"No good deed", di Bob Rafelson

A Rafelson basta poco per creare un'atmosfera, un contrasto, una sia pur usurata idea di cinema, all'interno di codici descrittivi che anche questa volta affondano le radici in una cultura metropolitana rispolverata per l'occasione e rimessa a nuovo

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Tira aria di cinema d'altri tempi in quest'ultimo film di Rafelson. La meccanica dell'intreccio è oliata quanto si vuole, eppure si ha l'impressione che il vecchio Rafelson, una delle glorie del cinema americano degli anni 70', abbia voluto dire ancora la sua in questo ruspante "action-movie" che è genere puro, filtrato però da interessanti deviazioni in corsa rispetto al target che si rispetti. A Rafelson, come sua inveterata abitudine, basta poco per creare un'atmosfera, un contrasto, una sia pur usurata idea di cinema, all'interno di codici descrittivi che anche questa volta (non dimenticate il bellissimo e sottovalutato Blood and wine) affondano le radici in una cultura metropolitana rispolverata per l'occasione e rimessa a nuovo. Parliamo di certi codici narrativi e allora non può non venirci in mente, sia pur per poco, una sorta di riesumazione delirante (proprio perchè fuori tempo massimo) di certi toni che quasi riecheggiano tutto il suo cinema del passato, per non parlare poi della valenza seduttiva di un montaggio assolutamente classico che nel giro di poco però riesce a incanalare l'occhio dello spettatore all'interno di un labirinto spaziale (e perchè no, temporale) che ormai conosciamo a memoria. Non si tratta più di agire il pretesto narrativo elevandolo a potenza di un qualche resoconto critico da sventolare (questo sport a Rafelson riusciva benissimo nelle opere di trent'anni fa, sia pur oggi un po' datate), ma di concentrarsi su una nuova storia dell'uomo qualunque (interpretato come al suo solito benissimo da Samuel Jackson) intrappolato all'interno di una retina molecolare in cui i fantasmi di ieri (quelli aderenti allo spirito del cinema classico) si incontrano con quelli di oggi (la globalizzazione, le tante reti comunicative sorte in questi ultimi anni), per dare vita al nuovo spettacolo dell'azione che macina se stessa con minore cattiveria di un tempo forse, ma con eguale spirito battagliero.

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Titolo originale: No good deed
Regia: Bob Rafelson
Sceneggiatura: Christopher Canaan, Steve Barancik dal racconto di Dashiell Hammett
Fotografia: Juan Ruiz Anchìa
Montaggio: William S. Scharf
Musica: Jeff Beal
Scenografia: Paul Peters
Costumi: Mary Claire Hannan
Interpreti: Samuel L. Jackson (Jack Friar), Milla Jovovich (Erin), Stellan Skarsgard (Tyrone), Doug Hutchison (Hoop), Grace Zabriskie (Mr. Quarre), Joss Ackland (Mr. Quarre), Jonathan Higgins (David Brewster), Shannon Lawson (Amy), Joris Jarsky (Rudy Jones), Robert Welch (Willy)
Produzione: Barry M. Berg, Peter Hoffman, Herb Nanas, Andrè Rouleau, Maxime Rèmillard per ApolloMedia/Kismet Entertainment Group/Remstar Corporation/Seven Arts Pictures
Distribuzione: CDI-Medusa
Durata: 103'
Origine: Usa/Germania, 2002

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