Lake Como Film Festival: Assegnati i premi Longscape

La giuria della quinta edizione del Lake Como Film Festival ha assegnato i due premi Lonkscape a Gulistan, Land of Roses di Zaynê Akyol e a Spoor di Agnieszka Holland

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La giuria della quinta edizione del Lake Como Film Festival  ha deciso di assegnare il premio LongScape e il premio Longscapes Insurbia a Gulistan, Land of Roses di Zaynê Akyol e a Spoor di Agnieszka Holland con una menzione speciale a Burning Birds di Sanjeewa Pushpakumara. Il concorso che si tiene sul lago lombardo è dedicato ai lungometraggi che meglio sanno mostrare lo stretto legame tra cinema e paesaggio. 

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La giuria composta da Gaia Bracco, Gian Luca Pisacane, Jacopo Marchesano, Margherita Giusti Hazon, Simone Soranna e Gabriele Lingiardi  ha assegnato il premio Longscape a Gulistan, Land of Roses con la seguente motivazione: “Per aver saputo raccontare il dramma contemporaneo delle donne combattenti con sguardo sincero ed efficace senza dimenticare la bellezza spietata del paesaggio, dimostrando che in tempo di guerra anche un lembo di terra può diventare casa”.

La giuria degli studenti dell’Università dell’Insurbia ha assegnato il premio Longscapes Insurbia a Spoor con la seguente motivazione: “Per aver coniugato una trama originale con un paesaggio descritto nel suo ciclo vitale, portando alla luce una battaglia per i diritti degli animali. Il film, che pur presenta contenuti drammatici, riesce comunque a non perdere di vista il lato ironico e leggero della vita. La fotografia rapisce lo spettatore in un’ambientazione fiabesca, a tratti luminosa e a tratti cupa, in cui il dialogo tra esseri umani e animali ripropone il gioco forza tra dominato e dominatori. La protagonista nonostante mantenga la fragilità proprie dell’essere umano, assurge ad emblema di chi nella vita si batte da solo per un grande ideale a fronte di una maggioranza violenta che reitera senza rifletterci le tradizioni di una società arcaica”. 

Inoltre la stessa giuria assegna la menzione speciale a Burning Birds con la seguente motivazione: “Per aver portato all’attenzione degli spettatori delle problematiche che non si conoscono o che non si vogliono conoscere. La crudeltà delle azioni si riflette e a volte si contrappone alle immagini del paesaggio. Le interpreti femminili tentano invano di ricreare un paesaggio domestico dei sentimenti armonico, che deve drammaticamente fare i conti con un paesaggio esterno carico di violenza. Alla fine è solo il fuoco che purifica tutto”.

 

 

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