"Le regole del gioco", di Curtis Hanson

Il cinema di Curtis Hanson spiazza e inganna, sembra seguire percorsi già noti e invece riesce a vivere di vita propria. Le regole del gioco è un’appassionante sfida lunga due ore, una contaminazione tra i canoni della commedia romantica e le regole del poker, un cinema che sembra voler tagliare fuori qualsiasi elemento esterno per concentrarsi unicamente sul gioco intorno al quale si basa.

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Las Vegas, 2003. Huck Cheever vive giocando a poker, ma non possiede nulla: professionista all’ombra di un padre due volte campione del mondo e apparentemente incapace di stabilire una relazione stabile, grazie all’incontro con una sensibile cantante di night riuscirà ad affrontare le sue problematiche esistenziali e a partecipare al prestigioso World Series of Poker Tournament.

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Dopo aver abbandonato definitivamente i territori del cinema di genere con L.A. Confidential, i film di Curtis Hanson hanno intrapreso percorsi apparentemente più lineari e  convenzionali, mantenendo però sempre un’indistinguibile personalità di fondo, sia nei progetti più riusciti (Wonder Boys) sia in quelli di più facile consumo (8 Mile). Le regole del gioco rientra a pieno titolo all’interno del percorso di un regista dal talento discontinuo ma innegabile: è un cinema che spiazza e trae in inganno, perché sembra seguire i canoni di una mentalità che bandisce dallo schermo il nuovo e l’originale (come in tante commedie americane recenti), ma che invece prende una strada tutta sua e talvolta inaspettata. Il film di Hanson infatti non mostra nulla che non sia già stato visto e assimilato, ma riesce a vivere di vita propria grazie a un approccio libero e coinvolgente nei confronti della materia trattata; non è importante che nel finale si arrivi a una soluzione facile e accomodante per tutti: quello che conta è come arrivarci, merito di una sceneggiatura strutturata come una partita a carte, in grado di effettuare una contaminazione tra i canoni della commedia romantica e le regole del poker. Regole che, si sa, sono elementari e si basano su punteggi molto semplici: coppia, doppia coppia, tris, full e via dicendo. Ma il fatto che siano semplici non preclude il coinvolgimento, e così vale pure per il film, ambientato per tre quarti intorno al tavolo verde: Le regole del gioco è un’appassionante sfida lunga due ore, dove al posto dei punti e delle fiches ci sono i personaggi e le loro relazioni; è raro trovare un cinema così coinvolgente nella sua basilarità, un cinema che sembra voler tagliare fuori qualsiasi elemento esterno per concentrarsi unicamente sul gioco intorno al quale si basa. Gioco che, banale a dirsi, si affronta tanto seduti ad un tavolo quanto sulle strade della vita.

 

 

Titolo originale: Lucky you

Regia: Curtis Hanson

Interpreti: Eric Bana, Drew Barrymore, Robert Duvall

Distribuzione: Warner Bros. Italia

Durata: 123’

Origine: USA, 2007

 

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