Pipì, Pupù e Rosmarina in Il Mistero delle note rapite, di Enzo d’Alò

Si compie la vera magia, d’Alò destruttura l’opera classica per trasformarla in una materia poetica nuova, che si esprime in un linguaggio semplice mai superficiale, che arriva dritto al cuore

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Piccoli pezzi di tessuto, cuciti insieme in un patchwork vibrante di colori, compongono il mondo in cui si muovono Pipì, Pupù e Rosmarina, i tre piccoli cuccioli nati dalla fantasia di Enzo d’Alò. Pipì è un simpatico orsetto lavoratore, Pupù un uccellino goloso e paffutello e Rosmarina, un’affettuosa coniglietta e insieme vanno in giro per il mondo alla ricerca di Mapà, una misteriosa figura a metà una mamma e un papà. Le loro avventure li portano a esplorare luoghi sempre diversi e ad incontrare buffi personaggi, che li aiutano a risolvere i loro piccoli misteri con la leggerezza e l’ironia tipica dell’infanzia.
Il design accattivante e l’incredibile varietà di ambienti e personaggi hanno reso Pipì, Pupù e Rosmarina una serie di grande successo, e ora è giunto per loro il momento di esplorare le possibilità che offre il grande schermo, con il lungometraggio Pipì, Pupù e Rosmarina in il Mistero delle note rapite, diretto da Enzo d’Alò sugli straordinari disegni di Anna Laura Cantone. Già autore dello straordinario La Gabbianella e il Gatto, d’Alò torna a interpretare il mondo con gli occhi dei bambini, a raccontare piccole grandi storie in un linguaggio narrativo lieve come le tinte pastello cmaxresdefaulthe lo rappresentano e allo stesso tempo giocoso e scanzonato.

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Ed è con la stessa scanzonata semplicità che d’Alò accompagna per mano i più piccoli alla scoperta della musica classica in Pipì, Pupù e Rosmarina in Il Mistero delle note rapite, che vede i tre piccoli protagonisti gettarsi a capofitto nella ricerca delle note musicali rubate dalla partitura composta dal Mapà per il grande concerto di Ferragosto. A loro il compito di scoprire il colpevole dello scellerato furto e di recuperare la musica in tempo per il concerto per non deludere gli abitanti del bosco che aspettano questo momento con grande trepidazione. L’unico indizio a loro favore è che le note hanno vita propria e sono attirate dalla musica quindi, per far sì che la partitura si ricomponga da sola, non gli rimane altro che rappresentare tre grandi opere classiche con l’aiuto degli animali del bosco e aspettare che si compia la magia. La loro scelta ricade su L’Italiana in Algeri di Rossini, il Don Quichotte di Massenet e Lo Schiaccianoci di Tchaikovsky, tutte opere estremamente complesse ma che viste attraverso gli occhioni grandi di Pipì, Pupù, Rosmarinamaxresdefault (1) si sciolgono in una semplicità disarmante diventando comprensibili anche per un pubblico più giovane. Ed è qui che si compie la vera magia, qui che d’Alò sdrammatizza e destruttura l’opera classica per trasformarla in una materia poetica nuova, che si esprime in un linguaggio semplice ma mai superficiale, e riesce ad arrivare dritto al cuore delle minuscole, grandi anime che hanno in Pipì, Pupù, Rosmarina i loro eroi.

Regia: Enzo D’Alò
Origine: Italia, 2017
Distribuzione: Bolero
Durata: 81′

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