L'invasione del burattino Benigni, il 'very black show' di Spike Lee e la locanda di Zhang

In uscita “Pinocchio”, “Bamboozled”, “La locanda della felicità”, “Pesi leggeri”.

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Più che fine settimana di uscite, questo è il fine settimana dell'uscita, lungamente attesa, di Pinocchio. Giunta a distanza di 5 anni dai fasti di La vita è bella, la nuova opera di Roberto Benigni è pronta a invadere le sale dei cinema di tutta Italia con la cifra record di circa 900 copie. In buona sostanza (come amava ripetere 'lo zio' Paolo Bonacelli in Johnny Stecchino), lo spettatore di Bolzano come quello di Lampedusa si troverà nella condizione di dover scegliere se vedere Pinocchio o optare per l'ultimo film di Benigni. Scherzi a parte, è quasi terminata la curiosità di tutti coloro che fremono all'idea di scoprire come il travolgente comico di Misericordia ha raccontato (insieme al fidato Vincenzo Cerami) le avventure del burattino creato dalla penna di Carlo Collodi. Illuminato dal grande Dante Spinotti (Manhunter, Insider), il mondo creato dal genio dello scenografo/costumista Danilo Donati (scomparso alla fine delle riprese) si avvale di un cast artistico che, capeggiato dal burattino Roberto e dalla fatina Nicoletta, si presenta come un intrigante mix di personalità istrioniche e consumati interpreti della scena teatrale italiana. Nel ritaglio di spazio concesso dall'Uscita della settimana, si affaccia Bamboozled, satira sul mondo della tv statunitense, firmata da Spike Lee. Bloccato (misteriosamente) per due anni e circolato 'sottotraccia' nel circuito dei Festival di mezzo mondo, Bamboozled racconta la storia di Pierre Delacroix, sceneggiatore tv che, posto di fronte allo spettro del licenziamento, propone alla sua rete un folle musical interpretato da attori neri, che si rivelerà ben presto un successo clamoroso. Sopraffatto dall'inatteso trionfo, Pierre diventerà ben presto vittima di pressioni d'ogni sorta e dell'orda di sociologi e opinionisti che inizieranno a occuparsi del 'caso'. Dalla Cina arriva invece La locanda della felicità di Zhang Yimou, seconda escursione del regista di Lanterne rosse, dopo Keep cool, nella Cina dei giorni nostri. A differenza del caos metropolitano fortemente esibito in Keep cool attraverso una fotografia acida, le nevrotiche riprese con camera a spalla e una colonna sonora rock insistita, La locanda della felicità è una commedia sentimentale lieve, incentrata sulla figura di un pensionato che tenta di conquistare con grande inventiva una donna la quale ben presto lo abbandonerà, lasciandogli la figlia cieca. Dopo la Puglia di Sangue vivo e La capagira è invece questa volta la Sardegna ad affacciarsi alla ribalta con Pesi leggeri di Enrico Pau. Autore del documentario Storie di pugili che narra le imprese dei più importanti boxeur sardi, Pau racconta la storia dei due amici Nino e Giuseppe, entrambi pugili di buon livello che, messi l'uno contro l'altro dalle trame dei procuratori e dall'amore per la stessa donna, saranno costretti a scontrarsi in un duello dagli esiti imprevedibili. Buon Pinocchio (pardon, cinema) a tutti!

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