Presto farà giorno, di Giuseppe Ferlito


Giuseppe Ferlito racconta con atmosfere claustrofobiche storie di caduta o redenzione, e di salvifici rapporti umani. Ma nonostante la potente colonna sonora e la tensione di certe scene, il simbolismo insistito e le dinamiche psicologiche spiegate dagli stessi personaggi annacquano la suspense, giocando a carte troppo scoperte

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Mary è un’adolescente fragile e irrisolta che ha un rapporto conflittuale con la madre, decisionista e in carriera, preoccupata delle scelte della figlia. In effetti Loris, il ragazzo di Mary, la risucchia nella sua vita fatta di droghe e trasgressioni. In seguito a un collasso provocato dall’assunzione di cocaina, la madre fa ricoverare Mary in una clinica privata, con pazienti affetti da disagi mentali di natura diversa. Inizialmente Mary detesta quel contesto cui non sente di appartenere. Poi però instaura un delicato rapporto con Nina, una donna anoressica e sola, e insieme trovano conforto.

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Il film di Giuseppe Ferlito è un'opera a tinte forti e con un’atmosfera claustrofobica e inquietante, che racconta storie di caduta o redenzione: al centro i rapporti umani, che possono salvare. A tratti ricorda i fotogrammi di The Ring, con quella televisione rigata che torna costantemente e quelle foto in bianco e nero che aprono uno spiraglio su un passato misterioso. Altre volte rievoca da vicino Requiem for a Dream, con quel montaggio veloce che mette a confronto diversi tipi di droghe e quella musica potente che suggella l’irreversibilità di certe scelte. Presto farà giorno, con risultati decisamente inferiori, riesce a creare un ritmo e una tensione che non annoiano lo spettatore, ma presenta quei difetti comuni a molto cinema nostrano. Come la recitazione caricaturale di certi interpreti, che non si dimostrano all’altezza di altri. O l’esigenza di chiarire alcune dinamiche psicologiche facendole esporre allo stesso personaggio che le subisce, con un meccanismo un po’ ingenuo e didascalico. Così il simbolismo insistito, l’incubo ricorrente e gli aforismi che punteggiano il film fanno parte della stessa matrice: giocare a carte troppo scoperte, annacquando quella suspense necessaria per un prodotto di genere come questo.

Regia: Giuseppe Ferlito
Interpreti: Ami Codovini, Valerio Morigi, Ludovico Fremont, Gianfranco De Angelis, Matilde Piana, Chiara Caselli
Origine: Italia, 2014
Distribuzione: Settima Entertainment
Durata: 86’

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