Mia e il leone bianco, di Gilles de Maistre

Girato nell’arco di tre anni, s’impantana nella parte più narrativa. Ma ha l’anima del documentario e cresce nel momento in cui si trasforma in un road-movie pieno di luce e polvere

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La base è quella di un documentario. Mia e il leone bianco è stato infatti girato nell’arco di tre anni. Si è filmata quindi la crescita reale sia del leone che della protagonista Daniah De Villiers. Poi c’è l’altra identità, quella più immediata di film per famiglie. Mia e il leone bianco segue una trama piuttosto lineare per mostrare l’amicizia tra Mia e Charlie, un leoncino bianco nato nell’allevamento di felini dei genitori in Sudafrica. I due crescono insieme. Ma a 14 anni la ragazzina si rende conto che potrebbe essere separata per sempre da quello che è diventato il suo migliore amico.

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Parte come un teen-movie. Con Mia costretta a vivere in Sudafrica mentre ha nostalgia di Londra, del Manchester United (ha il poster di Van Persie in camera) e del suo amico inglese con cui parla via Skype ma che col tempo tende ad ignorarla. Poi c’è il ruolo dei video. Altri filmati decisivi nello sviluppo dell’intreccio. Quello sulla crescita del leone bianco, della sua famiglia molti anni prima e soprattutto quello rivelatore che causerà la momentanea spaccatura con la sua famiglia.

È chiaro che l’impianto documentaristico funziona meglio di quello narrativo. Il regista Gilles de Maistre (nipote di René Clément) ha già girato numerosi documentari tra cui Il primo respiro (2007) con Isabella Ferrari, che affronta il tema del parto. E dietro Mia e il leone bianco ci sono stati una serie di lavori che il cineasta ha realizzato per France Télévision, Les petits princes, sul rapporto tra bambini e animali selvatici. Le difficoltà si vedono nella rappresentazione della sua famiglia: il suo rapporto con i genitori (opaca la prova di Mélanie Laurent nei panni della madre) e con il fratello che, pur essendo molto presente, resta spesso in ombra ad eccezione della parte finale. Con un Sudafrica quasi paesaggistico, dove ci sono però istintivi squarci Disney che sembrano quasi arrivare da Il Re Leone.

Ma tutta la parte finale diventa una sorta di road-movie dove il viaggio e la fuga si mangiano i deboli echi da poliziesco e thriller. Mia e il leone bianco esalta la luce, la polvere, la fatica, la paura. Poi si, c’è sempre lo scopo promozionale-didattico con tanto di dedica all’addestratore di leoni Kevin Richardson. Ma prima dei titoli di coda il film riesce ancora a vivere con un proprio respiro.

 

Titolo originale: Mia et le lion blanc
Regia: Gilles de Maistre
Interpreti: Daniah De Villiers, Mélanie Laurent, Langley Kirkwood, Ryan MacLennan, Thor, Lionel Newton
Distribuzione: Eagle Pictures. In collaborazione con Leone film Group
Durata: 97′
Origine: Francia 2018

 

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