Libere disobbedienti innamorate – In Between, di Maysaloun Hamoud

In una Tel Aviv notturna si muovono tre ragazze. Esplosività e dolcezza sono calibrate con perfetta armonia in una commedia femminile che di rosa non ha niente ma ricorda piuttosto il nero del punk

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Libere, disobbedienti e innamorate In between ha come titolo originale Bar Bahar. Il vero significato è difficilmente restituibile in italiano, causa l’inevitabile scarto che ogni lingua trascina con sé insieme al suo Paese specifico, al suo popolo e alla sua storia. Una possibile traduzione di Bar Bahar è quel luogo che sta tra la terra e il mare. In mezzo, per l’appunto.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Laila e Salma sono due ragazze palestinesi che vivono a Tel Aviv, che crescono e si scoprono all’interno della città, vivendola principalmente di notte, consumandone il lato underground dei locali e della musica elettronica. Un giorno incontrano Nour, diversa da loro, legata alla tradizione, che ogni mattina prega e con gesti lenti e precisi indossa lo Hijab, il velo islamico.

Proprio in quel mezzo evinto nel titolo si trovano le tre protagoniste di questo piccolo gioiello, l’opera prima della regista Maysaloun Hamoud. La loro identità é in bilico fra un passato d’infanzia e adolescenza e un futuro in cui modellarsi. Con estrema delicatezza ma urlando ad alta voce, Maysaloun Hamoud sottolinea l’ordinarietà delle sue tre ragazze e al contempo fa emergere un contrasto, denunciando un Paese dove il confine fra tradizione e fondamentalismo è troppo spesso inesistente. Dove ogni pensiero religioso decide di dare un preciso significato alla parola normalità. Così a Laila, Selma e Nour viene imposto un modo di vivere che di normale non ha niente ma dove normale è il primo requisito in un mondo che non permette sconfinamenti. La giovane Laila veste in un modo troppo provocante mentre Salma al contrario provoca troppo poco. Per Nour invece è già stato tutto deciso in fatto di uomini.

Esplosività e dolcezza sono calibrate con grande maestria  in perfetta armonia con le donne del film, la sua regista e sceneggiatrice e le sue protagoniste. La storia di Libere, disobbedienti e innamorate vive in un tempo lento, non sente la necessità di eventi straordinari, non si affatica dietro azioni necessarie, sono le tre ragazze e l’essenzialità delle loro vite a renderla dinamica. Quei pochi  importanti eventi scatenanti sono raccontati attraverso uno spietato senso della realtà dalla quale emergono temi difficili trattati con amara semplicità. Il resto è vita quotidiana, uscite, amori e lavori, sprazzi di interiorità e intimità delle tre ragazze. Non è un caso infatti che il film sia girato principalmente in interni, poiché quelli sono gli spazi che rispecchiano Leila, Salma e Nour, in una commedia al femminile che di rosa non ha niente, ma ricorda piuttosto il nero del punk.
Qualcosa di molto dolce ci accompagna per tutta la durata del film, come un profumo di pelle di ragazza ma al contempo un che di aspro e malinconico ci disturba, come la solitudine di un balcone notturno davanti alla città.

 

Titolo originale: Bar Bahar
Regia: Maysaloun Hamoud
Interpreti: Mouna Hawa, Sana Jammelieh, Shaden Kanboura
Origine: Israele, Francia
Distribuzione: Tucker Film
Durata: 103′

--------------------------------------------------------------
CORSO COLOR CORRECTION con DA VINCI, DAL 5 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative