MINDHUNTER – Bill Tench: La grande opportunità di Holt McCallany

Holt McCallany e la grande occasione datagli da Netflix e David Fincher con la serie tv Mindhunter, dopo una carriera da caratterista per Walter Hill, Michael Mann, Clint Eastwood…

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Holt McCallany è uno di quegli attori che per tutta la vita hanno lavorato magistralmente come caratteristi, senza riuscire mai ad avere una grande opportunità per mettersi in luce da solisti. Nato il 3 settembre 1964 a New York City da una famiglia di teatranti, Holt viene mandato a vivere dai suoi nonni a causa di alcune sregolatezze scolastiche e all’età di 14 anni decide di scappare di casa per raggiungere Los Angeles e provare a perseguire la carriera da attore. Il destino però non lo aiuta e dopo aver lavorato in nero come operaio, viene ritrovato dai suoi genitori che lo mandano a studiare in Irlanda. Una volta diplomato, il giovane parte per la Francia dove inizia a studiare lingue, arte e recitazione per poi ritornare in America riuscendo ad lavorare da professionista in opere teatrali shakespeariane, durante le quali conoscerà Tom Hanks. Entrerà in seguito a far parte del film Biloxi Blues avviando la sua tanto ambita carriera cinematografica.

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Holt McCallany

Esordendo nelle sale in ruoli secondari nei film Creepshow 2 di Michael Gornick, Vittime di guerra di Brian De Palma e Alien3 di David Fincher, Holt McCallany riesce poi ad ottenere una parte importante nel film biografico Tyson dove interpreta l’allenatore del leggendario pugile e altri ruoli più o meno notevoli in pellicole quali Fight Club, Gangster Squad, Jimmy Bobo, BlackhatSully e Jack Reacher – Punto di non ritorno.

Ben più appariscente la sua carriera televisiva dove l’attore americano appare in CSI – Miami, Criminal Minds e soprattutto nella nuova serie Netflix Mindhunter in un entusiasmante ruolo da co-protagonista che, a 54 anni, gli ha conferito un’ultima grande e meritata chance di farsi valere.

Mindhunter

Vestiti i panni del detective e agente Bill Tench, criminologo e profiler dell’FBI con problemi familiari e un senso di oppressione sulle spalle che lo tormenta, Holt McCallany ha potuto esprimere tutto il suo ‘maturo’ talento da caratterista, grazie anche alla direzione di David Fincher, conquistando pubblico e critica. Nelle prime puntate Bill è un leader, una guida, che il protagonista Holden Ford – interpretato da Jonathan Groff – segue per ampliare le sue conoscenze investigative e per gestire gli interrogatori più pericolosi. La sua attitudine da bad guy gli conferisce il carisma necessario per spiccare e apparire indispensabile agli occhi dello spettatore e dei colleghi nel prodotto. Ma andando avanti, l’agente inizia ad accusare il peso della sua vita. A casa la moglie non riceve le giuste attenzioni, né tantomeno il figlio adottivo che ha enormi difficoltà a comunicare col padre poco presente e distratto. La ricaduta psicologica del personaggio inverte le carte in tavola e i ruoli dei personaggi, passando a Ford il timone della situazione e facendo scaturire in Tench emozioni e dissapori contrastanti resi magistralmente dall’attore che, con grande sapienza, dimostra che nonostante l’età ha ancora tanto da dare davanti ad una macchina da presa.

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