Padre, di Giada Colagrande

Esce l’ultima opera della regista romana. Sperimentare con il cinema, il teatro, la video arte, interventi artistici su scala ambientale in luoghi urbani e sovrannaturali. In tour nelle sale

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A due anni dalla realizzazione esce l’ultima opera di Giada Colagrande, artista poliedrica del panorama nazionale, tra i protagonisti l’attore statunitense Willem Dafoe. Giulia (interpretata dalla regista) ha appena perso il padre, il grande compositore Giulio Fontana (Franco Battiato). Attraverso la musica lui la contatta dall’aldilà e la accompagna in un’iniziazione al mondo invisibile. L’autrice: “Mio padre era morto da poco quando cominciai a fare dei sogni consequenziali, vedendo, notte dopo notte, la stessa situazione: una me sconvolta dal trapasso del padre, che non era quello reale ma bensì un grande compositore, il quale aveva in qualche modo ‘scelto’ di andarsene. Al terzo sogno ho visto il suo volto: era quello di Franco Battiato, una persona per me importantissima, che mi ha insegnato tanto, anche proprio sulla morte, spronandomi a esplorare l’aldilà, a meditare sul trapasso come transizione e sulla vita terrena come passaggio. Così ho deciso di fare un film nello stesso modo in cui feci il mio primo: autoprodotto, in totale intimità, fondendo varie forme artistiche – video arte, danza, musica, teatro e pittura. Ho plasmato il personaggio del padre su Battiato, aiutata dal fatto che è un artista così completo. Sono venute prima le sue musiche, poi tutto il resto: i suoi vecchi video ne hanno costruito il ricordo, mentre i suoi quadri hanno dato forma alla sua spiritualità, luminosissima, ricca di oro e dervisci(del film firma le musiche).

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Per Giada Colagrande, se il mondo delle immagini non equivale a nessuna delle esperienze più importanti, profonde ed emozionanti della propria vita, non è vera arte. L’invisibile è reale, e Marina Abramovic (che interpreta la parte della mamma di Giulia) conosce bene tale condizione. Nei meandri delle propria casa, nelle stanze dove ancora risuona l’eco della musica, l’eco della presenza spirituale di un uomo, seguendo il flusso della vita e della morte, pedinando quasi il battito della condizione umana, si dipana un’estetica vasta, che vive appunto sulla presenza e non sul ricordo e sull’illustrazione registrata. Giada Colagrande sperimenta con il cinema, il teatro, la video arte, interventi artistici su scala ambientale in contesti urbani e sovrannaturali. È costante la tensione tra libertà e controllo creativo, Padre è più dell’oggetto materiale, coincide con l’esperienza che attraverso di essa è possibile compiere; un’esperienza forte, estrema in senso sia fisico che mentale.

Regia: Giada Colagrande
Interpreti: Giada Colagrande, Willem Dafoe, Franco Battiato, Marina Abramovic, Claudio Colombo
Distribuzione: The Open Reel
Durata: 90’
Origine: Italia, 2016
QUI l’elenco delle sale, in aggiornamento

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