Le cose che so di lei


Titolo originale: Things You Can Tell Just By Looking at Her
Regia: Rodrigo Garcia
Sceneggiatura: Rodrigo Garcia
Fotografia: Emmanuel Lubezki
Montaggio: Amy E. Duddleston
Musica: Ed Shearmur
Scenografia: Jerry Fleming
Costumi: Gorge L. Little
Interpreti: Glenn Close (Dr. Elaine Keener), Cameron Diaz (Carol), Calista Flockhart (Christine), Valeria Golino (Lilly), Holly Hunter (Rebecca), Kathy Baker (Rosa), Amy Brenneman (Kathy)
Produzione: Jon Avnet, Effie Brown, Lisa Lindstrom, Marsha Oglesby, Elie Samaha
Distribuzione: Mikado
Durata: 109'
Origine: Usa 2000


Sette donne, sette modi di vivere, di parlare d'amore, di cercare l'amore. Che sia filiale, fraterno, materno, eterosessuale o lesbico. Le cose che so di lei, del regista Rodrigo Garcia Marquez, figlio dello scrittore colombiano e premio Nobel Gabriel, è un racconto corale al femminile, in cui vengono ritratte sette protagoniste, diverse per estrazione e condizione, unite da un senso di mancanza, di privazione.
Donne in cerca d'amore. Il modo in cui questa ricerca è raccontato è tanto amaro, quanto ironico, quanto vero. Ogni frammento del film racchiude in sé un microcosmo, una piccola verità secca e tagliente, raccontata in modo amaro o divertito, a volte drammatico, ma mai melenso o patetico. Ciascuna storia è colta in un momento topico, in cui succede quel qualcosa capace di portare a galla sentimenti assopiti o repressi.
Ciò che colpisce nel segno è proprio l'umanità di certi personaggi, con cui è facile identificarsi e che penetra nel cuore della fragilità femminile, spesso rappresentata con partecipata verità.
Glenn Close è Elaine, ginecologa che vive con una madre ormai molto avanti negli anni e non più autosufficiente. Volto duro, modo di fare distaccato e razionale, Elaine sembra bastare a se stessa. E invece si affida a una cartomante (Calista Flockhart) per avere la conferma che l'uomo che attende da tutta la vita è nel suo futuro. Conferma che, tra l'altro, viene disattesa. Rebecca (Holly Hunter), è un dirigente di banca. Nulla la turba: né il fatto di comandare sugli uomini, né quello di avere da anni una relazione con un uomo sposato. A quasi quarant'anni rimane incinta, e questo fatto rappresenta forse per lei l'ultima possibilità di avere un figlio. Ma non esita un attimo e abortisce. Eppure qualcosa nella sua vita comincia a "stonare", a non quadrare più come prima, e si accorge di aspetti di sé e della propria vita ai quali in precedenza non aveva fatto caso. E via di questo passo, in una galleria di ritratti che hanno ciascuno qualcosa da dire.
Un motivo ricorrente in tutto il film è l'attenzione per le piccole, misteriose cose che la gente fa e che determinano ciò che siamo come individui. Non c'è una storia che valga la pena di essere raccontata più di un' altra. Rose (Kathy Baker), una comune donna divorziata e madre di un ragazzino di quindici anni, all'apparenza così normale si rivela nel film molto più eccentrica di quanto, a prima vista non possa sembrare.
Un film solido, armonioso, e accattivante, tenuto insieme da una sceneggiatura che funziona in maniera egregia ad ogni passaggio. Sette attrici in ottima forma e un regista capace di sussurrare all'orecchio dello spettatore, con acume e sensibilità, piccole verità nascoste dell'universo femminile. Perché sono tante le cose che non si conoscono semplicemente guardando in faccia una donna.
Tiziana Prezzo

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