PISTOL OPERA. Una serata per Seijun Suzuki

Ricordiamo il maestro dello yakuza movie con una proiezione a INGRESSO GRATUITO, giovedì 16/3 alle h 20.30 da Sentieri Selvaggi, via Botta 19 a Roma: cesure, tagli, ellissi, deflagrazioni e sincopi

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Seijun Suzuki, infischiandosene delle convenzioni e degli stereotipi del genere yakuza, ha inventato, a modo suo, la modernità. Il maestro giapponese de La farfalla sul mirino e Tokyo Drifter è scomparso il 13 febbraio scorso, ma per tutta la sua carriera indipendente e controcorrente ci ha sempre ricordato come la questione non è mai attentare alla trama, che, in fondo, è sempre un colabrodo e deve fare i conti con i buchi tra un punto e una croce, con la tenuta precaria dell’ordito, qualunque esso sia. A saltare è la leggibilità stessa dell’azione, delle traiettorie di movimento, dei rapporti spaziali, dei legami consequenziali tra le cause e gli effetti. Perché all’interno di ogni scena ci sono cesure, tagli, ellissi, vere e proprie sincopi che elidono “lettere”, quindi fotogrammi, interi blocchi di immagini, mandando all’aria le giunture e le interpunzioni. Intervengono mancanze, per quel paradosso del cinema per cui è il vuoto a contenere e rivelare la sostanza.

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Vivono una contraddizione tra i vagabondaggi e i movimenti jazz, che sono in linea con le pratiche della modernità, nouvelle vague o nuberu bagu, e quelle tendenze alla stilizzazione, che riportano ai movimenti ritualizzati e alle astrazioni delle forme d’espressione giapponese, quelle della figurazione bidimensionale o quelle da opera o da operetta kabuki. Pistol Opera, grande comeback di Suzuki del 2001, è una deflagrazione, quasi uno spiazzamento dada praticato sul già visto, già fatto. Sono tutte linee divergenti e paradossi, proprio come se fossimo in presenza degli scioglilingua e dei giochi di parole di Lewis Carroll.
E del resto quella di Alice è una presenza chiamata in causa direttamente in Pistol Opera, dove si canta dell’Humpty Dumpty e si spara “attraverso” lo specchio, secondo dinamiche di rifrazione e infrazione del senso. Chi spara e a cosa? Chi a cosa? Cosa chi?

Ricordiamo Suzuki con una proiezione a INGRESSO GRATUITO, giovedì 16 marzo alle h 20.30 da Sentieri Selvaggi, via Carlo Botta 19 a Roma, con un’introduzione critica a cura della redazione di www.sentieriselvaggi.it.

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