"Ma l'amore… sì", di Tonino Zangardi e Marco Costa

Ancora una volta il regista Tonino Zangardi, coadiuvato dal giovane autore televisivo Marco Costa, si interessa di periferie, marginalità, solitudine, diversità, dopo il precedente "Prendimi e portami via". Questa volta lo fa realizzando una commedia sentimentale a tratti grottesca, dall'umorismo televisivamente invadente

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Ancora una volta il regista Tonino Zangardi, coadiuvato dal giovane autore televisivo Marco Costa, si interessa di periferie, marginalità, solitudine, diversità, dopo il precedente Prendimi e portami via e diversi documentari, e questa volta lo fa realizzando una commedia sentimentale a tratti grottesca, dall'umorismo televisivamente invadente. In questo film si tratti di affari interni, si tratta di tolleranza, di esaltazione della diversità. Di conservazione delle tradizioni. Una famiglia calabrese per un colpo di fortuna che è costata la vita al nonno, riceve in eredità una grossa quantità di denaro e una villa a Roma. Il nonno aveva risparmiato per tutta la vita, lavorando in campagna e nessuno dei sui familiari avrebbe potuto immaginare questa sorpresa. La famiglia, con papà, mamma e due figli decidono di cambiare vita e di partire per la capitale. Arrivati in una realtà cittadina si scontrano con le difficoltà di inserimento e di ambientazione, ma lentamente tutto sembra ritornare in ordine. I guai però sono dietro l'angolo: Angelina, la giovane figlia di Alfredo, brillante studentessa di giurisprudenza, si innamora e decide di sposarsi. Carmelo, l'altro figlio scopre di essere bisessuale. Alfredo, pater familias, dovrà fare i conti con l'irrequietezza dei suoi figli che giunti in città iniziano un diverso ma parallelo percorso di emancipazione e sarà ossessionato dalla scarsa mascolinità di Carmelo e dalla gelosia quasi morbosa per Angelina. Più che al divertimento, a volte esageratamente marcato e pacchiano, i registi sembrano essere interessati al sentimento, provando a rilanciare la commedia all'italiana in chiave Pop, utilizzando uno stile umoristico corrosivo e a tratti decadente. La sensazione che lascia, dopo tutto, è la voglia di rilanciare, in qualche modo, il cinema internazionale delle commedie di confronto etnico. Alla memoria ritorna Il mio grosso grasso matrimonio greco, o anche Sognando Beckham. Ancora una volta però ad essere estremizzati sono più gli aspetti di forma che di contenuto: è soltanto scalfita la sensazione vissuta dell'essere fuori, per cedere il passo a quella eccessivamente "ricamata". Come in un gran varietà, i corpi di Anna Maria Barbera, Alessandro Haber, Andrea Tidona, Rodolfo Laganà, sono soli e abbandonati, tenuti a galla e uniti dal solo desiderio, a volte esaudito, di emozionare più che divertire.

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Regia: Tonino Zangardi, Marco Costa


Interpreti: Anna Maria Barbera, Andrea Tidona, Lorenzo Calducci, Marina Limosani, Elena Bouryka, Alessandro Haber, Chiara Noschese, Rodolfo Laganà, Sergio Friscia


Distribuzione: Eagle Pictures


Durata: 95'


Origine: Italia, 2006


 

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