PANAFRICANA:Le mille Afriche del cinema a Roma

Giunge quest'anno alla sua sesta edizione, “Panafricana – Le mille Afriche del cinema a Roma” (1-9 aprile 2006).

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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PANAFRICANA


Le mille Afriche del cinema a Roma


 

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Concorso Documentari


Proiezioni speciali


1-5 aprile 2006


 


Giunto quest'anno alla sua sesta edizione, Panafricana – Le mille Afriche del cinema a Roma (1-9 aprile 2006) torna con maggior forza a raccontare un'Africa diversa: il palinsesto coinvolge infatti tre schermi e presenta ancora più sezioni. Eccoci dunque tornare per il terzo anno al Teatro Palladium, ampliare significativamente la nostra programmazione a Villa Medici, respirare per la prima volta un po' di mal d'Africa fra le poltrone del Cinema Trevi-Cineteca Nazionale. Organizzato da Associazione Culturale Yeelen con il sostegno dell'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, il festival è realizzato in collaborazione con Università Roma Tre, Teatro Palladium, Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Accademia di Francia-Villa Medici. Panafricana aderisce inoltre alla VIII Settimana della Cultura (2-9 aprile), promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, offrendo agli spettatori il biglietto ridotto a 3 euro, con ingresso gratuito alle tavole rotonde.  Nel Concorso Documentari, nove titoli di non-fiction concorrono al Premio Miglior Film (3.000 euro), attribuito dalla giuria diretta dal critico Fabrizio Grosoli (Fandango) e composta dalla filmmaker Giovanna Taviani e dal giornalista Francesco Alò. Tra le Proiezioni Speciali, un programma dedicato a documentari italiani sull'Africa ("L'Africa vista da…") e due appuntamenti con il cortometraggio ("Shorts Corner"). Buona visione!


Per informazioni: www.panafricana.it


 


Concorso Documentari


 


sabato 1


 


ore 17.00


À la recherche de l'émir Abd El-Kader di Mohamed Latrèche (Alla ricerca dell'emiro Abd El-Kader, Francia/Algeria, 2004, 52', Betacam SP, anteprima italiana, v.o. – sott. it.)


La vita e il destino dell'Emiro Abd el-Kader, nato nel 1807 e figura emblematica dell'Algeria moderna, raccontati come una storia d'amore tra lui, l'Algeria e la Francia. A 20 anni Abd el-Kader si ritrova a capeggiare il suo popolo nel tener testa alla grande armata francese dell'epoca.


 


a seguire                                  


La Fille du grand monsieur di Georges Kamanayo Gengoux (La figlia del gran signore, Belgio/Ruanda, 2004, 52', Betacam SP, anteprima italiana, v.o. – sott. it.)


Emma Dardenne, una vedova che vive sola a Bruxelles, è nata in Ruanda nel 1908 da una madre ruandese e da un padre ufficiale tedesco, Heinrich von Bethe. All'età di 95 anni, accompagnata dalla figlia e dal nipote, decide di tornare a visitare il suo paese natale per dare loro una prova della veridicità dei suoi racconti d'infanzia.


 


ore 19.00


Tankafatra-Madagascar authentique di Hery A. Rasolo (Tankafatra-Madagascar autentico, Madagascar, 2005, 52', DVD, anteprima italiana, v. o. sott. it.)


Documentario sulla "Famadihana" o festa del ritorno dei morti, uno dei riti della religione tradizionale malgascia celebrato nella regione di Imerina. Costruito secondo i principi e le strutture dell'oralità malgascia, il film ci concede uno sguardo antropologico eccezionale sulla più antica cultura contadina africana.


Il film sarà presentato dal regista Hery A. Rasolo e dalla coproduttrice Monique Razafinimanana


 


a seguire


Ngoyaan… et autres chants de séduction di Moussa Sene Absa (Ngoyaan… e altri canti di seduzione, Francia/Senegal, 2004, 53', Betacam SP, anteprima romana, v. o. sott. it.)


Nel corso dei secoli, i Griots – attori, poeti cantori e musicisti del Senegal – hanno tramandato le leggende orali, le tradizioni familiari e le danze. Il regista rende omaggio alla loro arte.


 


ore 21.00


For Better Or For Worse di Marika Griehsel, Hanli Prinsloo e Simon Stanford (In meglio o in peggio, Sudafrica, 2005, 54', Betacam SP, anteprima europea, v. o. sott. it.)


A dieci anni dalla fine dell'apartheid, i registi incontrano di nuovo alcune persone, di diversa estrazione sociale, che avevano intervistato nel 1994, cercando di tracciare con loro un bilancio sul nuovo Sudafrica.


 


a seguire


Deadly Myths? di Ramadan Suleman (Miti mortali?, Sudafrica, 2004, 51', Betacam SP, anteprima italiana, v. o. sott. it)


Docu-drama sull'ignoranza e i pregiudizi che tuttora prosperano nelle comunità sudafricane riguardo alla trasmissione e alla diffusione dell'AIDS, principalmente causati da tensioni e frustrazioni sociali. Prodotto dall'HIVAN (Centre for HIV/AIDS Networking).


 


domenica 2


 


ore 17.00


Des vies en réparation di Ndeye Thiam Daquo (Vite in riscatto, Senegal, 2004, 50', Betacam SP, anteprima romana, v. o. sott. it.)


Il 27 settembre 2002 il drammatico naufragio del traghetto Diola, con le sue 2.000 vittime, è un trauma terribile per il Senegal. Tra gli scomparsi, la "Mamadou Marieme School", una scuola di calcio: 27 ragazzi dai 10 ai 14 anni, partiti per andare a giocare e mai tornati a casa…


 


a seguire


No Comment di Adamo Kiangebeni (No comment, Belgio, 2005, 43', Betacam SP, anteprima italiana, v. o. sott. it.)


Per certi giovani la vita è una lunga strada in cui la speranza e la disperazione si mescolano. Le esperienze compiute durante il percorso li accompagnano alla maturità. L'autore presenta il fenomeno dell'adolescenza difficile a Namur, ricordando agli adulti alcune verità che hanno tendenza a dimenticare.


 


ore 19.00


Taxi di Mariam Abou Ouf (Taxi, Egitto, 2004, 39', Betacam SP, anteprima romana, v. o. sott. it.)


Un documentario-intervista a una "donna coraggio" di mezza età, che mantiene la sua numerosa famiglia guidando il taxi tra le strade caotiche del Cairo.


 


a seguire


A la recherche de l'émir Abd El-Kader di Mohamed Latrèche (replica)


 


ore 21.00


La Fille du grand monsieur di Georges Kamanayo Gengoux (replica)


 


a seguire


Tankafatra-Madagascar authentique di Hery A. Rasolo (replica)


Il film sarà presentato dal regista Hery A. Rasolo e dalla coproduttrice Monique Razafinimanana


 


 


lunedì 3


chiuso


 


martedì 4


 


ore 17.00


Ngoyaan… et autres chants de séduction di Moussa Sene Absa (replica)


 


a seguire


For Better Or For Worse di Marika Griehsel, Hanli Prinsloo e Simon Stanford (replica)


 


ore 19.00


Deadly Myths? di Ramadan Suleman (replica)


 


a seguire


Des vies en réparation di Ndeye Thiam Daquo (replica)


 


ore 21.00


No Comment di Adamo Kiangebeni (replica)


 


a seguire


Taxi di Mariam Abou Ouf (replica)


 


 


Proiezioni speciali

 


mercoledì 5


 


ore 17.00


"L'Africa vista da…"


Young Satellite-Amani Yasset Football Club di Ignazio Oliva (Italia, 2004, 53', Betacam SP)


Il documentario racconta la storia dello Yasset F.C, una piccola squadra di calcio di una baraccopoli di Nairobi che gioca nella serie B keniota. Il suo tour italiano è lo spunto per raccontare lo "slum" di Nairobi e per far capire come il calcio da quelle parti è parte di un discorso educativo più ampio.


 


a seguire


L'essenza della Casamance di Emilio Navarino (Italia, 2005, 58', Betacam SP, anteprima romana)


Un'estrazione biosostenibile di oli essenziali da erbe officinali diventa motivo di indagine della realtà sociale ed antropologica dei Diola, abitanti della regione della Casamance, in Senegal.


 


ore 19.00


 "Shorts Corner #1 – Soft"


Glimpse di Alberto Iannuzzi e Dan Janitz (Sguardo, Sudafrica, 2005, 26', Betacam SP, anteprima romana, senza dialoghi)


Monsieur Etienne di Yann Chayia (Il signor Etienne, Francia, 2005, 22', 35 mm, anteprima italiana, v. o. sott. it.)


On A Monday di Tamer El Said (Lunedì, Egitto, 2004, 8', Betacam SP, anteprima romana, v. o. sott. it.)


Tsawer di Nejib Belkadhi (Fotografie, Tunisia, 2005, 13', Betacam SP, anteprima romana, v. o. sott. it.)


Rencontre en ligne di Adama Roamba (Incontro sulla rete, Francia/Burkina Faso, 2005, 11', 35 mm, anteprima italiana, v. o. sott. it.)


Tatana di João Ribeiro (Tatana, Portogallo/Mozambico, 2004, 12', 35 mm, anteprima romana, v. o. sott. it.)


 


ore 21.00


 "Shorts Corner #2 – Hard"


Be kunko di Cheikh Fantamady Camara (Un problema di tutti, Francia/Guinea, 2004, 31', Betacam SP, anteprima italiana, v. o. sott. it.)


Beyond Freedom di Jacquie Trowell (Oltre la libertà, Sudafrica, 2005, 13', Betacam SP, anteprima romana, v. o. sott. it.)


L'évangile du cochon créole (Il vangelo del maiale creolo, Francia, 2004, 18', 35 mm, anteprima romana, v. o. sott. it.)


The Fifth Pound di Ahmed Khaled (La quinta lira, Egitto, 2005, 14', Betacam SP, anteprima italiana, v. o. sott. it.)


Colpevole fino a prova contraria (Hedy Krissane, Italia, 2005, 11', 35 mm, anteprima romana)


Isugi di Jacques Rutabingwa, François L. Woukuache, Odile Gakire Katese (Ruanda, 2005, 25', Betacam SP, anteprima italiana, v. o. sott. it.)


 


 


EVENTO SPECIALE


Faccetta nera: il cinema coloniale italiano


6-12 aprile 2006


 


La lezione più interessante e insieme più attuale che ancora si può trarre dal cinema coloniale italiano è la sua capacità di rivelare, al di là delle immani tragedie e delle Storie private e collettive che vi si riflettono, un immaginario complesso. Guardare alla nostra storia coloniale attraverso il cinema significa indagare tra luci e ombre, scandagliare i meccanismi di attrazione e repulsione nei confronti di una terra agognata prima ancora che conquistata: un rapporto impero/colonia in fin dei conti speculare, che serve a trasferire altrove dinamiche sociali conflittuali che in realtà covano in patria. Sebbene il corpus cinematografico coloniale sia abbastanza ridotto – si possono considerare come film coloniali una decina di lungometraggi in tutto ­- proprio questi film aiutano a comprendere, forse più di ogni altro materiale documentario, l'immaginario rimosso di un'epoca, i fantasmi di un intero popolo. Di qui la scelta di concentrare l'attenzione sui lungometraggi di finzione, pur riservando un importante capitolo introduttivo a una selezione di documentari realizzati tra gli inizi del Novecento e la fine degli anni Trenta. La rassegna ci farà ripercorrere l'esperienza coloniale italiana in un viaggio nell'immaginario dell'epoca dal 1909 al 1942, e oltre, tra esotismo e propaganda. L'evento si apre con la proiezione del film muto Siliva zulu (1928) con accompagnamento dal vivo del musicista Noureddine Fatty (giovedì 6 aprile, ore 21) e prosegue oltre la serata di chiusura del festival, concludendosi con una tavola rotonda (mercoledì 12, ore 18.30).


La retrospettiva Faccetta nera: il cinema coloniale italiano, curata da Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale e Associazione Culturale Yeelen per l'Evento Speciale di Panafricana, è realizzata in collaborazione con Istituto Luce, Cineteca del Comune di Bologna, Museo Nazionale del Cinema di Torino e Cineteca Italiana di Milano.


Si ringraziano Mario Musumeci e Irela Nuñez per la preziosa consulenza.


 


 


giovedì 6


 


ore 17.00


 "L'Italia in Africa: sogni di conquista"


Matrimonio abissino, Roberto Omegna, 1909, 6', muto


Copia proveniente dalla Cineteca Nazionale


Corrispondenza cinematografica della guerra italo-turca, Cines, 1911, 1', muto


Ultimissime dalla guerra. Diario cinematografico, Consorzio Pathè, s.d., 14', muto


Dolorosi episodi della guerra italo-turca, Luca Comerio, 1912, 2', muto


La nostra artiglieria in guerra, Luca Comerio, 1912, 6', muto


Copie provenienti dal Museo Nazionale del Cinema di Torino


Eritrea, 1920, 8', muto


Armi d'Italia nella terra dei somali, 1928, 36', muto                 


Copie provenienti dall'Archivio Istituto Luce


 


ore 19.00


 "L'Italia in Africa: cronache dall'impero"


L'Italia in Africa, da attribuire, 1934-1936, 41'


Copia proveniente dalla Cineteca Nazionale


Da Dessiè a Addis Abeba, 1936, 21'


Da Adua ad Axum. Le tappe dell'avanzata italiana in Africa Orientale, 1936, 21'


La fondazione della nuova Addis Abeba, G. Martucci, 1939, 20'


Copie provenienti dall'Archivio Istituto Luce


 


ore 21.00


 "Serata di apertura"


Siliva zulu (1928, muto)


Accompagnamento musicale dal vivo di Noureddine Fatty


Regia: Attilio Gatti e Giovanni Vitrotti; interpreti: attori africani non professionisti; origine: Italia; durata: 73'


Film del filone etnologico girato dal maggiore Attilio Gatti in occasione della spedizione antropologica di Lidio Cipriani in Zululandia, si distingue dai film dell'epoca per un approccio più rispettoso e corretto alle popolazioni locali e per il tentativo di unire il documentario alla fiction.


Copia proveniente dall'Archivio Istituto Luce, edizione restaurata


 


 


venerdì 7


 


ore 17.00


Kiff Tebbi (1928, muto)


Regia: Mario Camerini; soggetto: Luciano Zuccoli, dal romanzo omonimo; sceneggiatura: Mario Camerini, Luciano Doria; interpreti: Marcello Spada, Donatella Neri, Gino Viotti, Renato Visca, Piero Carnabuci, Ugo Gracci; origine: Italia; durata: 93'


Ambientato alla vigilia della guerra italo-turca del 1911-12, il film narra la storia di Ismail, arabo europeizzato che, al ritorno in patria, sperimenta la difficoltà del reinserimento nell'ambiente retrogrado e violento della Libia Ottomana. Fino all'avvento degli italiani…


Copia proveniente dalla Cineteca del Comune di Bologna, edizione restaurata


 


 


ore 19.00


Aldebaran (1935)


Regia: Alessandro Blasetti; soggetto: Leo Bomba, Corrado D'Errico, Giuseppe Zucca; sceneggiatura: Alessandro Blasetti, Leo Bomba, Giuseppe Zucca; interpreti: Evi Maltagliati, Gino Cervi, Gianfranco Giachetti, Elisa Cegani, Ugo Ceseri, Doris Duranti; origine: Italia; durata: 100'


Il figlio di un contrammiraglio, ufficiale anch'egli, innamoratissimo e geloso della bella moglie, rischia per lei di mettere a repentaglio la carriera. Ambientato nel 1918 (all'epoca in cui l'Italia aveva già possedimenti in Eritrea, Cirenaica, Somalia e Libia), il film preannuncia l'impresa imperiale fascista e mostra la capacità di Blasetti di trasmettere la propaganda e l'immaginario coloniali attraverso formule di genere.


 


ore 21.00


Lo squadrone bianco (1936)


Regia: Augusto Genina; soggetto: Joseph Peyré, Augusto Genina dal romanzo L'escadron blanc di Joseph Peyré; sceneggiatura: Augusto Genina, Gino Valori; interpreti: Fosco Giachetti, Antonio Centa, Fulvia Lanzi, Francesca Dalpe, Guido Celano, Olinto Cristina; origine: Italia; durata: 96'


Deluso in amore, un tenente di cavalleria si fa trasferire in Tripolitania, dove mette in luce la sua tempra di soldato grazie all'esempio del rude capitano: un dramma che, dagli stilemi noir iniziali, si trasforma in un film epico sulla forza redentrice del deserto.


 


sabato 8


 


ore 17.00


Sotto la Croce del Sud (1938)


Regia: Guido Brignone; soggetto: Jacopo Comin; sceneggiatura: Luigi Chiarelli; interpreti: Doris Duranti, Antonio Centa, Enrico Glori, Giovanni Grasso, Camillo Pilotto, Piero Pastore; origine: Italia; durata: 78'


Giunto nell'Africa Orientale Italiana, un ingegnere si fa irretire dalle grazie esotiche dell'equivoca Mailù. Ambientato nella dimensione quotidiana della colonia, il film fa interagire il riferimento ai generi cinematografici più in voga e di stampo internazionale con un preciso discorso ideologico (la condanna del meticciato), puntando alla spettacolarità e all'intrattenimento popolare.


 


ore 19.00


Il grande appello (1936)


Regia: Mario Camerini; soggetto: Mario Camerini; sceneggiatura: Mario Camerini, Ercole Patti, Piero Solari, Mario Soldati; interpreti: Camillo Pilotto, Guglielmo Sinaz, Roberto Villa, Lina da Costa, Pietro Valdes, Enrico Poggi; origine: Italia; durata: 85'


Il primo film realizzato nel quadro della guerra d'Etiopia. Un rinnegato italiano, che gestisce un albergo a Gibuti e contrabbanda armi per gli etiopi, si reca in Abissinia per conoscere il figlio naturale, che invece combatte con l'esercito coloniale italiano: il percorso di redenzione di un antieroe.


Copia proveniente dalla Cineteca Italiana di Milano


 


ore 21.00


Scipione l'Africano (1937)


Regia: Carmine Gallone; soggetto e sceneggiatura: Carmine Gallone, Sebastiano A. Luciani, Camillo Mariani dell'Anguillara; interpreti: Annibale Ninchi, Camillo Pilotto, Fosco Giachetti, Isa Miranda, Francesca Braggiotti, Memo Benassi; origine: Italia; durata: 115'


Dopo la disfatta di Canne, nel 208 a.C. il senato romano affida a Publio Cornelio Scipione il compito di combattere Cartagine sulla terra africana. Con l'aiuto di Massinissa, Scipione sconfigge Annibale a Zama. Scipione l'Africano doveva rappresentare agli occhi del regime la glorificazione del progetto imperiale di Mussolini, realizzando un perfetto parallelismo tra impero romano e Impero fascista.


 


domenica 9


 


ore 17.00


Piccoli naufraghi (1939)


Regia: Flavio Calzavara; soggetto: Giuseppe Zucca; sceneggiatura: Leo Bomba, Flavio Calzavara, Riccardo Freda; interpreti: Giovanni Grasso, Carlo Duse, Romolo Agliotti, Mario Angelini, Antonio Cuffaro, Mario Terchetti; origine: Italia; durata: 80'


L'avventura di tredici ragazzi che si imbarcano clandestinamente verso l'Africa durante la guerra etiopica, fanno naufragio su un isolotto sperduto e vi si organizzano in comunità.


 


ore 19.00


Scipione l'africano (replica)


 


ore 21.00


Lo squadrone bianco (replica)


 


 


lunedì 10


chiuso


 


 


martedì 11


 


ore 17.00


Bengasi (1942)


Regia: Augusto Genina; soggetto e sceneggiatura: Edoardo Anton, Ugo Betti, Alessandro De Stefani, Augusto Genina; interpreti: Fosco Giachetti, Amedeo Nazzari, Maria von Tasnady, Vivi Gioi, Laura Redi, Fedele Gentile; origine: Italia; durata: 89'


Genina torna a realizzare con maestria, dopo L'assedio dell'Alcazar, una storia corale, stavolta ambientata negli ultimi giorni della presenza coloniale italiana a Bengasi. Nel 1955 il film è stato rimaneggiato dal produttore Carlo Bassoli, con il nuovo titolo di Bengasi anno 1941.


 


ore 19.00


Abuna Messias (1939)


Regia: Goffredo Alessandrini; soggetto: Luigi Bernardi, Callisto V. Vanzin; sceneggiatura: Goffredo Alessandrini, Vittorio Cottafavi, Domenico Meccoli, Cesare Vico Ludovici; interpreti: Camillo Pilotto, Mario Ferrari, Enrico Glori, Berclé Zaitù Tarclé, Micael, Abd El Uad; origine: Italia; durata: 96'


Attraverso la storia del missionario ed esploratore Guglielmo Massaja, il primo italiano ad entrare nelle regioni meno conosciute dell'Etiopia, vengono anticipate le future e gloriose imprese che avrebbero portato all'Africa Orientale Italiana e alla "missione civilizzatrice" dell'Impero fascista.


 


ore 21.00


Giarabub (1942)


Regia: Goffredo Alessandrini; soggetto: Asvero Gravelli; sceneggiatura: Oreste Biancoli, Alberto Consiglio, Gherardo Gherardi, Asvero Gravelli, Gian Gaspare Napolitano, Orio Vergani;  interpreti: Carlo Ninchi, Mario Ferrari, Doris Duranti, Carlo Romano, Annibale Betrone, Elio Steiner; origine: Italia; durata: 114'


L'eroica resistenza del fortino di Giarabub in un'oasi della Cirenaica, nella Libia italiana al confine con l'Egitto, conquistato dalle truppe britanniche nel 1941.


 


mercoledì 12


 


ore 17.00


Sentinelle di bronzo (1937)


Regia: Romolo Marcellini; soggetto: Marcello Orano, Sandro Sandri; sceneggiatura: Gian Gaspare Napolitano; interpreti: Fosco Giachetti, Doris Duranti, Giovanni Grasso, Mohamed A. Aghi, Elmi Ahmed, Ali Abdullah; origine: Italia; durata: 83'


Ispirato al romanzo Marrabò di Marcello Orano e Sandro Sandri e premiato alla Mostra di Venezia del 1937 con la Coppa del Ministero dell'Africa Orientale per il miglior film di soggetto coloniale, l'aspetto più interessante del film è la sua natura ibrida, a metà strada tra documentario e finzione.


 


ore 18.30


Tavola rotonda Interventi di Sergio Toffetti (Cineteca Nazionale), Edoardo Ceccuti (Archivio Istituto Luce), Maria Coletti (Festival Panafricana), Orio Caldiron (Università La Sapienza) e Giuliano Montaldo


 


ore 21.00


Tempo di uccidere (1989)


Regia: Giuliano Montaldo; soggetto: dal romanzo omonimo di Ennio Flaiano;  sceneggiatura: Giuliano Montaldo, Furio Scarpelli, Giacomo Scarpelli, Paolo Virzì; interpreti: Nicolas Cage, Ricky Tognazzi, Giancarlo Giannini, Patrice Flora Praxo, Gianluca Favilla, Georges Claisse; origine: Italia/Francia; durata: 111'


Etiopia 1936. Un tenente italiano ha un incontro d'amore con un'indigena, la ferisce per sbaglio e la lascia morire. Il rimorso che lo assale diventa terrore quando sospetta di essere stato contagiato di lebbra.


 


 


13-23 aprile


Carlos Saura y el nuevo cine español


La rassegna nasce dalla collaborazione di quattro archivi (Cineteca del Comune di Bologna, Centro  Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Museo Nazionale del Cinema, Cineteca Italiana) con l'Istituto Cervantes e il  Ministerio de Asuntos Exteriores y de Cooperación de España. L'obbiettivo è quello di mostrare il volto meno noto della produzione spagnola contemporanea di qualità, il cinema dei nuovi autori, oscurato a livello internazionale dal successo di Almodovar, ma ricco di personalità originali. Come hanno sottolineato gli esiti positivi presso pubblico e critica di alcune recenti pellicole, i cineasti  spagnoli dell'ultima generazione sono in grado di riflettere a tutto campo i diversi aspetti della realtà del Paese, cogliendo in profondità le contraddizioni e l'indecifrabilità di questi anni difficili.


La rassegna è composta da due unità, che si riflettono una nell'altra.


La prima è essenzialmente costituita da opere prime e seconde e contraddistinta dal carattere inedito sul mercato italiano delle pellicole che la costituiscono. Sia che il debutto nella regia venga effettuato da acclamati sceneggiatori – perfettamente inseriti nella macchina produttiva nazionale – sia che il passaggio al lungometraggio porti la firma di artisti più marcatamente sperimentali, il quadro delle opere selezionate ci restituisce l'immagine di una molteplicità di talenti dall'alto profilo professionale, in grado tanto di incidere sul mercato quanto di restituire il presente attraverso la traccia di un percorso personale di ricerca.


La seconda unità, dedicata a Carlos Saura, costituisce premessa alla prima. Saura è stato il regista che più di ogni altro ha contribuito a "traghettare" il cinema spagnolo dall'ultima stagione del franchismo alla democrazia, dalla stagione del conformismo a quella della libertà incondizionata. Saura ci ha sempre restituito, della Spagna, l'umore più sotterraneo e controverso, tanto nelle opere più marcatamente metaforiche quanto in quelle di taglio realistico, affrontando con la massima libertà i temi trattati. Il fatto che la rassegna, selezionando la migliore produzione del maestro, la accosti a quella prodotta nei convulsi, vischiosi Anni Duemila dai giovani colleghi, suggerisce quanto meno di leggere gli ultimi due decenni del cinema spagnolo attraverso l'ottica della costante apertura ad orizzonti problematici ed estetici sempre nuovi.


La rassegna è realizzata in collaborazione tra Instituto Cervantes 15 años 1991-2006, Filmoteca Española (Madrid), Mostra Internazionale del Cinema Libero (Porretta Terme), Circuito Cinema (Genova), Istituto Niels Stensen (Firenze), Centro Culturale Carignano, Stensen Cinema (Firenze), Solares – Fondazione Culturale (Parma), Cooperativa L'atelier/Firenze.


 


giovedì 13


 


ore 17.00


Smooking room (2002)


Regia: Julio D. Wallovits e Roger Gual; soggetto e sceneggiatura: Roger Gual e Julio D. Wallovits; interpreti: Eduard Fernández, Juan Diego, Chete Lera; origine: Spagna; durata: 88'; v.o. – sott. it.


La protesta dei dipendenti di una multinazionale contro il divieto di fumare diventa occasione per un docu-drama su ambizioni, piccoli intrighi, vendette, invidie di un microcosmo aziendale.


 


ore 19.00


El jardín de las delicias (1970)


Regia: Carlos Saura; soggetto: C. Saura; sceneggiatura: Rafael Azcona, C. Saura; interpreti: José Luis Lopez Vazquez, Francisco Pierra, Luchy Soto, Lina Canaleyas, Julia Pena; origine: Spagna; durata: 90'; v.o. – sott. it.


Prima parte del trittico che Saura dedica a quella «cosa mostruosa, orribile, dominatrice e spesso distruttiva» chiamata famiglia, El jardin de las delicias racconta lo psicodramma dell'industriale Antonio Cano che ha saputo trasformare la modesta azienda paterna in una importante società, ma che, proprio al culmine della carriera, resta vittima di un incidente automobilistico che lo immobilizza su una sedia rotelle, privandolo della parola e della memoria. I familiari, preoccupati per la salute di Antonio, soprattutto perché solo lui conosce il nome della banca svizzera dove illegalmente ha trasferito i capitali, cercano in ogni modo di guarirlo.


 


ore 21.00


Incontro con Jaime Rosales


 


a seguire


Las horas del día (2003)


Regia: Jaime Rosales; soggetto e sceneggiatura: Jaime Rosales e Enric Rufas; interpreti: Alex Brendemühl,  Agata Roca, María Antonia Martínez.


origine: Spagna; durata: 103'; v.o. – sott. it.


La vita di Andres scorre senza scosse tra la madre, la fidanzata e un negozio alla periferia di Barcellona. Ma un impulso irrefrenabile lo spinge a commettere massacri efferati per poi rituffarsi nell'apatica quotidianità. Spanish psycho.


 

venerdì 14


 


ore 17.00


La prima Angélica (1973)


Regia: Carlos Saura; soggetto: C. Saura; sceneggiatura: Rafael Azcona, C. Saura; interpreti: José Luis Lopez Vazquez, Lina Canaleyas, Maria Clara Fernandez de Loayza, Fernando Delgado; origine: Spagna; durata: 107';


Un editore di mezza età, Luis Cano, torna a Segovia dove aveva vissuto durante la guerra civile per traslare le ossa della madre, morta vent'anni prima. Il trasporto diventa il pretesto per intraprendere un viaggio nel passato (la guerra del luglio del '36), sdoppiandosi in bambino e adulto allo stesso tempo. Vincitore del premio speciale della giuria al festival di Cannes del 1974, ultimo della cosiddetta «trilogia della famiglia», La prima Angelica prende ispirazione dalla lettura di Velle-Inclan: «Le cose non sono come noi le vediamo, ma come ce le ricordiamo».


 


ore 19.00


Barrio (1999)


Regia: Fernando León de Aranoa; soggetto e sceneggiatura: Fernando León de Aranoa; interpreti: Críspulo Cabezas, Timy Benito, Eloi Yebra; origine: Spagna; durata: 94'; v.o. – sott. it.


Periferia madrilena: tre adolescenti vivono disagi e frustrazioni tra il grigio dei casermoni e il monotono scorrere di un'afosa estate. "Un film sul partire, sul lasciare qualcosa che ti ostacola, sul crescere" (Fernando León de Aranoa).


 


ore 21.00


Días de fútbol (2003)


Regia: David Serrano; soggetto: Mischa Alexander e Jean Van de Velde, sceneggiatura: David Serrano; interpreti: Alberto San Juan, Ernesto Alterio, Natalia Verbeke; origine: Spagna; origine: 118'; v.o. – sott. it.


Oppressi da crisi coniugali e professionali, un gruppo di ultratrentenni insegue un perduto spirito vincente iscrivendosi al torneo di calcio del quartiere. Commedia farsesca su una generazione che ha fatto della mediocrità e del conformismo la sua bandiera.


 


Da sabato 15 a lunedì 17 il Cinema Trevi rimarrà chiuso


 


 


martedì 18


 


ore 17.00


El Bola (2000)


Regia: Achero Mañas; soggetto e sceneggiatura: Achero Mañas in collaborazione con Verónica Fernández; interpreti: Juan José Ballesta, Pablo Galán, Alberto Jiménez; origine: Spagna; durata: 88'; v.o. – sott. it.


L'arrivo di un nuovo compagno di classe fa scoprire a Pablo che la vita può offrire più delle botte quotidiane di un padre violento. Anche una biglia (bola) può diventare lo strumento per liberare l'adolescenza da un inferno familiare.


 


ore 19.00


Solas (2000)


Regia: Benito Zambrano; soggetto e sceneggiatura: Benito Zambrano; interpreti: María Galiana, Ana Fernández, Carlos Alvarez-Novoa; origine: Spagna; durata: 101'; v.o. – sott. it.


Una madre vittima di un marito violento. Una figlia alcolizzata incinta di un uomo che non la ama. Un anziano vicino di casa la cui unica compagnia è un cane. Tre vicende di solitudine sullo sfondo squallido di un'anonima periferia.


 


ore 21.00


La caza (19.0065)


Regia: Carlos Saura; soggetto e sceneggiatura: Angelino Fons, C. Saura; interpreti: Ismael Merlo, Alfredo Majo, José Maria Prada, Emilio Gutierrez Caba, Fernando Sanchez Polack; origine: Spagna; durata: 90'; v.o. – sott. it.


José è un uomo di mezza età, abbastanza infelice: ferito in guerra, separato dalla moglie, ha una giovane amante, Maribel. Sull'orlo della rovina per alcuni affari sbagliati, invita amici ed ex commilitoni a trascorrere una giornata a caccia di conigli selvatici. Il paesaggio immobile sotto il sole stimola i ricordi del passato, perché quei luoghi mostrano i segni di passate battaglie. Infine la caccia rende ancora più vivi gli eventi tragici e assurdi della guerra attraverso lo scontro tra uomini armati e conigli inermi, già destinati al macello per il puro divertimento dei più forti. Al tramonto, però, si diffonde tra gli uomini una strana e minacciosa atmosfera. Due anni dopo l'insuccesso di I cavalieri della vendetta, Saura centra il bersaglio dei riconoscimenti internazionali con La caza: vince l'Orso d'argento per la regia al Festival di Berlino – quello d'oro andrà a un'altra «farsa tragica», Cul-de-sac di Roman Polanski – per «l'abilità e l'indignazione con cui presenta una situazione umana caratteristica del suo tempo e della sua società».


 


mercoledì 19


 


ore 17.00


En construcción (2001)


Regia: José Luis Guerín; soggetto e sceneggiatura: José Luis Guerín; interpreti: Juana Rodríguez Molina, Iván Guzmán Jiménez, Juan López López; origine: Spagna; durata: 125'; v.o. – sott. it.


Il film  è girato in uno dei quartieri popolari di Barcellona: Raval. La vita di vari personaggi viene raccontata mentre si svolgono i lavoro di costruzione di nuovi appartamenti che sostituiscono un vecchio edificio. Durante gli scavi vengono ritrovati dei reperti archeologici. La pellicola osserva la trasformazione urbana e architettonica del quartiere.  


 


ore 19.00 


Noviembre (2003)


Regia: Achero Mañas; soggetto e sceneggiatura: Achero Mañas, con la collaborazione di Federico Mañas; interpreti: Óscar Jaenada, Ingrid Rubio, Paloma Lorena; origine: Spagna; durata: 104'; v.o. – sott. it.


Al grido "Chiudete i teatri, l'arte è per strada", Alfredo decide di realizzare "un'arte più libera, fatta col cuore, capace di far sentire la gente viva", improvvisando rivoluzionarie messe in scena in piazze e centri commerciali. Per chi ancora crede che l'arte possa cambiare il mondo.


 


ore 21.00


Cría cuervos (1976)


Regia: Carlos Saura; soggetto e sceneggiatura: C. Saura; interpreti: Geraldine Chaplin, Ana Torrent, Conchita Perez; origine: Spagna; durata: 107'; v.o. – sott. it.


In una casa la centro di Madrid, Anselmo muore facendo l'amore con Amelia, moglie dell'amico Nicolas Garontes. Ana, seconda delle tre giovani figlie, nasconde un bicchiere che conteneva del latte, probabilmente avvelenato. Al mattino, mentre è pettinata dalla cameriera, la piccola comincia a rivivere il passato e ricorda la mamma morta, una donna infelice e trascurata dal marito. Oltre ai insistere sul tema dell'infanzia e della morte, Cría cuervos, vincitore nel 1976 del premio speciale della giuria al festival di Cannes, comincia dove finiva La prima Angelica (la madre che pettina la figlia), riutilizzando con maggiore efficacia narrativa l'elemento simbolico dell'immagine fotografica, una sorta di madeleine proustiana della memoria.


 


giovedì 20


 


ore 17.00


La suerte dormida (2003)


Regia: Ángeles González-Sinde; soggetto e sceneggiatura: Belén Gopegui, Ángeles González-Sinde; interpreti: Con Adriana Ozores, Félix Gómez, Pepe Soriano; origine: Spagna; durata: 110'; v.o. – sott. it.


Amparo, traumatizzata dalla perdita del marito e del figlio, si rifugia nella routine del lavoro di avvocato, fino a quando non si trova coinvolta in una causa d'indennizzo per morte. Il processo diventa un'ossessione in grado di restituirla al mondo dei vivi.


 


ore 19.00


La flaqueza del bolchevique (2003)


Regia: Manuel Martín Cuenca; soggetto: Lorenzo Silva; sceneggiatura: Manuel Martín Cuenca; interpreti: Luis Tosar, Mar Regueras, María Valverde; origine: Spagna; durata: 95'; v.o. – sott. it.


Un impiegato di banca decide, più per noia che per vendetta, di infastidire e minacciare una ragazza che gli ha procurato un incidente d'auto. Ma poi si innamora della sua sorellina quindicenne. Commedia dolce-amara sulla passione – tanto più se impossibile – come unica alternativa al tedio quotidiano.


 


ore 21.00


El amor brujo (L'amore stregone, 1986)


Regia: Carlos Saura; soggetto: dal balletto di Manuel De Falla, su un testo di Gregorio Martínez Sierra; sceneggiatura e coreografia: C. Saura, Antonio Gades; interpreti: Antonio Gades, Laura Del Sol, Cristina Hoyos; origine: Spagna; durata: 98'


In un villaggio gitano due famiglie, secondo le tradizioni, combinano il matrimonio dei rispettivi figli, Candela e José, ancora bambini. Passano gli anni e, al momento delle nozze, la situazione si presenta subito drammatica: José ama Lucia, mentre Candela è amata in silenzio da Carmelo che non si dichiara per rispettare gli antichi rituali della comunità. Il tema gitano e i rapporti con il balletto e la tradizione musicale sono al centro di L'amore stregone, opera conclusiva della trilogia della danza, ispirato all'omonimo balletto che Manuel De Falla allestì nel 1915 su libretto di Gregorio Martínez Sierra.


 


venerdì 21


 


ore 17.00


Nell'ambito del progetto Ispirazioni Mediterranee. Albert Camus e Jean Grenier: la fortuna di un maestro 


Lo Straniero (1967)


Regia: Luchino Visconti; soggetto: dal romanzo L'étranger di Albert Camus; sceneggiatura: Suso Cecchi D'Amico, Georges Conchon, L. Visconti; interpreti: Marcello Mastroianni, Anna Karina, Bernard Blier, Alfred Adam, Bruno Cremer, Georges Geret, Georges Wilson; origine: Italia-Francia-Algeria; durata: 108'


Mersault, un impiegato francese che vive ad Algeri, uccide un arabo e durante il processo rinuncia a difendersi. Una serie di rinvii e i veti imposti dalla vedova di Camus impediscono a Visconti di adattare il romanzo agli avvenimenti più recenti della guerra di liberazione algerina. Ne risulta un film imperfetto: l'indifferenza e l'apatia del protagonista non riescono a riflettere l'anelito a una possibile rivolta contro le convenzioni sociali.


Introduce Anna Jeronimidis (francesista,  Università degli Studi di Roma La Sapienza)


Copia restaurata proveniente dalla Cineteca Nazionale


 


ore 19.00


Bodas de sangre (1981)


Regia: Carlos Saura; soggetto: l'omonimo dramma di Federico García Lorca; sceneggiatura: Alfredo Mañas; dialoghi: C. Saura; interpreti: Antonio Gades, Cristina Hoyos, Juan Antonio Jimenez, Pilar Cardenas; origine: Spagna; durata: 72'


Antonio Gades e i suoi ballerini arrivano alla scuola di danza per la prova del balletto Bodas de sangre. Mentre si truccano e fanno gli esercizi preparatori, Gades racconta  la sua difficile vita di ragazzo povero e la scoperta della danza. Poi il ballerino prova i passi con la compagnia, prima di iniziare la prova-spettacolo articolata in sei scene.  Con questo film Carlos Saura si accosta alla realtà profonda del suo paese utilizzando la sua più tradizionale manifestazione: la danza. L'opera omonima di Federico García Lorca, scritta nel 1933 è a sua volta ispirata a un fatto realmente accaduto in Andalusia.


 


ore 21.00


Intacto (2001)


Regia: Juan Carlos Fresnadillo; soggetto e sceneggiatura Juan Carlos Fresnadillo e Andrés M. Koppel; interpreti: Leonardo Sbaraglia, Eusebio Poncela, Mónica López; origine: Spagna; durata: 108'; v.o. – sott. it.


La fortuna è un bene da mettere in gioco in un giro di gare e scommesse clandestine. L'assunto metafisico guida le esistenze dei protagonisti – tutti miracolosamente scampati a qualche catastrofe – di un originale fanta-thriller, dalle parti di Amenábar.


 


sabato 22


 


ore 17.00


El cielo gira (2004)


Regia: Mercedes Álvarez; soggetto e sceneggiatura: Arturo Redín e Mercedes Álvarez; interpreti: Pello Azketa, Antonio Martínez, Silvano García; origine: Spagna; durata: 115'; v.o. – sott. it.


Nel villaggio di La Aldea sono rimasti solo quattordici vecchi abitanti. L'esperienza (autobiografica) dell'emigrazione e la scomparsa della memoria storica di un'intera comunità attraverso i volti e le voci di 'superstiti' sospesi fuori del tempo e della storia.


 


ore 19.00


Pajarico (1997)


Regia: Carlos Saura; soggetto e sceneggiatura: C. Saura; interpreti: Alejandro Martìnez, Dafne Fernàndez, Francisco Rabal, Eusebio Làzaro; origine: Spagna; durata: 102';


Il film, basato sull'omonimo romanzo scritto dallo stesso Saura,  racconta la storia di un bambino di dieci anni che trascorre l'estate con i nonni, mentre i suoi genitori stanno divorziando. Giocando a impersonare i suoi parenti (in primis sua cugina) con i personaggi delle favole, scopre a poco a poco il difficile e complicato mondo adulto.


 


ore 21.00


Buñuel y la mesa del rey Salomón (2001)


Regia: Carlos Saura; soggetto e sceneggiatura: C. Saura, Augustín Sánchez Vidal; interpreti: Gran Wyoming, Pere Anquillué, Ernesto Alberio, Adrià Collado, Valeria Marini, Armando de Razza; origine: Spagna; durata: 105'


Omaggio onirico di Carlos Saura al suo amico intimo Luis Buñuel. Saura immagina che il famoso cineasta sia ancora vivo e che chiuda gli occhi e veda il film che avrebbe sempre voluto girare: la sua giovinezza a Toledo – ambientata però ai giorni nostri! – con i suoi amici Lorca e Dalí.


 


 


domenica 23


 


ore 19.00


Buñuel y la mesa del rey Salomón (replica)


 


ore 21.00


Bodas de sangre (replica)


 


lunedì 24


chiuso


 


martedì 25


chiuso


 


 


26-28 aprile 2006


Printemps du nouveau cinéma français: «En tournant Dans la compagnie d'Arnaud Desplechin»


 


«Nei miei film, i personaggi sono spesso presentati assieme alla loro famiglia. Questo probabilmente dipende dal modo in cui li guardo, dal fatto che ho l'impressione di conoscerli solo quando guardo la loro famiglia. E questo accade anche con gli amici, i collaboratori, o la fidanzata, per esempio. È divertente rendersi conto quanto si possa imparare, soprattutto quello che, altrimenti, resta nascosto. […] Avevo visto da adolescente i film di Bergman, e poi li ho veramente visti molto tardi, a 28 o 27 anni, e mi sono reso conto di quante cose sia riuscito a dire usando la stessa troupe d'attori. Per quanto mi riguarda, invece, è curioso ma ho sempre fatto il casting per i miei personaggi, per essere sicuro, appunto, che non li sceglievo per ragioni "familiari" o "d'amicizia" ma perché avevano talento, che andavano bene per il ruolo. Sarebbe orribile se lavorassi con un attore solo perché gli voglio bene. È successo semplicemente per caso! Quando lavoro con un attore è perché abbiamo visto che ci sono delle cose da dirsi, perché c'è un ruolo che gli può andare bene, che può aggiungere qualcosa al personaggio. […] Per me la voce off è sostanzialmente una musica, non l'ascolto molto. Mi piace, come mi piace un pianista, e dice che quello è un momento triste, quest'altro allegro […]. Mi piace l'idea di qualcuno che abbia già visto il film e poi lo commenti. E la voce off ha questo ruolo, è come una musica per me» (Antonio Pezzuto, Intervista a Arnaud Desplechin, in 40° Mostra Internazionale del nuovo cinema. Pesaro 25 giugno – 3 luglio 2004, pp. 91-94).


La manifestazione Printemps du nouveau cinema francais: En tournant dans la compagnie d'Arnaud Desplechin è organizzata in collaborazione con l'Ambassade de France en Italie – BCLA,  la Cineteca Nazionale, Villa Medici-Accademia di Francia, le Università Roma "La Sapienza" e Roma Tre, con il sostegno di Gan Assicurazioni-Groupama e di Air France. Per tale occasione ogni pomeriggio, seminari di studio e incontri a Villa Medici-Accademia di Francia.


 


«Arnaud Desplechin fa parte di una generazione di registi , come Rochant e Carax, i quali, ognuno a suo modo, raccontano una storia e al tempo stesso si interrogano sul mondo in cui vivono» (Jean-Michel Frodon, "Le Monde", 7 maggio 1992)


 


mercoledì 26


 


ore 14.00


Entretien avec Arnaud Desplechin (2005)


Regia: Yola Le Cainec; origine: Francia; durata: 90'; v.o. – sott. it.


Intervista ad Arnaud Desplechin sul suo particolare modo di filmare il mondo, la vita, gli amici.


 


ore 15.30


Unplugged (2003)


Regia: Arnaud Desplechin;  soggetto: In the Company of Men di Edward Bond; sceneggiatura: A. Desplechin, Emmanuel Bourdieu, Nicolas Saada; interpreti: Sami Bouajila, Jean-Paul Roussillon, Hippolyte Girardot, Anna Mouglalis; origine: Francia; durata: 92';  v.o. – sott. it.


Arnaud Desplechin ha sempre girato in video i suoi primi incontri con gli attori. Prima delle riprese di Léo en jouant "Dans la compagnie des hommes", il regista li ha riuniti 6 ore al giorno per 8 giorni in una palestra in modo da poter lavorare sulle scene del film come fosse un allenamento sportivo. Gli attori non dovevano recitare bensì leggere semplicemente. Eppure, presto non hanno potuto fare a meno di innamorarsi del proprio personaggio. "Saliva un'isteria gioiosa. Gli attori imparavano il loro testo di nascosto, ogni giorno sempre di più generosi e accaniti. Ecco, questo è Unplugged, la pièce di Edward Bond, racconto terribile ed incantato, reinventato dall'infanzia geniale degli attori" (A.Desplechin).


 


ore 17.00


Incontro con Nicolas Saada


 


ore 18.00


La vie des morts (1991)


Regia: Arnaud Desplechin; soggetto e sceneggiatura: A. Deplechin, Noémie Lvovsky; interpreti: Marianne Denicourt, Thibault de Montalembert, Roch Leibovici, Bernard Ballet, Suzel Goffre; origine: Francia; durata: 54'; v.o. – sott. it.


Primo mediometraggio di Arnaud Deplechin, La vie des morts, presentato a Cannes alla Semaine de la Critique, è un film corale interpretato da molti di quegli attori che lo seguiranno nel corso della sua carriera e acquisteranno un ruolo prestigioso all'interno del mondo cinematografico francese (Emmanuelle Davos, Marianne Denicourt, Emmanuel Salinger…). Il film è incentrato sulla notizia del tentato suicidio di un giovane, motivo scatenante che unirà tutti i parenti del ragazzo in un appartamento. Con questo stratagemma narrativo, la regia, come scrive Laurence Giavarini, «sceglie la giustezza piuttosto che il grande spettacolo familiare, non fornisce messaggi ma cerca la definizione delle piccole cose» ("Cahiers du cinéma", n. 445, giugno 1991).


 


a seguire


 


Les Parallèles (2004)


Regia: Nicolas Saada; soggetto e sceneggiatura: N. Saada; interpreti: Mathieu Amalric, Jontathan Zaccaï, Géraldine Pailhas, Bernard Valery; origine: Francia; durata: 30' ; v.o. – sott. it.


Destini di quattro vite umane che finiranno per incrociarsi inesorabilmente e nei modi più impensabili. La macchina da presa di Saada insegue con sottile finezza psicologica i quattro personaggi nella tradizione francese della nouvelle vague e di Desplechin.


 


 


ore 19.30


Incontro con Nicolas Saada


 


 


ore 21.00


Léo en jouant Dans la compagnie des hommes (2003)


Regia: Arnaud Desplechin; soggetto: In the Company of Men di Edward Bond; sceneggiatura: A. Desplechin, Emmanuel Bourdieu, Nicolas Saada; interpreti: Sami Bouajila, Jean-Paul Rossillon, Wladimir Yordanoff, Lázló Szabó, Anna Mouglalis; origine: Francia; durata: 121'; v.o. – sott. it.


Tratto dalla pièce teatrale di Edward Bond, Léo en jouant Dans la compagnie des hommes, è stato realizzato in due versioni differenti (Unplugged e Léo): una per la televisione e l'altra per il cinema. Il film è una commedia umana ambientata nel sordido ambiente dell'alta finanza. Per il critico Philippe Rouyer di "Positif" il film è un'opera di transizione, al contempo coerente e appassionante e soprattutto un'occasione per il regista di cimentarsi con il teatro e il cinema di serie B.


 


giovedì 27


 


ore 17.00


Des filles et des chiens (1992)


Regia: Sophie Fillières; soggetto e sceneggiatura: S. Fillières; interpreti: Hélène Fillières, Sandrine Kiberlain; origine: Francia; durata: 6'; v.o. – sott. it.


La gioventù. Le scelte di vita. Sei minuti di leggerezza di un cinema francese mai banale.


 


a seguire


La sentinelle (1992)


Regia: Arnaud Desplechin; soggetto e sceneggiatura: A. Desplechin, Pascale Ferran, Noémie Lvovsky, Emmanuel Salinger; interpreti: Emmanuel Salinger,  Thibault de Montalembert, Jean-Louis Richard, Valérie Dréville, Marianne Denicourt; origine: Francia; durata: 144'; v.o. – sott. it.


Mathias, figlio di un diplomatico in servizio in Germania, alla morte del padre, torna a Parigi per studiare medicina legale. Fermato dalla polizia alla frontiera, il giorno dopo trova nella sua valigia la testa di un cadavere. Primo lungometraggio del regista, La sentinelle ha guadagnato, oltre la nomination ai César come migliore opera prima e come migliore sceneggiatura originale, il premio come miglior giovane attore protagonista (Emmanuel Salinger).


 


ore 17.30


Rois et reine (2004)


Regia: Arnaud Desplechin; soggetto e sceneggiatura: A. Desplechin, Roger Bohbot; interpreti: Emmanuelle Devos, Mathieu Amalric, Catherine Deneuve, Maurice Garrel; origine: Francia; durata: 150'; v.o. – sott. it.


Due storie diverse: da una parte il "coronamento" di Nora Cotterelle, che sta per sposarsi, dall'altra il destino infausto di Ismaël che viene rinchiuso per errore in un manicomio. Le due rispettive vicende s'incroceranno per incanto quando Nora propone a Ismaël di adottare suo figlio Elias e…. Desplechin si conferma come uno dei massimi esponenti di un cinema antropologico, dove, nella classica tradizione truffautiana e rohmeriana, la vita è talmente un imprevedibile ma anche divertente ginepraio di incontri, di esistenze, di parole e di silenzi da diventare cinema.


 


ore 20.00                                                                                                                                                                              


 


Incontro con Arnaud Desplechin


 


a seguire                                                                                                                                                                               


Esther Khan (2000)


Regia: A. Desplechin; soggetto: tratto da una novella di Arthur Symons; sceneggiatura: Arnaud Desplechin, Emmanuel Bourdieu; interpreti: Summer Phoenix, Ian Holm, Fabrice Desplechin, Frances Barber; origine Francia; durata: 145'; v.o. – sott. it.


«Ester Kahn è l'adattamento di un racconto di Arthur Symons che ho letto più di quindici anni fa. […] Lavorando alla sceneggiatura con Emmanuel Bourdieu, un solo film ci è servito da guida: Il ragazzo selvaggio […]. Come nel film di Truffaut, la storia è quella di una selvaggia – una scimmietta come la chiamerà la madre – che diventa umana, non grazie alla parola, bensì al teatro» (Arnaud Desplechin in "Les Inrockuptibles", 10 maggio 2000).


 


venerdì 28


 


ore 16.00


Dis-moi oui, dis-moi non (1989)


Regia: Noémie Lvovsky; soggetto e sceneggiatura: N. Lvovsky, Denyse Rodriguez-Tomé ; interpreti: Valeria Bruni Tedeschi, Emmanuelle Devos, Emmanuel Salinger, Olivier Py; origine: Francia; durata: 17'; v.o. – sott. it.


Frammenti di un discorso amoroso. Non è certamente il celebre saggio di Roland Barthes. Piccolo film dove si ragiona d'amore… L'amour en fuite avrebbe detto Truffaut. O L'amour après-midi avrebbe risposto idealmente Eric Rohmer. Nel momento che lo si nomina, il sentimento fugge via, o semplicemente cambia e non è più come prima. Nei casi più crudeli l'amore non è corrisposto.


 


a seguire


Comment je me suis disputé… (Ma vie sexuelle) (1996)


Regia: Arnaud Desplechin; soggetto e sceneggiatura: A. Desplechin, Emmanuel Bourdieu; interpreti: Mathieu Amalric, Emmanuelle Devos,  Emmanuel Salinger, Marianne Denicourt, Thibault de Montalembert, Chiara Mastroianni; origine: Francia; durata: 178'; v.o. – sott. it.


Paul Dedalus, 29 anni, assistente a Nanterre, insegna ma non ha mai dato gli esami che farebbero di lui un vero professore. Abita con suo cugino e sta insieme da dieci anni con la stessa fidanzata, Esther, con cui non va d'accordo. Da due anni, però Paul ha una relazione con Sylvia, la fidanzata del suo migliore amico. «La sentinelle rispondeva al tentativo di farmi carico di tematiche che il cinema non ama. Con  Comment je me suis disputé… (Ma vie sexuelle) ho voluto fare il contrario: mi sono confrontato con il cinema francese: la cronaca intimista» (Arnaud Desplechin, in "Le Monde", 14 maggio 1996).


 


ore 19.30


Incontro con Emmanuelle Devos


 


a seguire


Gentille (2005)


Regia: Sophie Fillières; soggetto e sceneggiatura: S. Fillières; interpreti: Emmanuelle Devos, Lambert Wilson, Bruno Todeschini, Michael Lonsdale; origine: Francia; durata: 102'; v.o. – sott. it.


La trentenne Fontaine Leglou possiede tutto. Un lavoro (fa l'anestesista), un amore infedele che non lascerebbe mai per il suo amante, e un gatto. Eppure Fontaine non ha molto coraggio e quando il suo amore le chiede di sposarlo, lei non è in grado di decidere.


 


 


 


sabato 29 aprile


 


Il cinema del CSC: Goliarda Sapienza o l'arte della gioia


Goliarda Sapienza: un nome che sembra inventato invece suo padre si chiamava davvero Peppino Sapienza, arriva a Roma nel 1942 da Catania dov'è nata grazie a una borsa di studio per l'Accademia di Arte Drammatica. Diventa attrice di teatro e di cinema alla guida di registi famosi, da Luchino Visconti ad Alessandro Blasetti, ha una lunga relazione con il regista Citto Maselli con cui collabora alle sceneggiature. Solo nel 1967 pubblica il suo primo libro, lirico e barocco, omaggio alla sua Sicilia. Due anni dopo esce Il filo di mezzogiorno. Per dieci anni, dal 1967 al 1976, si occupa del romanzo L'arte della gioia, l'opera in cui mette tutta sé stessa, la summa di una vita e di mille esperienze. Il libro viene ritenuto violento, provocatorio, osceno per le scene sessuali descritte in modo realistico e crudo. L'autrice per vent'anni cerca inutilmente di pubblicarlo. Amareggiata ma non vinta, Goliarda, a 70 anni, diventa docente di recitazione presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. La morte la sorprende a Gaeta nel 1996. Tuuttavia in Francia, il romanzo è diventato un successo e un caso letterario. Beneficiato dall'appoggio entusiastico dei librai, seguito da quello osannante dei critici, L'arte della gioia è uno dei rarissimi, fra i 663 romanzi pubblicati prima di Natale in Francia, a vantare il traguardo delle centomila copie. Il successo è tutt'altro che esaurito, al punto che la casa editrice ha fatto ristampare in fretta altre venticinquemila copie. Sull'onda del successo che il libro sta avendo in Francia e alla vigilia dei dieci anni della scomparsa dell'autrice, la casa editrice Stampa Alternativa si sta preparando alla V ristampa del romanzo, a cura di Angelo Pellegrino. Duplice omaggio per Goliarda: da una parte la proiezione del bellissimo documentario di Paolo Franchi (ex allievo del Csc e regista di un piccolo e grande film come La spettatrice), dall'altra una piccola festa per la ristampa di un grande caso letterario e di una coraggiosa casa editrice come Stampa Alternativa. «Il tempo lavorerà a favore dei libri di Goliarda Sapienza» ha dichiarato profeticamente Cesare Garboli in un'intervista.


 


ore 20.30


Tavola rotonda. Partecipano Francesco Maselli, Angelo Pellegrino, Marcello Baraghini, Gianfranco Mingozzi, Alfredo Baldi, Mara Blasetti, Paolo Franchi


 


a seguire


Frammenti di Sapienza (1995)


Regia: Paolo Franchi. Durata: 22'


Goliarda apre la sua casa (viveva in maniera molto semplice, le fu rifiutato il vitalizio della legge Bacchelli) e la sua vita travolgendo tutto e tutti con la sua vitalità: insegna agli allievi di recitazione spronandoli a tirare fuori l'anima, lascia appesa sulla porta di casa un'ironica (giustamente goliardica) lettera per potenziali ladri, preavvertendoli che in casa non c'è più nulla di valore dopo due precedenti furti, si presenta in discoteca con tanto di cappello, pronta sempre a stupire. La vita, l'arte intrecciati indissolubilmente, fra una foto con dedica di Luchino Visconti e una telefonata con Maselli, l'ennesima provocazione: «Qui giace Goliarda Sapienza torturata, ribelle, violentata da tutti».


 


domenica 30


ore 18.30


Una serata (a sorpresa) con… Alda Teodorani

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CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

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