringe in un tutù, a barattare il segreto di poter volare con una resa senza condizioni alle regole del genere. Forse, per il divo è stato veramente troppo.

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dwayne johnson ne l'acchiappadentiDopo Race to Witch Mountain, la carriera di Dwayne Johnson sembrava essersi fermata: il suo tentativo di reinventarsi come eroe per famiglie era tramontato. Nonostante avesse il patrocinio della Disney, l’uomo che un tempo si faceva chiamare The Rock aveva cercato di trasformare le facili pretese di un genere zuccheroso in un action per minorenni. Il suo peccato di hybris verso le regole era evidente, così come è evidente l’iniziale arroganza del suo personaggio in Tooth Fairy. Anche in un successo come The Game Plan, l’attore non aveva ancora mai rinunciato alle sue doti peculiari: la prestanza fisica da ex lottatore e la presunzione di chi non ha paura di nessuno. Per mandare giù la pillola della resa, Dwayne Johnson aveva proprio bisogno della migliore sulla piazza. Dopo essere arrivata in suo soccorso, Julie Andrews non si è nemmeno preoccupata di dargliela con un po' di zucchero: con l’autorità che le è concessa da tutti i bambini del mondo, la regina di tutte le fate non ha mostrato alcuna pietà nell’educarlo all’arte della gentilezza e della comprensione verso i sogni e le illusioni dei più piccoli. Il divo è costretto ad ogni sorta di umiliazione, per imparare a volare nel suo abito turchino: tanto per cominciare, deve indossare un tutù; in seconda battuta, deve essere educato a credere in quello che fa. Il percorso di Tooth Fairy non gli concede un minimo di orgoglio: se davvero vuole rinascere, Dwayne Johnson deve sottomettersi senza condizioni alle convenzioni del genere. Non gli è rimasto altro da fare: come gli urla dietro l’allenatore della sua squadra di hockey, non c'è più molto tempo prima di diventare una semplice attrazione da circo… The Rock accetta le severe restrizioni del caso, e diventa l’uomo che ogni mamma vorrebbe sposare, e il padre che ogni figlio vorrebbe avere. Alla fine, riesce ad avere la patente persino da Mary Poppins, e si scrolla di dosso il cinismo di action hero all’ultima spiaggia, o quello di giocatore disilluso da una carriera deludente. Per uno spettatore adulto, Tooth Fairy è troppo prevedibile per passare alla storia: tuttavia, la sua terza rassicurante commedia per famiglie ha di nuovo sfiorato i sessanta milioni di dollari, una costante che potrebbe valergli una seconda giovinezza professionale. Forse, per Dwayne Johnson è stato troppo da sopportare: a novembre tornerà a menare le mani in Faster, e in suo soccorso sembra essere arrivato persino Vin Diesel, uno che con i bambini aveva rinunciato subito dopo The Pacifier. Il suo nome figura nel cast di Fast Five, previsto per il 2011.

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Titolo originale: Tooth Fairy
Regia: Michal Lembeck

Interpreti: Dwayne Johnson, Ashley Judd, Julie Andrews, Billy Cristal
Distribuzione: 20th Century Fox
Durata: 101'
Origine: Canada, USA, 2010

 

 

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