Prossima fermata Fruitvale Station – Incontro con Michael B. Jordan

michael b. jordan

Il giovane attore Michael B. Jordan è a Roma per presentare il film indipendente scritto e diretto da Ryan Coogler, che racconta la vera storia di Oscar Grant, ventiduenne ucciso dalla polizia della Bay Area la mattina del primo gennaio 2009. Nel cast ci sono anche Octavia Spencer e Melonie Diaz. Nelle sale dal 13 marzo

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È stato presentato a Roma Prossima Fermata Fruitvale Station, opera prima scritta e diretta da Ryan Coogler e prodotta da Forest Whitaker. Il film, vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance (sezione drammatica), racconta la vera storia di Oscar Grant, ventiduenne ucciso dalla polizia della Bay Area la mattina del primo gennaio 2009. All’incontro è intervenuto il protagonista Michael B. Jordan, che presto vedremo nel reboot dei Fantastici Quattro nel ruolo della Torcia Umana. Fruitvale Station è nelle sale dal 13 marzo. 

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Per interpretare il ruolo di Oscar hai conosciuto la sua famiglia, i suoi amici?

Ho avuto la fortuna di passare del tempo con la madre, la figlia, la fidanzata e gli amici. Il film è tratto da una storia vera, Oscar è realmente esistito, ma non era un personaggio famoso di cui potevo cercare notizie su internet. Quindi l’ho conosciuto attraverso i suoi familiari e grazie all’interazione con loro sono riuscito a calarmi nella parte. Ho capito che dovevo fare qualcosa per rendere giustizia a quest’uomo. Avevo una grande responsabilità, quella di portare sullo schermo tutte le sue sfaccettature, raccontare Oscar per come era davvero, un padre, un marito, un amico.

Il messaggio del film rievoca quello di 12 anni schiavo. Anche voi, nel vostro piccolo, state scrivendo una pagina importante del cinema americano

Essere accostato a 12 anni schiavo è gratificante, si tratta di un grandissimo film. Quando sei sul set è difficile capire l’impatto che la pellicola avrà sul pubblico. Credo che ognuno si possa immedesimare in Oscar, anch’io. E il regista ha trovato la maniera adatta di portare sul grande schermo un evento così tragico e difficile da raccontare. Il cinema poi è un mezzo narrativo potente perché ci permette di pensare ed elaborare storie.

Qual è la ricezione del pubblico americano a pellicole come 12 anni schiavo, Django Unchained, Lincoln, The Butler, e ora Fruitvale Station?

Da esponente della comunità afroamericana posso dire che il film ha una risonanza diversa negli Stati Uniti rispetto ad altri paesi. Però è facile sentire un’empatia con il protagonista, un personaggio che si trova ad affrontare una vita difficile e drammatica. Django Unchained omaggia il genere dello spaghetti western esagerando la raffigurazione di quel periodo, mentre The Butler è ispirato a una storia vera. Al di là di come viene raccontato, il tema della discriminazione razziale tocca tutti quanti.

 

Com’è stato il lavoro sul set?

Per darvi qualche dato tecnico, abbiamo girato in venti giorni, con un budget di 900.000 dollari e una sola macchina da presa. Coogler è un ottimo sceneggiatore; avrebbe potuto raccontare la storia di Oscar come un biopic, invece ha scelto di ripercorrere le ultime ventiquattr’ore. Tra l’altro si tratta di un giorno particolare, l’ultimo dell’anno. Alla fine ognuno di noi ha la percezione di chi sia Oscar. Ryan poi vive proprio a Bay Area, dove si sono svolti i fatti, e questo mi ha facilitato nella preparazione del mio personaggio. È un film piccolo ma che ha avuto una risonanza particolare.

Qual è stato il tuo percorso di formazione?

Ho cominciato a recitare in tv da quando avevo dodici anni. Mi capita spesso di passare da un ruolo a un altro; e soprattutto di morire. Di recente ho terminato le riprese di una commedia con Zac Efron. Vorrei provare generi diversi ed evitare lo stereotipo del giovane attore afroamericano. Interpretare Oscar è stato difficile, sentivo molte responsabilità. Nel prossimo film sui Fantastici Quattro sarò la Torcia Umana, una parte sicuramente divertente.

Com’è stato l’approccio con la figlia di Oscar?

Per lei è un argomento difficile e non ha ancora visto il film. Abbiamo trascorso del tempo insieme, ma non le ho detto che avrei interpretato suo padre. Sono situazioni delicate quando muore una persona cara, quindi ho cercato di essere il meno invasivo possibile.

Cosa pensa Oprah Winfrey del film?

Oprah è un personaggio straordinario. Il film le è piaciuto molto. Mi ha invitato nel suo programma per un’intervista. Lei poi ha recitato in The Butler, quindi ci sono state diverse occasioni per incontrarci e ho avuto modo di conoscerla meglio.

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