Non mi basta mai


Regia: Guido Chiesa, Daniele Vicari
Soggetto: da un'idea di Pietro Pierotti
Fotografia: Gherardo Gossi
Montaggio: Luca Gasparini
Musica e suono: Giuseppe Napoli
Interpreti: Ebe Matta, Vincenzo Elafro, Pasquale Salerno, Gianni Usai, Pietro Perotti
Produzione: Agnese Fontana per Brooklyn Films
Distribuzione: Pablo
Durata: 75'
Origine: Italia, 1999


Non mi basta mai riapre una dolorosa pagina della storia della sinistra italiana: il licenziamento, a Torino, nel 1980, di 15.000 dipendenti della Fiat, attraverso le testimonianze di cinque protagonisti di quella vicenda. Cinque vite, cinque storie parallele che si raccontano e si sovrappongono in un "blob" incalzante di squarci di vita vissuta, immagini di repertorio, fotografie, spezzoni tratti da telegiornali dell'epoca e filmati amatoriali.
Il ritmo concitato, accelerato da un montaggio frenetico che spezza e ricuce, smonta e assembla, mischia volti, parole, mani, sguardi, provoca un impatto visivo che sconcerta e lascia interdetti, ma presto apre all'elaborazione individuale dei tasselli scomposti per dare forma e significato ad una storia e ad emozioni sicuramente intense per chi ha vissuto quegli anni.
Così la pagina politica al centro del documentario si fonde con storie personali e diventa lo spunto per una riflessione che va ben oltre la singola vicenda, assumendo connotati quanto mai attuali. In un periodo storico in cui la sinistra italiana vive un momento di profonda crisi, si avverte il bisogno di tornare con la memoria ad un episodio che diviene l'emblema di questa crisi e rivela la disillusione di quanti, in nome di quella sinistra, si erano battuti.
Il coraggio e la tenacia, e poi l'amara delusione di quanti avevano creduto di poter cambiare il corso degli eventi, attraverso una lotta di classe combattuta nelle fabbriche e davanti ai loro cancelli, e che improvvisamente si sentono traditi dai loro stessi ideali, sono negli occhi di migliaia di uomini e donne, nelle parole e nelle immagini che scorrono veloci e si scompongono e ricompongono.
E se Nanni Moretti, nel suo Aprile, rappresenta tutta la delusione di un uomo di sinistra che non riesce più a dare una collocazione politica a quei valori sociali e culturali e finisce per richiudersi in una dimensione strettamente individuale, Non mi basta mai racconta la storia di quanti invece in quei valori continuano a credere e non smettono di portare avanti un impegno sociale, coerenti con le scelte di una vita, perché a loro, nonostante un sistema che li ha traditi, non basta mai.
Federica Mesiti

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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    Non mi basta mai

    Non mi basta mai riapre una dolorosa pagina della storia della sinistra italiana: il licenziamento, a Torino, nel 1980, di 15.000 dipendenti della Fiat, attraverso le testimonianze di cinque protagonisti di quella vicenda. Cinque vite, cinque storie parallele che si raccontano e si sovrappongono in un “blob” incalzante di squarci di vita vissuta, immagini di repertorio, fotografie, spezzoni tratti da telegiornali dell’epoca e filmati amatoriali.
    Il ritmo concitato, accelerato da un montaggio frenetico che spezza e ricuce, smonta e assembla, mischia volti, parole, mani, sguardi, provoca un impatto visivo che sconcerta e lascia interdetti, ma presto apre all’elaborazione individuale dei tasselli scomposti per dare forma e significato ad una storia e ad emozioni sicuramente intense per chi ha vissuto quegli anni.
    Così la pagina politica al centro del documentario si fonde con storie personali e diventa lo spunto per una riflessione che va ben oltre la singola vicenda, assumendo connotati quanto mai attuali. In un periodo storico in cui la sinistra italiana vive un momento di profonda crisi, si avverte il bisogno di tornare con la memoria ad un episodio che diviene l’emblema di questa crisi e rivela la disillusione di quanti, in nome di quella sinistra, si erano battuti.
    Il coraggio e la tenacia, e poi l’amara delusione di quanti avevano creduto di poter cambiare il corso degli eventi, attraverso una lotta di classe combattuta nelle fabbriche e davanti ai loro cancelli, e che improvvisamente si sentono traditi dai loro stessi ideali, sono negli occhi di migliaia di uomini e donne, nelle parole e nelle immagini che scorrono veloci e si scompongono e ricompongono.
    E se Nanni Moretti, nel suo Aprile, rappresenta tutta la delusione di un uomo di sinistra che non riesce più a dare una collocazione politica a quei valori sociali e culturali e finisce per richiudersi in una dimensione strettamente individuale, Non mi basta mai racconta la storia di quanti invece in quei valori continuano a credere e non smettono di portare avanti un impegno sociale, coerenti con le scelte di una vita, perché a loro, nonostante un sistema che li ha traditi, non basta mai.

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    Regia: Guido Chiesa, Daniele Vicari
    Soggetto: da un’idea di Pietro Pierotti
    Fotografia: Gherardo Gossi
    Montaggio: Luca Gasparini
    Musica e suono: Giuseppe Napoli
    Interpreti: Ebe Matta, Vincenzo Elafro, Pasquale Salerno, Gianni Usai, Pietro Perotti
    Produzione: Agnese Fontana per Brooklyn Films
    Distribuzione: Pablo
    Durata: 75’
    Origine: Italia, 1999

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