LIBRI DI CINEMA – Le novità di Febbraio

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Burton racconta Burton
, Hitchcock – il laboratorio dei brividi, 60 anni di Filmcritica, Joseph Losey,  Johnny Depp, Baciami come uno sconosciuto, Groucho e i suoi fratelli, Rock Around the Screen, Stanley Kubrick “Full Metal Jacket”, Dal piacere alla dolce vita

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Burton racconta BurtonBurton racconta Burton
Mark Salisbury (a cura di)
In questo libro Tim Burton svela a Mark Salisbury il prezioso dietro le quinte del suo cinema: di come il tormento giovanile di non riuscire a comunicare con gli altri e il talento frustrato costretto a disegnare per la Disney Red e Toby nemiciamici siano diventati, in pochi anni, il nucleo del più visionario regista di Hollywood.
E questo in progetti molto personali come Edward mani di forbice o Big Fish, nella ricreazione della saga di Batman, nel caso di complessi remake come Il pianeta delle scimmie o La fabbrica di cioccolato, o come quando – Il mistero di Sleepy Hollow o Sweeney Todd lo testimoniano – si è confrontato con i classici e con il musical. Burton affronta ogni progetto, che sia un blockbuster milionario o un biopic come Ed Wood, instaurando una profonda relazione emotiva con i personaggi, da Vincent, il suo primo cortometraggio del 1982, alla reinvenzione di Alice. Nella sua filmografia cinema di genere e cinema d'autore convivono, e anzi talvolta si sovrappongono: fiabesco e gotico, disperazione e humour sono facce della stessa medaglia, quando non la stessa faccia.
Il suo essere così profondamente contemporaneo, ha trasformato Tim Burton in un marchio di fabbrica. Ricorda Salisbury: "Il termine burtoniano sta a indicare ormai qualunque regista che sia abbastanza cupo o eccentrico o contorto, o tutte le tre cose assieme".
Arricchito da foto di scena, illustrazioni e storyboard, Burton racconta Burton testimonia il genio visivo di un artista a tutto tondo, recentemente consacrato anche da una grandiosa mostra al Museum of Modern Art di New York.
[Kowalski Editore – pp. 368 € 20,00]
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Hitchcock – il laboratorio dei brividi
Italo Moscati
Alfred Hitchcock, il maestro del brivido, il regista che continua a conquistare consensi e prestigio per la qualità dei suoi film e telefilm, in cui mostra e conferma il suo talento di autore, la sua grande forza d’inventore di spettacoli indimenticabili. Questo libro, a trent’anni dalla morte di Hitch – come viene chiamato dagli appassionati del suo cinema –, è un racconto-biografia, con rivelazioni sorprendenti, poco note, sugli anni di formazione, e un’analisi approfondita dei suoi lavori, anche quelli giovanili, nel grande scenario storico di una carriera cominciata ai tempi del muto. I suoi temi: il crimine, la paura, la colpa, le «bionde virginali», gli scontri e la collaborazione con famosi produttori di Hollywood, rivivono nel racconto. In cui si narra l’avventura di pellicole straordinarie e vitali, quali «Rebecca», «Io ti salverò», «Notorius», «Vertigo», «Psycho», «Gli uccelli», e diversi retroscena che rivelano gli aspetti di una personalità sensibile, esemplare nella ricerca artistica e nei percorsi più intimi, più profondi. Venata di un’ironia impertinente e sottile.
[Ediesse Editore – pp. 240 € 14,00]
 
Senso come rischio – 60 anni di Filmcritica
Alessandro Cappabianca
Lorenzo Esposito
Bruno Roberti
Daniela Turco
(a cura)
Di Filmcritica, tutto si può dire meno che i suoi 60 anni non siano percorsi da una pluralità di storie, tali che qualcuno potrebbe ritenere perfino in contrasto tra loro: Rossellini e Hollywood, Bresson e Hitchcock, il grande cinema sovietico e il grande cinema americano, Pasolini e Orson Welles, de Oliveira e Clint Eastwood, Straub/Huillet e Godard, Raoul Ruiz e Gitai, oppure anche il cinema mainstream e quello sperimentale. Coppie di opposti che non sono opposti, alla prova della scrittura e della sensibilità filmica. Contro il cattivo cinema, il cinema pretenzioso, contenutistico, mero veicolo di ideologismi. Come dice Godard, il cinema non è un’arte né una tecnica, ma un mistero. E il mistero implica il rischio. “Forse – come concludeva Emilio Garroni in Estetica –, il senso è il rischio che non possiamo non correre, di cogliere la sensatezza, mentre la conquistiamo”. Senso come rischio, quindi.
Testi di Deleuze, Garroni, Jameson, Lizzani, Montani, Matte Blanco, Nancy, Schrader ecc., che Filmcritica ha segnalato nel corso degli anni, e di cui ha caldeggiato, se del caso, la traduzione italiana, cercano di rispondere alle domande poste dai film, senza operare nessuna scissione tra cinema e pensiero, ma anzi esplicitando il carattere della filosofia come pensiero del cinema. Filmcritica ha sempre preferito assumere il rischio di una critica militante, esercitata sui film, senza troppi salvagenti teorici, nella convinzione che i film siano parte integrante e determinante della teoria stessa, che essi, anzi, possano contribuire a fondarla, più che riceverne legittimazione a posteriori.
[Le Mani Editore – pp. 264 € 18,00]
 
Il gotico padano – Dialogo con Pupi Avati
Ruggero Adamovit
Claudio Bartolini
Cosa lega la tranquilla e solare Emilia-Romagna alle storie cupe e inquientanti messe in scena da Pupi Avati al ritmo cadenzato di ogni decennio?
È lo stesso cineasta a scandire, passo a passo con i contenuti presentati dagli autori, le tappe di un percorso misterioso che si addentra nei meandri del gotico, suo territorio cinematografico di elezione. Un viaggio che prende le mosse dalla fertile mentalità dei contadi emiliani e romagnoli, inesauribili fucine di paure e secolari tramiti di ataviche credenze e superstizioni. Dalle immobili e placide campagne assolate alle acquose propaggini del delta del Po, dagli umidi e ombrosi boschi dell’Appennino fino ai chiassosi lidi della riviera romagnola, il libro segue le linee tracciate dai territori di una regione da sempre sinonimo di serenità, apertura e divertimento, alla ricerca di quella crepa in cui la macchina da presa si inserisce, riportando a galla un terrore antico.
Con La casa dalle finestre che ridono, indiscusso cult movie, Avati inaugura il filone del gotico padano, trasfigurando i propri luoghi d’infanzia fino a renderli fabbriche di terrore, contenitori di ossessioni e raccapriccianti segreti.
Per continuare con le suggestioni che popolano opere di genere come Zeder, L’arcano incantatore e Il nascondiglio, provenienti dal passato prossimo e remoto vissuto in Emilia.
Il dialogo tra gli autori e il regista consente di comprendere a fondo le dinamiche filmiche e
narrative attraverso le quali Pupi Avati costruisce e veicola la paura, con una rara potenza destabilizzatrice che ancora oggi fa tremare il suo pubblico.
[Le Mani Editore – pp. 248 € 15,00]
 
Joseph Losey – Senza re, senza patria
Luciano De Giusti (a cura di)
Per il singolare tragitto esistenziale e artistico che ha compiuto, Joseph Losey (1909-1984) è un'originale figura di cineasta in equilibrio tra due mondi: quello americano della sua formazione e quello europeo, nel quale approda. Dopo le prove nell'ambito del cinema classico di genere, si afferma come uno degli autori della modernità, declinata in versatili forme di stile con le quali dà voce ai temi della sua poetica. Scostando il velo dell'oblio che lo ricopre, questo volume cerca di ripensarne il valore e la collocazione nella storia del cinema, mettendo in dialogo generazioni di giovani studiosi con figure storiche della critica che consacrarono Losey come uno dei maestri contemporanei. Dal confronto di metodi e prospettive scaturisce uno sguardo rinnovato sull'irriducibile vitalità di un'opera intrisa della passione del cineasta per il suo tempo.
Il volume contiene saggi e interventi di Denitza Bantcheva, Roberto Calabretto, Giorgio Cremonini, Lorenzo Cuccu, Masolino D'Amico, Maurizio Del Ministro, Goffredo Fofi, Colin Gardner, James Leahy, Dario Marchiori, Anna Masecchia, Simona Monizza, Angelo Moscariello, Fabio Pezzetti Tonion, Maurizio Porro, Federico Rossin, Rosamaria Salvatore, una testimonianza di Alain Delon, un dialogo con Michel Ciment e Pierre Rissient, una conversazione di Aldo Tassone con Joseph Losey.
Questo volume raccoglie gli Atti del convegno di studi tenutosi a Pordenone il 23 e 24 gennaio 2009 nell'ambito della XI Edizione di Lo sguardo dei maestri, a cura di Luciano De Giusti e Giorgio Tinazzi.
 [Il Castoro – pp. 256 € 20,00]
 
Vita e morte dell’immagine – Una storia dello sguardo in Occidente
Régis Debray
Un imperatore cinese chiede al suo primo pittore di cancellare una cascata dipinta, perché lo scroscio dell’acqua non lo fa dormire. Leon Battista Alberti consiglia a chi non riesce a prendere sonno la contemplazione di dipinti raffiguranti fontane, fiumi e cascate: «L’acqua dipinta che disturbava il cinese calmava il toscano». Questi due casi eloquenti ci raccontano del potere misterioso delle immagini in tempi e luoghi diversi. Dal loro confronto prende le mosse l’affascinante indagine di Debray, impegnata a ricostruire una storia dell’immagine che sia insieme una “storia dello sguardo in Occidente”.
Servendosi degli strumenti della mediologia – in cui confluiscono storia dell’arte e delle tecniche, filosofia e scienza delle religioni, sociologia e storia delle idee –, in una prospettiva che unisce ciò che l’Occidente ha sempre separato (spirituale e materiale, soggetto e oggetto, essere e apparire, artisticità e tecnologia), Debray ripercorre la presenza dell’idolo, la rappresentazione dell’opera d’arte, fino alla simulazione dell’immagine digitale. La genealogia del nostro inconscio ottico, radicato nell’arcaica logosfera e sviluppatosi nella moderna grafosfera, ci mostra al contempo il nostro destino: la morte della società dello spettacolo e l’avvento, grazie alla rivoluzione numerica, della terza era, la videosfera.
[Il Castoro – pp. 272 € 22,00]
 
Johnny Depp
Eleonora Saracino
Considerato un "ribelle" e un outsider, Johnny Depp ha faticato non poco a liberarsi dal cliché del "bello e dannato" per imporsi sulla scena internazionale come un attore di talento. A dispetto della fama da sex symbol che i media gli hanno cucito addosso, ha preferito misurarsi con personaggi complessi e tormentati e lavorare con registi in grado di dare voce alla sofferenza, alla solitudine, alla diversità.
È uno dei pochi artisti a non essere ossessionato dall'immagine e non esita a trasformarsi fisicamente. Il volto sfregiato del protagonista di Edward mani di forbice, la calvizie del Raoul Duke di Paura e delirio a Las Vegas, il plastificato Wonka de La fabbrica di cioccolato e lo spaventoso ghigno di Sweeney Todd sono alcuni dei ruoli "estremi" in cui l'attore ha alterato la propria fisionomia per essere non soltanto aderente al ruolo ma "nel" ruolo. Diretto da grandi registi, da Jim Jarmusch a Terry Gilliam, passando per Emir Kusturica, Michael Mann e, naturalmente, Tim Burton (sette film girati insieme, tra cui Alice nel paese delle meraviglie), Depp non ha mai smesso, come lui stesso ha dichiarato, di "mettersi alla prova".
Dopo una lunga serie di film dettati dalle "scelte di cuore", Depp è arrivato al successo planetario a quarant'anni con la miliardaria saga dei Pirati dei Caraibi, portando alla ribalta un genere che, dopo l'era di Douglas Fairbanks, sembrava destinato all'oblio e a un sicuro flop al botteghino. Il suo Jack Sparrow, invece, è entrato nel mito, con la sua aria da sgangherato masnadiere, funambolo sul filo dell'avventura e della comicità, incarnazione perfetta del corsaro post-moderno.
A questo originale artista, che resta, nonostante tutto, un outsider, Eleonora Saracino dedica un approfondimento critico, ampiamente illustrato (con molte nuove immagini rispetto alla prima edizione del volume), a ripercorrere i tratti salienti di una delle carriere più eclettiche di Hollywood.
[Gremese Editore – pp. 144 € 20,00]
 
Baciami come uno sconosciuto
Gene Wilder
Gene Wilder è uno dei più noti attori americani. Ha legato indissolubilmente la propria fama cinematografica a quella di Mel Brooks e dal loro sodalizio Wilder ha guadagnato ben due nomination all'Oscar. Memorabili anche le sue collaborazioni artistiche con Woody Allen e Richard Pryor. È stato sposato con la comica Gilda Radner (una delle protagoniste del mitico show tv Saturday Night Live) dal 1984 fino alla sua prematura scomparsa avvenuta nel 1989 per un cancro alle ovaie. Da allora, Wilder è un attivo testimonial della lotta al cancro. Oggi vive con la moglie Karen a Stamford nel Connecticut e si dedica alla scrittura. Questa sua autobiografia è preceduta da una prefazione di Mel Brooks.
[Editrice Sagoma – pp. 312 € 19,00]
 
Groucho e i suoi fratelli – La vita e l'arte dei Marx Bros.
Luca Martello
In occasione del centoventesimo compleanno di Groucho Marx (1890-1977), icona cinematografica senza tempo, e dell'ottantesimo anniversario del film-capolavoro Animal Crackers (1930), Groucho e i suoi fratelli offre ai lettori italiani la prima monografia integralmente dedicata alla vita e all’arte degli indimenticabili Marx Bros. Pagina dopo pagina, grazie alla passione e alla competenza di Luca Martello, la vita e l’arte di Chico, Harpo, Groucho, Gummo e Zeppo – in una sola parola: il gruppo comico più celebre mai esistito – diventano gli ingredienti fondamentali di una storia intrigante come un romanzo e magnetica come un film. Dai primi, timidi passi sul palchi del vaudeville fino agli esordi nel cinema sonoro senza trascurare gli anni del declino e la resurrezione televisiva, Groucho e i suoi fratelli è un’opera completa: il libro definitivo per chiunque abbia amato questo formidabile gruppo di attori e, incuriosito dalla loro figura, voglia scoprirne passioni e segreti.   
[Castelvecchi Editore – pp. 340 € 22,00]
 
Rock Around the Screen
Diego del Pozzo
Vincenzo Esposito
A metà anni Cinquanta, l´avvento del rock’n’roll segna una svolta epocale nei rapporti tra cinema e musica, con le due “arti giovani” che, da allora, s´intrecciano indissolubilmente e s´influenzano a vicenda.
Diverse storie artistiche e produttive, culturali e industriali danno conto di questo affascinante “abbraccio”: dai teen-rock movies con e senza Elvis ai grandi raduni che quarant´anni fa decretarono la perdita d´innocenza della “Woodstock Generation”, da generi specifici come le rock-operas e i rockumentaries ai film di Dylan, Beatles e Pink Floyd, dalle mutazioni del corpo-rock a quelle della citazione video-filmica, fino alle parole di “cineasti rock” come Julien Temple e Carlo Verdone. Esperti di cinema e musica raccontano in modo originale temi che hanno segnato in profondità lo sviluppo della cultura giovanile del secondo Novecento.
[Liguori Editore  – pp. 292 € 24,50]
 
Stanley Kubrick “Full Metal Jacket”
Roy Menarini
Claudio Bisoni
Full Metal Jacket è un film sulla modernità, sociale e cinematografica. Kubrick inventa il «classico sperimentale», dove l’aurea precisione dei tempi d’oro si trasforma in una minacciosa potenza di catastrofe, dove il sentimento prevalente è quello dell’angoscia e della paura, dove il «perfetto» nasce dall’incontro assurdo tra un brutale meccanismo di preparazione e un risultato senza risposte. Come ogni classico, anche Full Metal Jacket chiede di essere visto e rivisto, contiene sequenze diventate di culto, non smette mai di rilanciare significati nascosti. Ma come ogni film moderno, possiede un vasto numero di oppositori, mantiene tratti oscuri, lascia sofferenti gli spettatori, offre quel senso di «impurità» che il cinema della Hollywood classica non avrebbe consentito, almeno non con tale evidenza.
[Lindau – pp. 136 € 13,50]
 
Tutto Cinema
AA.VV.
Una sintetica ma completa storia del cinema, dai primi passi dei fratelli Lumière fino alla rivoluzione digitale. Due le sezioni che compongono il volume. La prima sezione – la Storia – ripercorre la grande avventura del cinema, raccontando tutte le principali tappe tecniche ed estetiche: l’epoca del muto, la nascita di Hollywood, l’avvento del sonoro, l’età d’oro degli anni ’30, il neorealismo, il dopoguerra, le nuove tendenze internazionali, e via via fino a oggi; ogni capitolo si conclude con un utile schema riassuntivo. La seconda sezione – la Tecnica – dopo aver illustrato l’evoluzione storica e tecnica dei ruoli nel cinema, spiega i fondamenti di regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio, scenografia, recitazione, suono e musica. Ricchissimo di informazioni, il volume è una vera “summa” della Settima Arte, utile non solo agli studenti o agli addetti ai lavori, ma anche a tutti gli appassionati che vogliono capire e sapere di più.
[De Agostani – pp. 288 € 11,90]
 
Dal piacere alla dolce vita – Roma: 1889-1960 una capitale allo specchio
Gianni Borgna
Antonio Debenedetti
Un affresco della cultura della capitale che parte dalla Roma di fine Ottocento -descritta nel Piacere di D’Annunzio- e arriva alle immagini della Dolce Vita di Fellini, negli anni sessanta del Novecento. Uno specchio puntato sulla storia di uno dei periodi più affascinanti dell’evoluzione della città.
 Il volume racconta la tumultuosa trasformazione di quegli anni, attraverso i ricchi testi degli autori, impreziositi da contributi quali quelli di Raffaele La Capria, Gian Luigi Rondi, Giovanni Sabbatucci e Lucio Villari e affiancati da un corredo iconografico in buona parte inedito. 
[Mondadori – pp. 288 € 39,00]
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    LIBRI DI CINEMA – Le novità di febbraio

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    "Popcorn time. L'arte dei titoli di testa", "Evolution. Darwin e il cinema", "Il cinema di Arthur Penn", "Ferzan Ozpetek. La leggerezza e la profondità", "Ricordare, sognare, sceneggiare. Pensiero creativo e scrittura cinetelevisiva", "Il cinema, il corpo e  l'anima", "High concept", "Fernando Di Leo e il suo cinema nero e perverso", "Watchmen", "La terza golden age della televisione", "Rondi visto da vicino"

     
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    POPCORN TIME
     L'arte dei titoli di testa

    Fabio Carlini

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    #SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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    Divenuti importanti a partire dagli anni ’50 per le geniali invenzioni di Saul Bass, i titoli di  testa sono la soglia significativa che fa entrare lo spettatore nella finzione vera e propria attivando il suo desiderio, suggerendo atmosfere, indicando itinerari, fornendo stimoli. Barbarella e Maurice Binder, La Pantera Rosa e la coppia Freeleng-DePatie, Florence Deygas e Oliver Kuntzel che inventano una contaminazione tra la grafica di Bass e il pulp realizzando i titoli di Prova a prendermi, una sorprendente esperienza visiva, e poi Kyle Cooper, Randall Balsmeyer, il kitsch baroccheggiante di Terry Gilliam, l’affascinante sequenza dei titoli di Lady Vendetta, il vecchio azzeccatissimo inizio di Il Buono, il brutto, il cattivo. Insomma, una galleria di sorprese e invenzioni, di effetti speciali artigianali e sofisticate sequenze in 3D, di lettering consuetudinari e trasgressioni grafiche

    [Le mani – 15,00 euro]

    EVOLUTION
    Darwin e il cinema

    Elena Canadelli e Sergio Locati

    La teoria dell'evoluzione di Darwin ha cambiato per sempre il nostro modo di percepire l'uomo e il suo posto nella natura. I concetti di selezione naturale, mutazione e lotta per la sopravvivenza hanno oltrepassato i confini della scienza, fornendo preziose suggestioni alla letteratura, all'arte e da ultimo al cinema. Le idee di Darwin hanno portato allo scoperto dubbi e paure, che si sono trasformati in spunti per incredibili storie di ibridi, mostri, strane scimmie e supereroi mutanti.
    Numerosi film hanno tradotto le idee di Darwin in afffascinanti affreschi immaginifici, talvolta tradendo il dato scientifico. Nonostante le esagerazioni e le semplificazioni, il cinema si è dimostrato una cassa di risonanza che ha favorito il diffondersi di una nuova visione del mondo. Dalla minaccia primordiale di King Kong al ribaltamento dei ruoli in Il pianeta delle scimmie; dalle urla nella giungla di Tarzan l'uomo scimmia alle evoluzioni inattese di 2001: Odissea nello spazio; dalle mutazioni di La mosca e La cosa fino alla lotta per la sopravvivenza di Alien, Il mostro della laguna nera e La guerra dei mondi. Nel corso di oltre un secolo il cinema horror, fantastico e di fantascienza è diventato il luogo privilegiato in cui la ricerca biologica ha incontrato le paure più recondite dell'uomo.
    Evolution è un suggestivo "viaggio allucinante" alla scoperta degli aspetti più fantasiosi e inaspettati della contaminazione tra scienza e immaginario popolare. Solo apparentemente privi di un legame con l'evoluzionismo, questi racconti e questi film sono in realtà la dimostrazione della curiosità e delle domande che Darwin e le sue teorie hanno suscitato e suscitano tuttora.

    [Le Mani – 16,00 euro]

    IL CINEMA DI ARTHUR PENN
    Luca Malavasi

    Celebre soprattutto tra gli anni Sessanta e il decennio successivo, Arthur Penn è uno dei maggiori registi della storia del cinema americano moderno, autore di film ormai entrati nella leggenda come Anna dei miracoli, Furia selvaggia-Billy the Kid, La caccia, Gangster Story, Piccolo grande uomo e Missouri. Questa monografia, oltre ad aggiornare il lettore sulle produzioni più recenti (non distribuite nel nostro Paese), vuole anche analizzare l’origine del cinema di Penn, approfondendo in particolare il non breve e cruciale periodo dell’apprendistato televisivo negli anni Cinquanta e l’intreccio tra film e teatro.

    [Le mani – 15,00 euro]

    FERZAN OZPETEK.
    La leggerezza e la profondità
    Gabriele Marcello

    Ogni suo film potrebbe essere visto come un viaggio, geografico e interiore (Il bagno turco – Hamam), compiuto a cavallo della Storia e delle storie con una traslazione tra passato e presente (Harem Suare), all’interno di un microcosmo familiare (Le fate ignoranti, Saturno Contro), attraverso la memoria e il desiderio (Cuore sacro, La finestra di fronte) o nel corso di ventiquattro ore di umana disperazione (Un giorno perfetto).
    Lontano dal voler essere un cinema con pretese autoriali, quello di Ozpetek è il cinema degli "affetti speciali", che vuole rivolgersi alla gente comune, perché è di essa che parla, prendendo spunto dalla realtà, trasfigurandola in una dimensione "altra", ma non meno realistica.

    [Le mani – 15,00 euro]

    RICORDARE SOGNARE SCENEGGIARE
    Pensiero creativo e scrittura cinetelevisiva
    Alessandro Bencivenni

    Questo è un libro sulla sceneggiatura visto dalla parte dello spettatore. Non ha la presunzione di insegnare a scrivere film, ma l’ambizione di aiutare a leggerli, rintracciando strutture e temi ricorrenti nella libera forza creativa di ciò che ci attira, sorprende, commuove. Invita il lettore, come un compagno di viaggio, a inoltrarsi in una inesplorata terra di confine fra teoria, prassi e critica cinematografica. Analizza cinema e serialità televisiva privilegiando il punto di vista della scrittura, eppure si sofferma anche su un film senza sceneggiatura (Nel corso del tempo di Wenders) e su una sceneggiatura senza film (il progetto felliniano di Il viaggio di Mastorna). Passa in rassegna capolavori e opere minori, poiché l’autore crede che il racconto cinetelevisivo sia un’arte viva e non un’anagrafe catastale di classici.

    [Le mani – 16,00 euro]

    IL CINEMA, IL CORPO E L'ANIMA
    Chiara Simonigh

    Questo libro tocca alcuni dei temi e dei problemi salienti posti nel tempo dalla rappresentazione del corpo e dalla recitazione nel cinema e nella fotografia. Cos’è la quarta dimensione che secondo Ejzenštejn il cinema introduce nella drammaturgia recitativa? Come possono, ancora oggi, Chaplin e Keaton, coi loro soli corpi silenziosi, consegnarci un intero mondo poetico, ad un tempo lieve e dolente? In cosa le immagini moderne e contemporanee che celebrano un corpo femminile – qui di Marilyn Monroe – sono diverse da tutte quelle che le hanno precedute? Come incarna i valori culturali dominanti l’attore e come li incarna invece il divo? Perché la storia del primo piano fotografico e cinematografico muove dall’espressività forte ed esplicita all’inespressività presunta?
    Questi sono alcuni degli interrogativi al centro del libro; interrogativi dietro ai quali si nasconde, ancora una volta, la domanda che il corpo da sempre pone alla cultura.

    [Le mani – 14,00 euro]

    HIGH CONCEPT
    Ideazione narrativa e marketing nel grande cinema
    Gianluca D'Agostino

    In Europa, ed in Italia in particolare, siamo abituati a pensare al film soltanto come espressione artistica di un autore, il regista. Negli Stati Uniti, invece, il film è innanzitutto un prodotto industriale. Di conseguenza, il produttore, che lì è considerato l’autore del film, tende a progettare o a prendere in considerazione le storie che gli sono sottoposte dagli sceneggiatori sulla base della loro commerciabilità. Per questo, tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta si è arrivati quasi a teorizzare il modo giusto per produrre film di successo. La cosa a Hollywood è stata considerata più o meno rivoluzionaria e questa rivoluzione ha un nome: high concept.
    ll libro che presentiamo indaga in modo approfondito il rapporto tra marketing e narrazione nei film di Hollywood, facendo luce per la prima volta sull’origine del fenomeno high concept e sulla struttura narrativa che questo implica.[Audino – 15,00 euro]

     

     

    FERNANDO DI LEO E IL SUO CINEMA NERO E PERVERSO
    Gordiano Lupi

    Sceneggiatore e regista, Fernando di Leo è uno degli autori più interessanti del cinema italiano dagli ani Sessanta in poi. Da Per un pugno di dollari a Milano calibro 9, la sua carriera è una serie di grandi successi che hanno raggiunto l´apice quando Fernando di Leo si è specializzato nel genere noir ispirandosi ai romanzi disperati e violenti di Giorgio Scerbanenco. "Nei film girati da di Leo c’è sempre un´ironia di fondo, anche nelle pellicole più truci. I miei debiti di passione e cinematografici con questo regista sono tanti…" afferma Tarantino. I suoi film non sono molti, ma tutti si segnalano per il modo originale in cui affrontano tematiche insolite: Rose rosse per il Furher (1968), Brucia ragazzo brucia (1969), Amarsi male (1970), La bestia uccide a sangue freddo (1971), Milano calibro 9 (1972), La mala ordina (1972), Il boss (1973), La seduzione (1973), Il poliziotto è marcio (1974), La città sconvolta: caccia spietata ai rapitori (1975), Colpo in canna (1975), Gli amici di Nick Hezard (1976), I padroni della città (1977), Diamanti sporchi di sangue (1978), Avere vent´anni (1978), Vacanze per un massacro (1980), Razza violenta (1983), L´assassino ha le ore contate (1981) e Killer contro killers (1985).

    [Profondo Rosso – 25,00 euro]

    WATCHMEN
    Il Libro Ufficiale del Film!

    Watchmen è la graphic novel più acclamata dalla critica di tutti i tempi.
    Il volume della 001 Edizioni ripercorre tutte le fasi della produzione del film.. Attraverso una lunga serie di testimonianze – raccolte direttamente sul set – degli attori, registi e tecnici che hanno partecipato alla produzione, viene raccontato il mondo di Watchmen. In un mondo dove gli Stati Uniti hanno vinto la guerra del Vietnam e Richard Nixon è presidente per la quinta volta scopriamo un pianeta dove i supereroi non esistono, ad eccezione di uno, il Dr. Manhattan dotato di poteri simili a quelli di un Dio. Per il libro si è scelto una grafica che riprende e monta in modo affascinante i migliori “scatti” del film, documenti di scena, bozzetti, prime pagine di quotidiani, storyboard inediti, le schede di tutti i personaggi e tanto altro. Chiude il libro una approfondita sezione dedicata agli effetti speciali e alla post-produzione.

    [001 edizioni – 29,00 euro]

    LA TERZA GOLDEN AGE DELLA TELEVISIONE
    Barbara Maio

    Un´analisi della serialità televisiva contemporanea alla luce di elementi produttivi, autoriali e di cultura popolare in una era che è possibile definire "Terza Golden Age della Televisione". La serialità televisiva, la cosiddetta "fiction", rappresenta oggi un testo dal valore altissimo in termini di prodotto culturale ed economico. Dal 1996, anno in cui Robert J.Thompson pubblicava Television´s Second Golden Age, le produzioni di "tv di qualità" sono sempre più diventate la norma nei palinsesti contemporanei. Questo volume analizza la serialità televisiva contemporanea alla luce di elementi produttivi, autoriali e di cultura popolare in una era che è possible definire Terza Golden Age della Televisione.

    [Edizioni sabinae – 15,00 euro]

    RONDI VISTO DA VICINO
    Simone Casavecchia

    Dal 1947 critico de Il Tempo e La Rivista del Cinematografo, corrispondente dall’Italia per il cinema di Le Figaro e di periodici come Cinémonde e Le Film Français, nel 1949 organizza con il Sindacato nazionale giornalisti cinematografici il primo Congresso nazionale della critica cinematografica. Membro di numerosi festival, fra cui Venezia (1949), Berlino (1961 e 1982), Rio de Janeiro (1965), Cannes (1967 e 1980), nel 1971 è nominato sub-commissario per il cinema della Biennale, dove istituisce i Leoni d’oro alla carriera, e presidente della Biennale nel quadriennio 1993-96. Attualmente è presidente dell’Accademia del Cinema italiano (Premi David di Donatello) e del Festival del Cinema di Roma.

    [Edizioni sabinae – 18,00 euro]

    [le schede sono tratte dai comunicati stampa delle case editrici]

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      LIBRI DI CINEMA – Le novità di febbraio

      “Carlo Verdone (castoro n. 225)”, “Nell’occhio, nel cielo”, “Il cinema muto”, “Segni di vita. Werner Herzog e il cinema”,  “Il cinema e il caso Moro”, “Marlon Brando”, “Il film documentario”, “Conversazione con Ingmar Bergman”, “Un’odissea del cinema.  Il «2001» di Kubrick”, “Lingua italiana e cinema”, “David Lynch”, “Robert Zemeckis”

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      CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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      CARLO VERDONE (castoro n° 225)

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      #SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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      Antonio D’Olivo

      Un viaggio che attraversa il percorso professionale e i processi creativi di Carlo Verdone, uno dei cineasti più amati e prolifici del cinema italiano. Attore, regista, sceneggiatore, comico, da quasi trent’anni racconta in modo spietato, ma sempre con il sorriso sulle labbra, gli Italiani, i loro difetti, le loro manie. La comicità caricaturale dei primi film (Un sacco bello, 1980; Bianco, rosso e Verdone, 1981; Borotalco, 1982) lascia spazio, con il passare del tempo, a situazioni più articolate e malinconiche. Goffaggine e inadeguatezza si mescolano a nevrosi e ipocondria, dando vita a personaggi vulnerabili e alle prese con difficili rapporti affettivi (Manuale d’amore, 2005; Il mio migliore nemico, 2006).

      Antonio D’Olivo, seguendo il percorso del cinema di Verdone, ne evidenzia la capacità di cogliere via via, in maniera precisa e puntuale, i mutamenti avvenuti nel nostro paese negli anni, nei costumi e nella società. Restituendo attraverso immagini, storie, situazioni, “tic esistenziali” di personaggi ormai cult, dialoghi ed espressioni entrate ormai nel linguaggio comune, delle vere e proprie “radiografie”, degli spaccati sociologici del nostro paese nel corso del tempo.

      111 fotogrammi b/n.

      [Castoro – 11,90 euro]

       

       

       

      NELL’OCCHIO, NEL CIELO.

      Teoria e storia del cinema di fantascienza

      Luca Bandirali

      Da “Il viaggio nella Luna” di Georges Méliès ai mondi lontanissimi di George Lucas, dalle architetture avveniristiche di Fritz Lang ai replicanti di Ridley Scott, dai mostri invasori degli anni ’50 ai benevoli visitatori spielberghiani, dalle visioni allucinatorie di Kubrick e Tarkovskij alle illusioni di “Matrix”, il cinema di fantascienza ha dato vita alle più spettacolari allegorie del XX secolo, influenzando in misura decisiva l’immaginario contemporaneo. Di tale centralità rende ragione questo saggio, elaborando una mappa dettagliata del «territorio» (attraverso una filmografia che supera gli 800 titoli), ma proponendo anche una nuova definizione del film fantascientifico.

      [Lindau 26,00 euro]



       

       

      IL CINEMA MUTO

      Un linguaggio universale

      Michel Marie

      Ha ancora senso occuparsi di cinema muto nell’era degli effetti speciali e del dolby surround? La risposta è senz’altro affermativa, e non soltanto dal punto di vista della ricerca storica. Sono infatti diversi i film apparsi in anni recenti che si caratterizzano per una esasperata ricerca del silenzio – Il profumo della papaya verde, Juha, Last Days –, inoltre autori del calibro di Abbas Kiarostami, Wong Kar-wai, Hou Hsiao-hsien si dimostrano interessati al recupero di quella potenzialità espressiva che fu capace di dare vita a un linguaggio universale nelle maggiori opere degli anni ’20. Michel Marie ripercorre il periodo del muto attraverso le teorie degli studiosi più importanti – Ricciotto Canudo, Rudolf Arnheim, Boris Ejchenbaum – alla ricerca degli elementi che hanno costituito la forza e l’originalità di questo linguaggio delle «origini». Quindi analizza la funzione delle didascalie e il loro rapporto con le immagini, offre un sintetico quadro storico, e infine discute il ruolo delle grandi scuole cinematografiche attraverso l’analisi di alcune opere chiave (Nascita di una nazione, Il gabinetto del dottor Caligari, L’ultima risata, La corazzata Potëmkin…). La seconda parte del libro è riservata a utili approfondimenti: documenti, analisi di sequenze e di inquadrature, e sintetiche biografie dei divi dell’epoca.

      [Lindau – 12,80 euro]

       

       

       

      SEGNI DI VITA

      Werner Herzog e il cinema

      Grazia Paganelli

      Il libro indaga per grandi temi il cinema di Werner Herzog, analizzando i singoli film ma anche seguendo le analogie e le linee dominanti che legano tra loro le molte opere del regista tedesco.

      Una lunga conversazione-intervista inedita realizzata con Herzog dopo le riprese del suo ultimo film Encounters at the End of the World, integra ogni capitolo, attraversando argomenti come l’estasi, il viaggio e il paesaggio, ma anche argomenti più insoliti come il concetto di realismo, la musica, il linguaggio.

      Ne deriva un ritratto personale e artistico che fa emergere la figura di Herzog in tutta la sua complessità. L’aura di regista estremo e avventuroso, capace di affrontare ogni sorta di pericoli pur di portare a termine i suoi film, risulta, così, parte di una mitologia affascinante ma riduttiva. Lo stesso Herzog afferma di essere soltanto un “narratore di storie”. Il suo inconfondibile sguardo sugli angoli più remoti e inospitali del nostro pianeta lo definisce piuttosto come un cercatore di storie, un appassionato esploratore di visioni guidato dalla macchina da presa alla ricerca dell’attimo di “estatica verità” nascosta nei volti, nei luoghi, nei paesaggi.

      Completano il volume cento pagine di immagini provenienti direttamente dall’archivio Herzog.

      [Il castoro – 30,00 euro]



       

       

      IL CINEMA E IL CASO MORO

      Francesco Ventura

      Il 9 maggio 1978, dopo 55 giorni di prigionia, viene assassinato Aldo Moro, rapito il 16 marzo dalle BR in un agguato che costa la vita ai cinque uomini della sua scorta. A distanza di trent’anni, alcuni interrogativi restano ancora privi di risposta. Il cinema si è occupato di questa tragica vicenda che ha segnato drammaticamente la storia della Prima Repubblica con tre film che rappresentano altrettanti punti di vista radicalmente diversi l’uno dall’altro: Il caso Moro di Giuseppe Ferrara (1986), Buongiorno, notte di Marco Bellocchio (2003), Piazza delle Cinque Lune di Renzo Martinelli (2003), dai quali traspaiono tre distinte interpretazioni storico-politiche degli eventi che hanno contrassegnato quel periodo.

      Il libro analizza nel dettaglio queste tre opere, propone le interviste ai registi e offre inoltre una panoramica completa del modo in cui il medium cinematografico ha negli anni affrontato l’argomento.

      [Le mani – 16,00 euro]

       

       

       

      MARLON BRANDO

      Sergio Arecco

      Un volto di cruda bellezza. Una voce afona, seduttiva e carezzevole. Una personalità eccentrica e ribelle. L’attore più importante del XX secolo. Il più amato e controverso. Il difficile rapporto con il padre. Il teatro e poi il cinema come sublimazione e terapia. Le vicissitudini della vita privata. L’impegno nella lotta per i diritti civili delle minoranze e la difesa dell’ambiente. Il volume, articolato in due parti – una biografia minuziosa, verificata direttamente sulle fonti; una filmografia che analizza uno per uno, praticamente sequenza per sequenza, tutti i film interpretati dall’attore – intende fornire un ritratto esaustivo, di Marlon Brando uomo e performer, intrecciati al punto da costituire un unico inimitabile personaggio.

      [Le mani – 20,00 euro]

       

       

       

      IL FILM DOCUMENTARIO

      Ansano Giannarelli, Silvia Savorelli

      Nascono e si diffondono film, grazie anche alla diffusione delle tecnologie digitali, che orgogliosamente si definiscono film documentari. Ma cosa si nasconde dietro un film con questo nome? Come si può scrivere, ricercare, produrre, riprendere, montare, diffondere un film documentario? Il volume affronta quella parte del cinema che risale a Lumière da più angolazioni: quella del suo specifico processo produttivo – dall’ideazione alla diffusione – anche attraverso l’analisi di una serie di esempi concreti di film documentari italiani e stranieri, e quella dei nodi teorici e pratici che caratterizzano questo insieme filmico, sul quale le intuizioni e le utopie di Cesare Zavattini sono di una straordinaria attualità.

      [Audino – 19,00 euro]

       

       

       

      CONVERSAZIONE CON INGMAR BERGMAN

      Olivier Assayas e Stig Björkman

      Nuova edizione della celebre intervista che nella primavera del 1990 il maestro svedese ha rilasciato ai due critici e registi Olivier Assayas e Stig Björkman.

      Ingmar Bergman è stato regista, sceneggiatore, scrittore, sia teatrale sia cinematografico, tra i più autorevoli e influenti della storia del cinema. Da autentico e rispettato maestro, l’impegno artistico di Ingmar Bergman, figlio di un rigido pastore luterano, è sempre stato proiettato verso la discussione morale, l’introspezione psicologica, l’inquietudine emotiva, il rigore formale, il dubbio teologico, i sentimenti umani. Tra i capolavori di Ingmar Bergman ricordiamo Monica e il desiderio (1953), Il settimo sigillo (1956), Il posto delle fragole (1958), La fontana della vergine (1960), Luci d’inverno (1962),  Il silenzio (1963), Persona (1966), Sinfonia d’autunno (1978), Fanny e Alexander (1983).

      [Lindau – 13,00 euro]



       

       

      UN’ODISSEA DEL CINEMA

      Il «2001» di Kubrick

      Michel Chion

      La traduzione italiana del più celebre e completo studio critico dedicato al capolavoro di Stanley Kubrick 2001: A Space Odyssey (1968).

      Dall’alba dell’uomo alla colonizzazione dello spazio, al primo viaggio verso Giove: quando il cinema trascende la sua stessa natura filmica e diventa opera d’arte assoluta. Nelle parole di Michel Chion, quello del regista, dello spettatore e del lettore è infatti un viaggio, un’odissea «verso il film assoluto». Un’abbagliante monumento audiovisivo per la più ampia riflessione kubrickiana sulle origini, sul destino e infine sul mistero circolare dell’esistenza umana.

      L’autore ripercorre i contesti storici, culturali e cinematografici contemporanei alla realizzazione del film, per poi analizzare dettagliatamente la «genesi» dell’opera, dal testo su cui si basa (The Sentinel, 1948, di Arthur C. Clarke) all’evoluzione del progetto narrativo, dalle riprese con gli attori al montaggio, alle accoglienze del film.

      [Lindau – 19,50 euro]

       

       

       

      LINGUA ITALIANA E CINEMA

      Fabio Rossi  

      Come parla il cinema italiano? In che modo i film riflettono il linguaggio comune o entrano in relazione con altri modelli comunicativi, da quello letterario a quelli teatrale e televisivo? Il cinema ha contribuito alla formazione della lingua italiana? Il libro risponde a queste e ad altre domande, tracciando una sintetica storia del “parlato” filmico, dal muto ai giorni nostri, dalle correnti realistiche a quelle espressionistiche. Particolare attenzione è dedicata all’uso dei dialetti e delle lingue straniere, al doppiaggio, ai rapporti con la letteratura, alle caratteristiche semiotiche del linguaggio cinematografico, con esempi tratti da decine di film più o meno celebri.

      [Carocci – 10,00 euro]  

       

       

       

      DAVID LYNCH

      Paolo Berretto (a cura)

      David Lynch con i suoi film realizza un universo di straordinaria intensità in cui realtà e sogno, corpi e fantasmi si intrecciano inestricabilmente; un mondo visionario che possiamo abitare.

      Film analizzati: Erasehead. La mente che cancella, Velluto blu,  Fuoco cammina con me, Strade perdute, Mulholland Drive, Inland Empire.

      paolo bertetto è professore di cinema all’Università di Roma La Sapienza.

      [Marsilio – 12,00 euro]

       

       

       

      ROBERT ZEMECKIS

      Gianni Canova (a cura)

      Robert Zemeckis è oggi il più “sperimentale” dei registi hollywoodiani. Attraverso un rapporto privilegiato con la tecnologia, il suo cinema persegue il sogno di generare immagini ibride e meticcie, che sappiano fondere e coniugare la tradizione analogica con l’innovazione digitale.

      Film analizzati: Chi ha incastrato Roger Rabbit, Ritorno al futuro (trilogia), Forrest Gump, Cast Away, Le verità nascoste.

      gianni canova insegna Storia e critica del cinema all’Università IULM di Milano. Fondatore e direttore del mensile Duel (ora Duellanti)

      [Marsilio – 9,90 euro]

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        LIBRI DI CINEMA – Le novità di febbraio

        "Stanley Kubrick", "La scrittura e lo sguardo", "C'era una svolta", "Tormenti ed estasi", "Saranno famosi?", "L'arco di trasformazione del personaggio", "Lo sguardo che insegue", "My name is Orson Welles", "Opinioni di un vagabondo"

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        Stanley Kubrick

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        Rapina a mano armata


        Roberto Curti


        Quando esce nelle sale americane, distribuito come un b-movie qualsiasi, sono in pochi a degnare d'attenzione Rapina a mano armata, e sui «Cahiers du cinéma» Jean-Luc Godard liquida il film come un'imitazione di Giungla d'asfalto. Eppure il terzo film di Stanley Kubrick è molto di più. Innanzitutto, è un labirinto dalla raffinata struttura temporale, che influenzerà cineasti come Quentin Tarantino. È un meccanismo narrativo a orologeria minato da occulte, paradossali aporie, disseminate proprio da chi (il narratore) dovrebbe chiarirle. È un film di genere che però del genere conserva solo la pelle, perché Kubrick ne smonta convenzioni e meccanismi come farà in futuro con il film di guerra, la science fiction e l'horror.


        [Lindau – 14,00]


         


         


         


         

        La scrittura e lo sguardo


        Cinema e letteratura


        Giorgio Tinazzi

        Inoltrandosi nel percorso teorico che riguarda il cinema, ci si accorge che il tema del suo rapporto con la letteratura è con ogni probabilità il più trattato. Le ragioni sono diverse. La prima è di carattere storico: alla sua nascita, la nuova forma di spettacolo trovò subito un solido punto di appoggio nel patrimonio letterario, che costituiva un formidabile serbatoio di storie raccontate, e che – di lì a poco – avrebbe anche fornito una patente di nobiltà presa a prestito. Questo debito iniziale non è mai venuto meno, i ricambi però si sono andati rinforzando e diversificando, occupando via via campi nuovi, provocando influenze reciproche e scambi di forme.


        [Marsilio – 9,90]


         


         


         


        C'era una svolta…


        Temi, miti e strutture del racconto cinetelevisivo


        Alessandro Bencivenni


        Un libro sulla sceneggiatura, uno strumento che non ha la presunzione di insegnare a scrivere i film, bensì l'ambizione di aiutare il pubblico a "leggerli". L'autore esorta ad inoltrarsi in una terra di confine fra teoria, prassi e critica cinematografica condividendo con il lettore la propria cineteca mentale fatta di grandi capolavori e opere più modeste, di scelte soggettive e opinabili, nella convinzione che il successo di un film sia decretato da un grande paradosso: il gusto del pubblico come entità collettiva è il risultato di una serie di individui ognuno prigioniero del proprio personalissimo egoismo.


        [Le Mani –  15,00]


         


         


         


        Tormenti ed estasi


        «Strade perdute» di David Lynch
        Enrico Carocci


        Strade perdute è un film estremo, che all'epoca della sua uscita sconvolse il pubblico e che oggi, a dieci anni di distanza, continua a far parlare di sé. Questo libro non tenta di darne una lettura, quanto di fornirne alcuni percorsi interpretativi che lo considerino da punti di vista diversi. In questo modo diventa possibile approfondire i paradossi e gli enigmi che il film propone (paradossi dello spazio, del tempo, del soggetto). Lynch, in ogni caso, non propone soluzioni edificanti, né si oppone frontalmente all'oggetto della sua critica: si limita a portare alle estreme conseguenze gli aspetti apparentemente più innocui della mitologia americana; ne approfondisce i lati oscuri; va alla ricerca del formicolare caotico che si nasconde sotto ogni superficie; e giunge a scoprire quei tratti inumani che costituiscono l'opposto di tutti gli umanismi possibili, nonché il nucleo fondamentale della nostra esistenza.


        [Lindau – 15,00]


         


         


         


         


         

        Saranno Famosi?


        Atto terzo – Gli esordi del cinema italiano nella stagione 2005-2006


        Carlo Tagliabue


        Tra il settembre 2005 e l'agosto 2006 sono uscite, sul mercato cinematografico italiano, 24 opere prime (lo stesso numero di esordi della passata stagione), corrispondenti al 30% dell'intera produzione nazionale: una percentuale notevole se consideriamo il decurtamento dei finanziamenti pubblici destinati allo spettacolo e la grande quantità di film usciti nelle sale: ben 493. Come le due precedenti edizioni, questo volume intervista coloro che per la prima volta si sono cimentati nella regia di un lungometraggio, testimoniando un interesse nei confronti del cinema che fa ben sperare per il futuro di questo strumento di comunicazione.


        [Lindau – 13,00]


         


         


         


        L'arco di trasformazione del personaggio


        Dara Marks


        Nelle grandi narrazioni ­ non solo quelle cinematografiche ­i protagonisti si dividono al fondo in due grandi categorie. Da una parte gli eroi che non cambiano, qualcuno che entra nella storia già come eroe e per questo dopo mille avventure risolve il problema e ristabilisce l'equilibrio e l'ordine senza cambiare di una virgola (è il caso degli eroi western alla John Wayne, di 007 o di quasi tutti i protagonisti dei B-movie d'azione). Dall'altra, ed è quella che produce i film migliori, il protagonista durante i conflitti che deve affrontare per arrivare alla risoluzione finale si modifica, acquista consapevolezza e supera un problema interiore che spesso non sapeva di avere. In questo caso il raggiungimento dell'obiettivo sul piano della trama è servito a fare crescere umanamente il nostro eroe, e noi spettatori con lui. Questo è il libro che spiega come gestire l'arco di trasformazione del personaggio. Il nucleo del modello teorico e narrativo di Dara Marks fonde gli studi di Chris Vogler (Il viaggio dell'eroe) con quelli di Linda Seger (Come scrivere una grande sceneggiatura) e di Robert Makee (Story) per arrivare all'individuazione di un motore immobile che sottende la scrittura di ogni grande storia.


        [Audino – 19,00]


         


         


         


         

        Lo sguardo che insegue


        Strumenti per l'analisi delle forme audiovisive pubblicitarie


        Cosetta G. Saba


        Come funziona il "dispositivo" pubblicitario che regola le modalità peculiari attraverso le quali si attua il dispiegamento dell'enunciazione in un testo audiovisivo determinandolo, appunto, come testo audiovisivo pubblicitario? Questa è la domanda intorno a cui gravitano gli argomenti trattati nella prospettiva disciplinare della semiotica degli audiovisivi; prospettiva inedita, sino ad ora, nel quadro degli studi sulla comunicazione pubblicitaria.


        [Lupetti – 21,00]


         


         


         


        My name is Orson Welles


        Media, forme, linguaggi


        Giorgio Placereani e Luca Giuliani (a cura di)


        Orson Welles ha attraversato, sperimentando, uno spazio inesauribile di arti, epoche, generi, media e supporti: un universo in larga parte ancora inesplorato e di una lampante attualità. Il volume raccoglie gli atti del convegno tenutosi a Pordenone nel febbraio 2006, nell'ambito dell'VIII edizione di "Lo sguardo dei maestri", il cui scopo è stato proprio quello di tentare nuovi e inediti percorsi critici intorno all'opera complessiva di Orson Welles. I saggi contenuti nel volume esaminano in maniera trasversale la sua produzione nel teatro, radio, cinema, televisione, rendendo giustizia al carattere totale della sua opera che attraversa e fonde diversi media.


        [Castoro – 24,50]


         


         


         


        Opinioni di un vagabondo


        Mezzo secolo di interviste


        Charlie Chaplin


        A trent'anni dalla morte di Chaplin, vengono riunite per la prima volta in volume tutte le sue interviste. Di Charlie Chaplin conosciamo la maschera, quella celeberrima di Charlot, e la turbolenta vita privata; ma pochi conoscono il Chaplin che sta dietro una carriera durata oltre sessant'anni, il Chaplin attore che osserva la gente per trarne ispirazione, il Chaplin regista che medita per giorni sulla composizione di una scena, il Chaplin uomo di cultura che esprime le sue idee su arte, letteratura e politica senza lasciarsi influenzare da nulla e da nessuno. Le rare interviste che ha concesso nel corso della sua vita sono raccolte in questo volume, e ci mostrano un individuo attento al mondo e ai suoi mutamenti, nelle sue timidezze come nei suoi sfoghi.


        [Minimum fax – 14,00]


         

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          LIBRI DI CINEMA – Le novità di febbraio

          "Come fare un film", "Un filosofo al cinema", "Spiegare il cinema ai bambini", "Dopo carosello", "Cinema e conversazione", "Follie cinematografiche di un sognatore", "Il racconto cinematografico, "I luoghi del cinema", "Dal Polo all'Equatore", Soldati, campi di grano e James Dean", "Il cinema e Shoah".

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          "Quando ero agli inizi, ebbi a dichiarare che erano sufficienti quattro ore – o qualcuna di piú, se si era poco dotati – per imparare la regia, e continuo a pensarlo. Quattro ore sono sufficienti per imparare quanto è necessario". Claude Chabrol, uno dei piú intelligenti e sottili cineasti francesi, in Come fare un film (elaborato con il giornalista François Guérif), descrive l'intero percorso di un film: dalla scelta del soggetto alla ricerca di un produttore, dall'avventura delle riprese alla direzione degli attori e dei tecnici, dal lavoro di montaggio all'uscita nelle sale.

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          #SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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          Il volume è proposto in edizione tascabile.
          [Einaudi – 8,50 euro]


           

          Un filosofo al cinema di Umberto Curi concentra l'analisi su opere cinematografiche recenti (Buongiorno notte, La passione di Cristo, Gangs of New York, Collateral,  Minority Report, Master and Commander, Million Dollar Baby, Primo amore …) nel tentativo di cogliere alcune tematiche di particolare rilievo: la figura dello straniero, il rapporto amore-morte, l'ambivalenza della violenza, il problema del male, l'enigma del tempo.


          [Bompiani – 7,50 euro]


           


          Spiegare il cinema ai bambini rielabora e propone le esperienze maturate dalle tre autrici Laura Galasco, Marina Oddenino, Francesca Paraboschi. Nelle sue pagine vengono analizzati e descritti giochi propedeutici, laboratori sui film e la programmazione didattica del cinema per bambini.
          [Audino – 13,00 euro]


           


           


          Dopo carosello. Il musical cinematografico italiano di Simone Arcagni ripercorre le tappe di un genere ormai scomparso in Italia. Dai grandi classici musicali (i famosissimi musicarelli) al cinema di Celentano fino alle ultime prove post-moderne: i cambiamenti nel costume e nella storia italiana prima della grande affermazione televisiva.


          [Falsopiano – 15,00 euro]


           


           


          La tesi sostenuta in Cinema e conversazione. L'interpretazione del film narrativo di Stefano Donati è che il cinema narrativo, per essere comprensibile, non ha bisogno né di una semantica, né di una sintassi ma solo di una pragmatica.


          [Prospettiva editrice – 12,00 euro]


           


           


          Robert Desnos (1900-1945) è stato un intellettuale (scrittore, poeta, giornalista, autore radiofonico) che ha attraversato i grandi eventi culturali e storici della prima metà del '900, interpretandoli con spirito poetico e profetico. Gli scénarios, raccolti in questo volume insieme alle chroniques della militanza cinefila parigina e a un'antologia di scritti, sono testi letterari sui generis destinati a un cinema impossibile.


          Follie cinematografiche di un sognatore. Scénarios e chroniques


          [Lindau – 18,00 euro]


           


           


          Marie Anne Guerin, nel suo libro Il racconto cinematografico, analizza le opere dei grandi maestri del cinema, per ripercorrere l'invenzione del racconto cinematografico. Analisi di sequenze, brani di sceneggiature, testi e commenti di cineasti e sceneggiatori approfondiscono il discorso.


          [Lindau – 12,80 euro]


           


           


          Dalle risaie del Vercellese di Riso amaro, alla Sicilia de Il Gattopardo, passando per la Milano surreale di Nichetti, la sapida Toscana di Benigni, l'onirica Romagna di Fellini e la Napoli di Totò e di Troisi. E poi Roma: il più grande set a cielo aperto della storia del cinema.


          Regione per regione, I luoghi del cinema, a cura di Giulio Martini, raggiunge le più diverse location naturali o storico-artistiche, seguendo oltre 80 itinerari che trovano maggior dettaglio nei numerosi box dedicati ad attori, registi, film, festival.


          [Touring club – 18,00 euro]


           


           


          Dal Polo all'equatore. I film e le avventure di Giuliano Montaldo.
          Il sottotitolo intende a chiare lettere che questo non è un libro di cinema. È un libro in cui un regista cinematografico – ma anche un attore, un regista d'opera, un conduttore radiofonico… – usa i film per raccontare la propria vita, e quella dei tanti paesi in cui si sono svolte le sue avventure. Dalla Cina del Marco Polo all'America di Sacco e Vanzetti. L'intervista è raccolta da Alberto Crespi.


          [Marsilio – 14,00 euro]


           


           


          Soldati, campi di grano e James Dean. Gli sguardi e le voci nel cinema di Terrence Malick.


          Per Giorgio Piumatti la musica, l'amore, la preghiera e il sogno hanno la magica forza di farci uscire dal presente storico per ritrovarci in un eterno presente. Così l'universo creato da Terrence Malick sospende in ogni immagine tutto il tempo dell'uomo; nel suo cinema: discordia si accorda in stupenda armonia dei contrari.
          [Prospettiva editrice  – 12,00 euro]


           


           


          In Il cinema e Shoah Claudio Gaetani  presenta i diversi approcci cinematografici al tema dello sterminio nazista e riflette criticamente sul loro senso e sulla loro evoluzione. Non dimenticando mai che si tratta solo di film e niente più, per non incorrere nella tentazione di scaricare su una pellicola il peso della nostra responsabilità e così assolverci dall'imperativo morale della memoria.


          [Le Mani –  12 euro] 

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