Ma ma – Tutto andrà bene, di Julio Medem

Un altro film al limite del cineasta spagnolo che potrebbe precipitare rovinosamente nel vuoto che mostra la morte con una visionarietà sfrenata. Ottimi la Cruz e Tosar

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Una bambina cammina nella neve e guarda in macchina. Quasi un presagio, un segno premonitori di un’immagine dall’aldilà. Oppure un frammento di immagini che si intersecano come libere associazioni, come spesso avviene nel cinema dello spagnolo Julio Medem. Ma ma – Tutto andrà bene è un altro suo film al limite, che rischia di precipitare rovinosamente nel vuoto, che si porta dietro i residui di un mélo da soap ma che poi è capace di rielbaborare frammenti che sembrano rubati dalla vita, come se ci fosse una telecamera nascosta a spiare la vita della protagonista.

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Magda è un’insegnante che da poco perso il lavoro ed è stata abbandonata dal marito. Ma ora si trova ad affrontare una delle sue battaglie più difficili; le viene diagnosticato infatti un cancro al seno. La donna però non si perde d’amimo. Trova la forza di reagire grazie al figlio di 10 anni che ha un grande talento come calciatore, il suo ginecologo e un talent-scout del Real Madrid che da perso la moglie e la figlia in un incidente.

ma ma tutto andrà beneProdotto e interpretato da Penélope Cruz, Ma-ma – Tutto andrà bene entra nella transizione del privato che è quella del suo stesso paese, tra la crisi economica e la grande vittoria agli Europei di Calcio del 2012 contro l’Italia per 4-0. Quasi un diario a ritroso, con il video fatto per la figlia che doppia quello di Michael Keaton in My Life, con la Cruz straordinaria che muta nel corso del film, ma più che la fisicità è la luce nel suo sguardo che ogni volta diventa dicersa. Con stacchi molto veloci, leggeri slittamenti temporali tra un’immagine e l’altra che vanno avanti e indietro, Ma Ma – tutto andrà bene si espone a cuore aperto come nella scena di sesso con le pulsazioni. Non ha paura di scoprirsi. A volte lo fa sfacciatamente – il ginecologo che dedica a Magda la canzone Vivir di Nino Bravo o il simbolo del crocifisso – ma al tempo stesso ha puri sprazzi di vita che si getta addosso come l’acqua di un innaffiatoio come nelle partite di calcio riporese come una danza o l’esultanza del figlio di Magda che le dedica un gol con la scritta nella maglietta “Mama te quiero”.

Ma ma – Tutto andrà bene è la morte che al cinema stavolta si prende il suo tempo. Ed è esemplare anche il modo con cui è mostrata l’agonia della moglie del talent scout – un intenso Luis Tosar – in ospedale. La vita finisce e ricomincia, finisce di nuovo e ricomincia. Come se dopo la morte non è che ce ne fosse un’altra ma sicuramente un’altra dimensione. Con quella componente visionaria sfrenata di Gli amanti del circolo polare e Lucia y el sexo, che mostrano come lo sguardo del cinema di Medem non sappia mai fermarsi al momento giusto, vada sempre oltre lo stacco e ci sia sempre la scena in più. Ma è proprio in questo suo essere impulsivo la seduzione nascosta di un film come Ma ma – Tutto andrà bene. Così fragile che accoglie in un abbraccio avvolgente.

Titolo originale: Ma Ma

Regia: Julio Medem

Interpreti: Penélope Cruz, Luis Tosar, Asier Etxeandia, Teo Planell, Alex Brandemuhl, Silvia Abascal

Distribuzione: I Wonder Pictures

Durata: 111′

Origine: Spagna 2015

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