Blog DIGIMON(DI) – L’era delle news immateriali

Quello che colpisce nella curiosa “bufala” che ieri ha inondato il web (e non solo, la notizia è stata anche ripresa da alcune radio), sulla presunta morte di Owen Wilson, non è la bufala in sé (ce ne stanno tante in rete, e anche fuori), e neppure la velocità con la quale si è diffusa, o anche il metodo con il quale si è insinuata nei canali “ufficiali” dell’informazione, prendendo in giro la natura stessa delle “fonti”,  sempre meno attendibili e facilmente manipolabili.

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No, quello che è interessante è come hanno reagito i “grandi giornali” alla scoperta di essere stati beffati.  In rete c’è ormai questa lotta dissennata ad “arrivare primi” sulla notizia, anche perché i primi che ci arrivano sono quelli che “prendono più clic”, ed ecco che La stampa e Il sole 24ore sono stati tra i primi a raccogliere questa “notizia” che viaggiava da alcune ore soprattutto su Twitter.  La stessa redazione di Sentieri selvaggi si è precipitata, in verità con sgomento (lo confessiamo: amiamo molto Owen Wilson…), sulla notizia, e da un punto di vista quantitativo i risultati non sono mancati, visto che la news della morte dell’attore americano è già nei primi posti – in un solo giorno –  degli articoli più cliccati del mese di dicembre, con svariate migliaia di contatti.  Poi, un po’ alla volta, la rete ha trovato i suoi meravigliosi anticorpi, e la bufala è stata rivelata. Dove sta il problema? Nella vacuità dei controlli dei giornali sulle fonti? Certo.  Ma per un giornalista leggere la notizia su Il sole 24 ore, la Stampa e LiveLeak.com, di solito costituiscono  già una serie di fonti ritenute attendibili.  Quindi, primo problema: qual è oggi una fonte attendibile?

Ma la vera notizia è nella “sparizione” degli articoli “incriminati”. Operazione apparentemente “furba”  (io faccio sparire il mio errore, così non restano tracce …) ma che in realtà denota una conoscenza piuttosto limitata delle risorse della rete.  Infatti se Il sole 24 ore ha cancellato la pagina http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-29/lattore-owen-wilson-morto-195827.shtml?uuid=AYiw5bvC

La stessa è comunque reperibile nella cache di Google

http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-29/lattore-owen-wilson-morto-195827.shtml?uuid=AYiw5bvC

Quindi da un lato abbiamo l’informazione dematerializzata, ridotta a un puro link che puo’ sparire da un momento all’altro. Da un altro abbiamo una rete che cerca in qualche modo di mantenere la memoria e la traccia di quello che la rete stessaproduce. Oggi l’informazione puo’ “smaterializzarsi” con un clic, possiamo correggere le cose che scriviamo, ritornarci su, modificarle, ecc…  oppure farle sparire. Ma attenzione che da qualche parte qualcuno copia e conserva i nostri dati. Tra memoria e privacy, tra archivi globali e copyright, la guerra virtuale dell’informazione è ormai in atto.

Per la cronaca: noi abbiamo mantenuto la notizia “errata”, semplicemente segnalando ai lettori che era errata, riconoscendo dunque il nostro errore.  Forse i giornali dovrebbero tutti fare un piccolo bagno di umiltà. Non bisogna vergognarsi di sbagliare, soprattutto se l’errore genera conoscenza ulteriore sul lavoro con le fonti.

E poi alla fine fare sparire la notizia è sbagliato, perche la vera notizia è proprio la “falsa notizia”… magnifico cortocircuito dell’informazione contemporanea!

Qui le scuse ai lettori de Il Sole 24 ore

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-30/owen-wilson-morto-bufala-135124.shtml?uuid=AY4Z0lvC

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