OLHO POR OLHO: un ricordo del regista brasiliano Andrea Tonacci

Recuperiamo dalla rete Il primo cortometraggio del regista brasiliano scomparso lo scorso 16 Dicembre che rappresenta il manifesto del suo cinema indipendente e “marginal”

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Lo scorso 16 Dicembre è scomparso a 72 anni Andrea Tonacci, grande nome del cinema brasiliano che aveva contribuito, insieme a Rogério Sganzerla, ad alimentare il movimento del cosiddetto cinema marginal nato alla fine degli anni ’60 nel paese sudamericano. Proprio come collaboratore del collega girò nel 1966 Documentário, il film manifesto del cinema di quegli anni in Brasile (che i due hanno sempre considerato solo un divertente filmato tra amici) dove si raccontava la vicenda di due ragazzi che si incontrano per andare al cinema ma che non riescono a vedere nessun film a causa delle loro pretese culturali troppo alte. Un’inerzia questa che sarà al centro anche del suo primo cortometraggio Olho por Olho girato nello stesso anno e che ad oggi è interamente disponibile sul web.

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Seguendo la corrente delle nuove onde avviate dai cineasti francesi nel 1959, Andrea Tonacci dichiarò apertamente il suo rifiuto nei confronti del bel cinema a favore di uno sguardo sgrammaticato ma strettamente legato alla realtà.

Nei 20 minuti di Olho por Olho, infatti, non si fa altro che seguire dei ragazzi in macchina tra le strade di San Paolo. “Volevo eliminare definitivamente la figura del regista” dichiarò Tonnacci in merito alla sua decisione di assumere a rotazione lo sguardo di uno dei protagonisti. Questo implicò scavallamenti di campo ed errori nei raccordi che si andarono ad aggiungere ad una poca chiarezza nel suono ed alla scarsa illuminazione della scena. Alcuni videro nella consapevolezza di aderire a questa nuova formula europea di fare cinema un modo per contrastare l’ascesa della borghesia brasiliana, in realtà i lavori successivi di Tonacci confermarono quanto la sua fosse una reale dichiarazione di valori di un certo cinema d’urgenza ed in continuo movimento. L’ultima scena del corto ne è la prova definitiva quando, piuttosto che rimanere sul ragazzo fermo, si continua ad inseguire la traiettoria della giovane donna che cammina. Un andare continuamente avanti che ha reso la carriera di Tonacci, a partire dal suo primo lungometraggio Bang Bang ai documentari degli ultimi anni, una delle più importanti all’interno del cinema indipendente brasiliano e non solo.

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