N-Capace, di Eleonora Danco

N-Capace
Immaginiamo che una mattina Eleonora Danco si sia svegliata e abbia deciso di iniziare ad urlare. N-Capace, fin dal titolo a pezzi e dalla forma spaziale dichiara il suo intento frammentario, il suo da-da che reagisce alla guerra mondiale della crescita, all’orrore del diventare adulti. Un teatro espanso, una bomba di ricercatezza estetica che foto-gramma la realtà

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N-CapaceImmaginiamo che una mattina Eleonora Danco si sia svegliata e abbia deciso di iniziare ad urlare. Questo urlo più che sonoro si è fatto estetico e allora, accompagnata da un piccone, senza togliersi il pigiama, è con tanto di letto al suo seguito, è uscita di casa, in un percorso di andata e ritorno Terracina/Roma, con l’obiettivo di distruggere i luoghi sacri della giovinezza che oggi sono stati cancellati o imbruttiti (su tutti il mercato Testaccio, che non le risparmia acute convulsioni). Sull’ideale strada percorsa, si ferma a parlare con adolescenti e anziani, con una bella faccia di cavolo grazie alla quale riesce ad entrare sorprendentemente nella loro intimità quasi senza che questi se ne accorgano, come ipnotizzandoli.

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Il risultato è commovente perché estremamente pulsante di vita: gli adolescenti stanno per iniziare il percorso, sono così ingenui e buoni, Eleonora Danco gli domanda se vanno a scuola, se no cosa fanno, riesce a perforare la loro vita privata in termini di relazioni e condizioni familiari, sesso e futuro come temi centrali in quanto motori di vita. La maggior parte sono di Terracina, altri sono della periferia romana, e proprio questo loro essere “fuori” dal centro urbano li pone in una sorta di locus amoenus tradito dalla storia, trasformandoli in angeli distanti, caduti già prima di esser saliti. 

N-Capace
Gli anziani non hanno freni, anche qui la Danco può scatenare la sua curiosità e ottenere un candore pazzesco
, come quello di suo padre che si oppone a certe domande della figlia (e il loro battibecco viene acutamente montato nel film, in quanto parte determinante) o la signora più anziana che sembra aver attraversato la vita come una spettatrice per poterla ricominciare in modo questa volta consapevole. 

N-Capace
, fin dal titolo a pezzi e dalla forma spaziale (come i vestiti da astronauti che la regista fa indossare a suo padre e alla badante) dichiara il suo intento frammentario, il suo da-da che reagisce alla guerra mondiale della crescita, all’orrore del diventare adulti, di perdere la madre, di dover vedere la realtà, di dover morire. E’ un teatro espanso, una performance che entra nella città e nel paese, che coinvolge tutti quelli che passano vicino. E’ una bomba di ricercatezza estetica che foto-gramma la realtà, è un film scritto con la luce e con l’ingegno, ritmato dalle musiche elettroniche di Markus Acher che ne costituiscono i battiti
Solo una donna, che in quanto tale deve fare i conti più degli uomini con il proprio corpo, può centrare così semplicemente il non-senso degli anni che usano passare via.


Regia: Eleonora Danco
Origine: Italia, 2014
Distribuzione: Bibi film
Durata: 80'

 
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