"Parva e il principe Shiva" di Jean Cubald

Scritto da Vincenzo Cerami da un soggetto di Milo Manara "Parva e il principe Shiva", pur con i suoi limiti, è un film che conserva un gusto per la fiaba nei suoi aspetti più autentici, senza l'obbligo di proporsi come un film destinato a piacere a tutti.

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Che fine farà Parva e il principe Shiva nella programmazione cinematografica che precede il Natale? Uscito in sordina, questo cartoon ambizioso, sceneggiato da Vincenzo Cerami da un soggetto di Milo Manara, attende forse di essere riscoperto durante le festività di fine anno? Che le festività natalizie fossero, da sempre, momento di forte competizione per le case di produzione con le loro proposte per i più piccini, era una cosa risaputa. Tanto più che da ormai molti anni i cartoon hanno dovuto mutare i toni dei racconti avvicinandosi sempre di più ad un pubblico meno infantile e più smaliziato. Quest'anno il film più atteso in questo genere sarà il pesciolino Nemo, che dai tropici porterà un mare di pixel promettendo anche molte risate. Alla ricerca di nemo, in uscita il 5 dicembre, se la dovrà vedere con il film di Enzo D'Alò Opopomoz, favola agrodolce ambientata nel golfo di Napoli. Ancora di origine italiana è il cartone Totò sapore, ispirato a "Il cuoco prigioniero" di Roberto Piumini, ambientato nel '700 napoletano. L'uscita di Totò sapore è prevista per il 19 dicembre, quando incontrerà avversari come Simbad, la leggenda dei sette mari, della DreamWordks, e Looney Tunes Back in Action, con attori in carne ed ossa a fianco dei personaggi disegnati. L'uscita di Parva e il principe Shiva dovrà allora confrontarsì con questi superkolossal, oppure il film, una coproduzione franco-italiana, sarà ripreso più avanti, e tornerà nelle sale tra gennaio e la primavera? Nel frattempo possiamo anticipare un giudizio sereno su questo cartoon francese, sicuramente suggestivo nei colori e nelle ambientazioni che sembrano essere il maggior elemento di originalità della pellicola, una storia d'avventura e umanità in cui si racconta la vicenda di Parva, una diciassettenne che conduce una vita normalissima non sapendo di possedere poteri particolari. Infatti, ella nacque nello stesso istante in cui un composto di zaffiro entrò in collisione con la Terra, legando così per sempre il suo destino a quello di un lontano principe in un mondo distante migliaia di chilometri: Shiva. Ma una sera la tenera e curiosa Parva, che ha la passione per le architetture antiche, mentre sta compiendo ricerche su internet e cerca informazioni sugli antichi palazzi d'Oriente, si trova catapultata all'interno del suo computer, dove un giovane principe, chiuso in una gabbia, la implora di liberarlo. Sconvolta per l'accaduto, la giovane esce di casa e vaga tra le strade, quando un cagnolino le si avvicina e le fa tenerezza. Parva lo adotta e lo chiama Belfagor. Una sera il cucciolo viene rapito da una banda di banditi, Parva e la sua amica Lula si mettono subito sulle loro tracce e, dopo varie disavventure, riescono a trovarlo. Questi si rivelerà come un messaggero del principe, che porterà Parva fino al golfo del Bengala, sull'isola di Kiam, un luogo misterioso dove Shiva è prigioniero del tiranno Malaw. Parva riuscirà a liberarlo e si avvererà in questo modo un'antica profezia: vivrà per sempre felice e contenta con il suo principe. Scritto con sensibilità da Cerami, e diretto da Jean Cubaud con attenzione partecipe al mondo fantasmagorico dell'infanzia, Parva e il principe Shiva è una favola dell'abbandono in cui viene raffigurata la tensione per la ricerca di sentimenti "umani" pur in situazioni eccezionali. Quà e là il tono del racconto si mostra un po' troppo semplificatorio per via delle situazioni ad effetto rappresentate, ma il film ha la particolarità di trovare in internet il perfetto punto di partenza per tutti i "viaggi con la mente" dei giovani di oggi, indicando come possibile ogni incontro "eccezionale". Dopo tutto "La vita è bella", per dirla con Cerami, basta allora soltanto andarle incontro. Parva e il principe shiva non ha l'arroganza di proporsi come un film per i più piccoli che piaccia anche ai loro genitori. Pur con i suoi limiti è un film che conserva un gusto per la fiaba nei suoi aspetti più autentici, senza l'obbligo di proporsi come un film destinato a piacere a tutti.

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Titolo originale: La legende de Parva


Regia: Jean Cubald


Sceneggiatura: Vincenzo Cerami dal libro comico di Milo Manara


Montaggio: Jean Cubaud


Musiche: Matt Camison, Paul Racer


Scenografia: Charlotte Ravieri


Produzione: Carrere, Benchmark, Filmauro, Cartel, Quoi qu'il en soit


Distribuzione: Filmauro


Durata: 85'


Origine: Francia, 2003


 


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