LIBRI DI CINEMA – Le novità di Luglio

Elio Petri e il cinema politico italiano, A pranzo con Orson, Il cinema europeo contemporaneo, L’isola che non c’è. Viaggi nel cinema italiano che non vedremo mai, Il mondo de Il trono di spade

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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   Elio Petri e il cinema politico italiano
Alfredo Rossi
Il libro di Alfredo Rossi torna sull’opera del grande regista avvalendosi di lettere e scritti di Petri fin’ora rimasti inediti e di interventi di Goffredo Fofi, Franco Ferretti e Oreste De Fornari.
Il cinema politico ha segnato una stagione fondamentale della nostra cinematografia. Elio Petri si differenzia da tutti i registi che hanno dato testimonianza di impegno civile in virtù di una ricerca sempre più spericolata e innovatrice non tanto della rappresentazione della politica reale, come Rosi e altri, quanto del Politico stesso, intendendosi per tale il luogo della relazione immaginaria che il soggetto instaura con la realtà della politica, rappresentandosi in essa come Cittadino coinvolto nel desiderio psicotico nei confronti del Potere, all’interno del rito carnevalesco delle mascherature dove ogni sovversione risulta codificata.
Petri, intellettuale di sinistra, mette in questione il Soggetto, scisso in ogni suo possibile scenario, del pubblico e del privato, in cui è giocato dalle contraddizioni dell’ideologia e della sessualità, attraverso l’esercizio di un pensiero e una pratica di scrittura estremi, sperimentali e solitari nel cinema italiano.
[Mimesis Edizioni – pp. 220 € 20,00]

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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A pranzo con Orson
Harry Jaglom – Orson Welles

orson

“A me non piacciono, i film. Mi piace farli”. Una delle battute più celebri di Orson Welles sembrerebbe un paradosso, se si considera che di film propriamente intesi questo puro genio ne ha girato uno solo, a 24 anni, nel 1939, e che da quel momento fino alla sua morte i film li ha più che altro raccontati, immaginati, cominciati, interrotti, perduti, ritrovati – o se li è fatti massacrare. Ma per chi conosce bene la sua storia il paradosso è un altro, e cioè che proprio quella specie di fantasticheria permanente in 35 millimetri, che Welles sottoponeva a chiunque avesse voglia di ascoltarlo, ha finito nell’immaginario di tutti per diventare il cinema – una sostanza quasi alchemica che i film in sala contengono spesso solo in tracce. Per tutti gli altri, che magari di Welles conoscono solo l’immagine, o il frammento di una delle innumerevoli leggende da lui stesso messe in circolo, queste conversazioni settimanali con Harry Jaglom a un tavolo del Ma Maison di Los Angeles costituiscono la migliore introduzione possibile a una biografia per definizione più grande del vero, raccontata quasi dalla stessa voce che aveva tanti anni prima reso celebre, alla radio, il suo protagonista. Dove gli episodi verosimilmente fittizi, come l’affair con Norma Jean Baker prima che diventasse Marilyn, le battute probabilmente ritoccate (“Io e lei siamo i due più grandi attori d’America” Welles sostiene gli dicesse Roosevelt a ogni incontro) sono altrettanti trucchi dell’illusionista Welles per condurre il lettore al centro della più fascinosa macchina da intrattenimento di sempre, e fargliela vedere da vicino, come fosse la prima volta.
[Adelphi Editore – pp. 340 € 26,00]

Il cinema europeo contemporaneo: scenari transnazionali, immaginari globali
bulzoniIlaria A. De Pascalis

Esiste davvero un oggetto come il cinema europeo contemporaneo? Come configura in relazione ai contesti culturali da cui è negoziato? E quali potrebbero essere le prospettive metodologiche adeguate a leggerlo? Il volume cerca di rispondere a queste domande, tramite un continuo intreccio fra la riflessione teorica e l’analisi di film narrativi che hanno avuto particolare risonanza. A partire da un approccio transnazionale e comparatista, la ricerca va quindi a individuare alcune traiettorie dominanti nella messa in scena della molteplicità identitaria nell’Europa occidentale contemporanea, per sottolineare la relazione indissolubile tra immagini e immaginari. Le scelte retorico-formali si riflettono negli scenari segnati dalla globalizzazione e dai flussi diasporici, intesi come produzioni discorsive in cui si articolano desideri, fantasie e pratiche di identificazione dei soggetti rappresentati. Dopo un primo capitolo dedicato alla riflessione sul cinema europeo contemporaneo (che attinge anche alle proposte del pensiero politico e filosofico), il volume analizza numerosi film, andando a individuare quattro traiettorie narrative egemoniche: la spettacolarizzazione delle posizioni economiche minoritarie o problematiche; le nuove forme di collettività e legami familiari in relazione alle articolazioni del gender; le soggettività postcoloniali propriamente dette; e il modo in cui la retorica della molteplicità produce nuove cornici spazio-temporali per il racconto e l’identità che configura.
[Bulzoni Editore – pp. 310 € 22,00]

L’isola che non c’è. Viaggi nel cinema italiano che non l'isola che non c'èvedremo mai
Gian Piero Brunetta

“I Sei personaggi” che Pirandello cerca invano di portare sullo schermo come ultimo atto d’amore per Marta Abba, il sequel manzoniano che prende forma nella sceneggiatura dei “Promessi sposi” firmata da Pasolini e De Concini, “Il sergente nella neve” di Rigoni Stern e Olmi disperso tra ottusità politiche e volatili capitali internazionali… Gian Piero Brunetta, autore della “Storia del cinema italiano”, affida a questo volume anni di ricerche e riflessioni intorno al tema del cinema italiano mai realizzato, agli innumerevoli film che dopo essere stati sognati, pensati, scritti da registi e sceneggiatori, non sono riusciti ad esistere. Il cinema che non c’è configura un territorio sommerso, un’isola immaginaria la cui mappa resterà sempre un mistero, percorsa da una costante interrogazione: perché questi film non hanno visto la luce? Per motivi di denaro, di censura, di avverse circostanze storiche, ma anche per intrinseca debolezza, per scarsa motivazione, per selezione darwiniana, per sopraggiunta disaffezione d’un regista; o magari, come nel caso più enigmatico ed emblematico di tutti, l’eternamente rimandato “Mastorna” di Fellini, per essere diventati uno specchio troppo intimo, e troppo spaventoso, delle fantasie dell’autore. II racconto di Brunetta procede per avvicinamenti progressivi: da una panoramica sui grandi film mancati del cinema mondiale a un campo lungo sull’intera storia del cinema italiano.
[Cineteca di Bologna – pp. 354 € 18,00]

Il mondo de Il trono di spade. Eroi, guerrieri e simboli dei sette regni
TronoChiara Poli

La lotta per la supremazia, lo scontro fra l’intelligenza e la forza, fra l’ambizione e la giustizia; la passione, a volte d’amore, più spesso per il potere. E poi ancora duelli, alleanze e improvvisi voltafaccia, intrighi di cortigiane e consiglieri, e la minaccia che aleggia dall’inizio: “L’inverno sta arrivando”. Tutto questo e molto di più è Il Trono di Spade, la saga fantasy che ha conquistato milioni di lettori e telespettatori in tutto il mondo. Ogni dettaglio ha un significato preciso, a partire dai simboli delle casate e dalla suggestione di colori e numeri ricorrenti, dai riferimenti letterari, storici e iconografici – da Omero alla Divina Commedia, da Tolkien alla Guerra dei Cent’anni. Ogni personaggio è grande e fragile, memorabile perché dietro le sue azioni si nascondono sempre motivazioni profonde. Quale tarlo rode Petyr Baelish? Quale forza spinge Daenerys Targaryen? Perché Jaime Lannister aiuta il fratello Tyrion? Chi ha davvero diritto a rivendicare il trono? Chiara Poli, esperta di linguaggi narrativi e televisivi, ci accompagna in un viaggio nei Sette Regni alla scoperta degli intrecci, delle fonti, delle leggi non scritte e delle leggende che animano Westeros. Mette a confronto romanzi e serie tv, svelando i retroscena della trasposizione, della scelta del cast e delle ambientazioni. Un viaggio intrigante e ricco di curiosità, perché un universo complesso come quello creato da George R.R. Martin poggia su meccanismi sottili e perfetti, affascinanti quanto la saga stessa.
[Sperling & Kupfer – pp. 264 € 14,90]

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