Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, di Joachim Rønning e Espen Sandberg

La Disney tenta di recuperare il marchio di Pirates of the Caribbean e non può prescindere da uno Jack Sparrow istituzionalizzato. Il pirata è un’attrazione per il pubblico ma fatica a reinventarsi

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L’idea di rinunciare per sempre ad un marchio miliardario come quello di Pirates of the Caribbean non è mai stata accettata completamente dalla Disney. La naturale conclusione della trilogia con At World’s End del 2007 era stata già ulteriormente prolungata con l’estemporaneo tentativo di On Stranger Tides del 2011. La tiepida risposta del pubblico davanti alla defezione di alcune delle star principali aveva evidenziato un rigetto verso i loro sostituti e aveva fatto pensare che la saga si fosse definitivamente esaurita. Nel frattempo, lo studio aveva provato anche a trasportare le caratteristiche principali del personaggio nella fallimentare esperienza western di Lone Ranger. Il flop della fotocopia indiana aveva rotto la lunga collaborazione tra Jerry Bruckheimer e Gore Verbinski e l’allontanamento di Ted Elliott aveva minato le possibilità di una nuova resurrezione. Jack Sparrow è un sortilegio che si è abbattuto sulla storia del cinema e l’ineluttabilità del suo ritorno ciclico assomiglia ad una leggenda del mare. Dead Men Tell No Tales è la sua quinta avventura sullo schermo e nessuno aveva dubbi sul fatto che prima o poi si sarebbe fatto vivo di nuovo. Tuttavia, l’eroe interpretato da Johnny Depp si porta dietro a sua volta una maledizione dalla quale non riesce a liberarsi. Il pirata resta un personaggio iconico che da solo può sostenere un film ma il suo fascino si è appiattito sulla rendita della sua fama e forse non è all’altezza dei costi di un progetto a lungo termine. Nel 2003, The Curse of the Black Pearl non aveva soltanto regalato un eroe memorabile al cinema ma aveva anche aperto il nuovo secolo con un’eccezionale fusione di generi. Le possibilità del green screen si erano incontrate a meraviglia con una declinazione moderna del romance e del film d’avventura. La sceneggiatura di Ted Elliott aveva intrecciato i personaggi in modo efficace e aveva valorizzato tutte le loro relazioni in equilibrio con l’ingombrante personalità di Jack Sparrow. L’abilità di Jerry Bruckheimer nella confezione non è riuscita a trapiantare la stessa formula in un contesto rinnovato nonostante i suoi forzi di ripeterne lo schema. Brenton Thwaites e Kaya Scodelario dovrebbero essere speculari ai ruoli che una volta erano di Orlando Bloom e di Keira Knightley. La necessità di non rovinare i colpi di scena preparati dalla trama impedisce di svelare i motivi per cui nemmeno lo script di Jeff Nathanson crede alla possibilità di questo ricambio generazionale. Dead Men Tell No Tales tenta disperatamente di dare una nuova spinta narrativa a Pirates of the Caribbean ma alla fine si deve rassegnare ad affidarsi alla riesumazione del suo passato. La Disney ha ben presente quel complicato legame tra innovazione e tradizione che ha dovuto rispettare quando ha impostato la nuova trilogia di Star Wars. Infatti, anche in questo caso la storia prevede un sacrificio rituale e allo stesso tempo garantisce un’evidente continuità di situazioni familiari al pubblico. Il problema è che l’epopea piratesca non può prescindere dalla centralità di Jack Sparrow e adesso incatenata ai suoi umori. I comprimari sono perfettamente centrati ma non riescono a scalfire il carisma di Johnny Depp nemmeno nel momento in cui l’attore non è più ispirato come in passato e mostra qualche crepa nel suo appeal. Il suo problema principale è un’istituzionalizzazione che ha disinnescato la dote unica della sua imprevedibilità. Ormai, il bucaniere fa sempre quello che il suo pubblico si aspetta e la trasformazione della sua amibuità in conformismo gli ha inferto un colpo mortale. La regia del sodalizio norvegese formato da Joachim Rønning e da Espen Sandberg è un indizio significativo di come la Disney desideri puntare soprattutto sulla professionalità. Per loro, le porte di Hollywood si sono aperte dopo che nel 2012 Kon-Tiki aveva sfiorato l’Oscar per il migliore film straniero con la drammatizzazione di una famosa impresa oceanica. Le scene d’azione e gli abbordaggi conservano un meccanismo ad orologeria per cui i personaggi sfruttano il rapporto rocambolesco con la gravità e gli oggetti per salvarsi dai loro effetti letali. La tempistica perfetta e gli effetti sontuosi fanno di Dead Men Tell No Tales un impeccabile prodotto di intrattenimento. Tuttavia, manca il suo obiettivo di far ripartire la saga su nuovi presupposti. Jack Sparrow cerca ancora il suo orizzonte? La sensazione è che anche il suo famoso auspicio di mari inesplorati sia solo un’altra battuta a comando.

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Titolo originale: Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales

Regia: Joachim Rønning e Espen Sandberg

Interpreti: Johnny Depp, Javier Bardem, Goeffrey Rush, Brenton Thwaites, Kaya Scodelario, David Wenham, Orlando Bloom

Distribuzione: Walt Disney

Origine: USA, 2017

Durata: 129′

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