Pupazzi senza gloria, di Brian Henson

Un po’ eredità dei Muppets, un po’ noir, un po’ commedia scorretta. Ma il citazionismo è fine a se stesso e la struttura poliziesca confusa e prevedibile.

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Un po’ l’eredità dei Muppets, un po’ un look noir, un po’ una commedia esibita nella sua scorrettezza. Con l’ombra di Marlowe, con il protagonista che si chiama proprio Philip. E poi linguaggio sopra le righe, sperma che invade tutto l’ufficio. La guerra è guerra a Los Angeles, nella Città degli Angeli. Quella tra gli umani e i pupazzi non ha tregua. Soprattutto quando i primi tendono a prevalere sempre sui secondi. Dopo una strage di pupazzi, due detective, l’umana Connie e il muppet Philip iniziano ad indagare. Tra i due inizialmente c’è un forte conflitto legato a un episodio del passato; durante un’operazione Philip, che era considerato uno dei migliori agenti, aveva sbagliato la mira uccidendo accidentalmente un uomo che era in compagnia della figlia.

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Forse è l’ennesimo tentativo di Brian Henson di recuperare la lezione del padre Jim, il creatore dei Muppets. Quelli precedenti – Festa in casa Muppets (1992) e I Muppets nell’isola del tesoro (1996) – erano scolasticamente corretti. In Pupazzi senza gloria, sballato titolo italiano con echi tarantiniani (in originale è The Happytime Murders) c’è invece un discorso interessante forse sulla morte di un certo tipo di animazione. Forse lo stesso live-action. Nella convivenza tra umani e pupazzi. E sono proprio questi ultimi gli ultimi sopravvissuti a cui questo film sembra rendere l’ultimo omaggio prima della loro definitiva scomparsa. C’è sempre un set esibito: quello del film porno, della star tv uccisa fratello del protagonista. Se avesse puntato tutto sul demenziale e spinto sull’acceleratore, sarebbe stato davvero irriverente. Soprattutto potendo sfruttare appieno la presenza di Melissa McCarthy. Il modo in cui getta il frullato sul vetro dell’auto di Philip era un segnale forte. Purtroppo è la struttura poliziesca ad essere confusa prima e prevedibile poi. E i rimandi hard boiled (con l’iniziale voce-off del detective che nella versione italiana è di Maccio Capotonda) è il risultato di un citazionismo fine a se stesso che appesantisce ulteriormente il film.

 

Titolo originale: The Happytime Murders
Regia: Brian Henson
Interpreti: Melissa McCarthy, Elizabeth Banks, Maya Rudolph, Joel McHale, David Baker
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 91′
Origine: Usa 2018

 

 

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