RIVISTE DI CINEMA – "Transformers 2 e Star Trek: gesti d'amore estremo"

alex kurtzman e roberto orci

Come si può adattare un marchio e una serie a cui si è intimamente affezionati? Gli sceneggiatori Alex Kurtzman e Roberto Orci spiegano come sono riusciti a trasformare Star Trek e Transformers in successi universali, anche a costo di fare i conti con il proprio cuore. I due illustrano la genesi de La vendetta del Caduto,  e spiegano come si lavora con Michael Bay. Da FilmJournal International

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Alex Kurtzman e Roberto Orci stanno vivendo un anno che sarebbe il sogno di tanti sceneggiatori. A maggio, hanno aiutato il loro storico collaboratore J. J. Abrams a far ripartire il marchio di Star Trek, e hanno guardato con orgoglio al fatto che l’ultima avventura dell’Enterprise ha superato i duecento milioni di dollari sul mercato americano. Ora i due, che sono amici dal liceo, e lavorano insieme dall’università, sono in attesa dell’uscita del loro blockbuster estivo: Transformers – La vendetta del Caduto, il sequel del grande successo che scrissero nel 2007 per Michael Bay, il regista nuovamente confermato. E dato che il primo episodio ha raccolto 300 trecento milioni di dollari, si pensa che La vendetta del Caduto non avrà rivali, quando uscirà nei cinema il 24 giugno.

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In tutti e due i casi, Kurtzman e Orci – che sono dichiarati fan della serie originale, sia di Star Trek che di Transformers – hanno fronteggiato il difficile compito di trasformare in un prodotto per tutti quello che è stato sempre considerato di proprietà dei geek e dei nerd.
“Potremo definirlo un gesto d’amore estremo” – dice Orci della sua ricetta di successo.
“Devi guardarlo con distacco e capire cosa è importante, e deve essere adattato nella sceneggiatura, e cosa invece deve purtroppo essere sacrificato. Il più delle volte è complicato, e bisogna avere una forte disciplina. Non si può fare affidamento sulla storia della serie per creare aspettative. Le aspettative vengono create se ti comporti come se la serie non esistesse per niente”.
Kurtzman aggiunge un’altra lezione: “Ti devi assicurare che la tua storia abbia emozioni universali. Quando le storie si concentrano su dei dettagli specifici di quella serie, quei dettagli finiscono per perdersi di fronte a quelle persone che non ci sono dentro e la vivono da fuori. Non devi tralasciare il fatto che è un onore occuparsi di Star Trek, ma allo stesso tempo devi fare in modo che sia apprezzato da un pubblico più vasto”.
Nell’esempio del primo Transformers, Kurtzman e Orci hanno focalizzato la loro sceneggiatura su uno degli episodi più emozionanti e conosciuti agli uomini: un ragazzo e la sua prima automobile. “Tutto il film viene fuori da questa idea di partenza”, spiega Orci, “Chi sono le persone che si muovono intorno al ragazzo e alla sua macchina? Bene, c’è la ragazza che lui vorrebbe portarci dentro, e ci sono i genitori che devono comprargliela” (per non parlare dei giganteschi robot che si trasformano, che devono o proteggerli o distruggerli).
Questo semplice intreccio poteva andare bene per il primo film, ma gli appassionati sono stati attirati dalla promessa di cose migliori e più grandi nel sequel, il che significa che il ragazzo al centro della serie di Transformers – che sarà di nuovo Shia LaBeouf – avrà bisogno di una nuova flotta di macchine, per essere all’altezza delle attese
“I sequel spaventano perché ti devi presentare con una nuova storia e con una ragione per raccontarla che sia diversa dal successo del primo film” ammette Kurtzman.
“Abbiamo studiato con attenzione i sequel che abbiamo amato di più, film come L’impero colpisce ancora, Terminator 2, L’ira di Khan, Superman II e Aliens. Tutti questi film avevano in comune delle cose: una prova più grande per l’eroe, e un cattivo seriamente preoccupato che cerca di farlo a pezzi. La cosa più importante è che non devi fare in modo che il sequel assomigli troppo al primo film. Questi criteri ci hanno guidato mentre costruivamo La vendetta del Caduto.”
Un’altra parte importante del lavoro è stata quella di aggiungere un terzo sceneggiatore alla squadra, Ehren Kruger, che aveva già lavorato in Arlington Road e in The Ring. La decisione di aggiungere Kruger al team e dovuta sia all’eccessivo carico di lavoro dei due – oltre a scrivere Star Trek, sono molto coinvolti nel creare assieme ad Abrams il serial-crime paranormale Fringe – sia ad una tabella di marcia forzata dallo sciopero degli sceneggiatori dello scorso anno.
“Abbiamo interrotto la stesura de La vendetta del caduto nelle due settimane in cui abbiamo condotto lo sciopero” ricorda Kurtzman. Più o meno, avevamo consegnato solo la scaletta del film. Durante lo sciopero, Mic
hael Bay ha diretto solo le sequenze d’azione, perché non gli abbiamo consegnato più niente. Appena lo sciopero è finito, ci siamo chiusi tutti e tre in una stanza e abbiamo finito la sceneggiatura in tre mesi. L’ultimo giorno di quei tre mesi è stato quello in cui sono iniziate le riprese. E’ stata una specie di maratona.”
Assieme a Kruger, Kurtzman e Orci hanno confezionato un soggetto che vede ancora una volta la matricola Sam Witwicky (Shia Labeouf) e la sua sconvolgente e bellissima fidanzata Mikaela (Megan Fox) al centro dell’infinita battaglia tra gli eroici Autobots e i malvagi Decepticons. I dettagli della trama sono top-secret, ma il trailer del film lascia intuire che Sam venga preso di mira dai cattivi dopo che ha scoperto un misterioso oggetto che potrebbe contenere la chiave per spiegare l’origine di questi robot intergalattici e trasformabili. Il ragazzo dovrà vedersela non con uno, ma con ben due nemici assetati di sangue: il resuscitato Megatron e Il Caduto, il più antico e potente transformer che esista.
E ovviamente ci sono le sequenze d’azione. Un mucchio di sequenze d’azione. Tutte escogitate dalla amata/odiata firma pirotecnica del regista. Se Bay è frequentemente citato (o criticato) per essere l’unico autore che si occupa di queste ipercinetici e rumorosi allestimenti, gli scrittori sostengono invece che hanno avuto un grande ruolo nell’organizzare sulla pagine molte scene, ancora prima che venissero girate. “Per noi, l’azione viene fuori sempre dai protagonisti; il pubblico non si lascia coinvolgere da sequenze messe a caso che non muovo avanti la trama e non fanno maturare i protagonisti”, dice Kurtzman.
“Così ne La vendetta del Caduto ci sono molte sequenze che abbiamo illustrato a Michael in relazione alla storia del personaggio, e lui ha finito per girarle proprio come gliele avevamo spiegate. Ovviamente, lui ci ha messo del suo e le ha abbellite come sa fare, e non c’è nessuno migliore di lui in questo.”
Aggiunge Orci: “Non si può veramente descrivere quello che riesce a fare in termini di movimenti di macchina e di angoli di ripresa. L’ispirazione viene dalla scrittura, ma lui ci mette sempre qualcosa che solo lui potrebbe metterci.”
A causa, o forse per merito, del serrato calendario di produzione, Kurtzman e Orci si sono ritrovati in una stanza per cercare di eliminare tutti gli ostacoli, e per assicurare che La vendetta del caduto potesse unirsi a quel raro gruppo di sequel che si dimostrano migliori dell’originale. “Abbiamo provato a mettere tutto quello che pensavamo dentro a questo unico film”, dice Orci.
“Non ci siamo risparmiati nulla. Nel momento in cui conservi qualcosa per i lavori futuri, stai danneggiando il film a cui lavori in quel momento.” Infatti, hanno investito talmente tante idee ne Il Caduto, che Kurtzman e Orci sostengono di non avere piani per il terzo Transformers, che la Paramount ha già programmato in uscita per il 1 luglio 2011. (Ma non c’è ancora accordo sulle date, visto che Bay ha detto di preferire una distribuzione nel 2012). “Abbiamo promesso a noi stessi che non ci saremmo mai lasciati coinvolgere in un progetto, se non avessimo sentito che potevamo contribuire al cento per cento”, spiega Kurtzman.
“Dobbiamo sempre avere una ragio
ne per raccontare una storia. Ed è mentre ci viene in mente, che ci sentiamo trascinati dentro al film”.
Al momento, i due sono più interessati ad organizzare la seconda stagione di Fringe (che dovrebbe tornare in onda a settembre), a scrivere il prossimo Star Trek (che dovrebbe uscire nello stesso periodo del terzo , nel 2011), e a consolidare la loro carriera di produttori attraverso la loro compagnia, che sta sviluppando una versione per il grande schermo del comic-book di culto Cowboys and Aliens. Paradossalmente, il progetto su cui hanno riposto più speranze non è né un film d’azione, né uno di fantascienza, né uno tratto da un fumetto. E The Proposal, la commedia romantica di cui sono produttori esecutivi, e che ha come star Sandra Bullock e Ryan Reynolds (Il film esordirà il 19 giugno, una settimana prima che La vendetta del Caduto invada i multisala americani).
“Ci siamo molto impegnati a scoprire tutto quello che potevamo su questo genere, e volevamo vedere come veniva fatto”, dice Orci.
“Siamo molto curiosi di vedere se al pubblico il film piacerà come è piaciuto a noi mentre lo facevamo, perché ci ha dato un’idea migliore su dove risieda il nostro istinto comico”.
Viene spontaneo domandare del passaggio alla regia dei due, a cui stanno pensando da tempo. “L’idea è d trovare il film giusto per noi nel giro di un paio d’anni”, rivela Orci.
“Siamo contenti di essere i ragazzi che scrivono, ma vorremmo provare ogni cosa. Uno potrebbe provare a dirigere il progetto dell’altro, ma saremmo troppo gelosi di quello che sta facendo e quindi dobbiamo per forza farlo insieme!”
Se nessuno dei due afferma di avere un progetto a breve termine, c’è un’altra serie che Orci vorrebbe vedere adattata per il grande schermo, un giorno o l’altro. “Mi piacerebbe che The Legend of Zelda, il videogame della Nintendo, venisse fatto per bene”.

 

Metal Band: Kurtzman & Orci mastermind Transformers' "Revenge of the Fallen", di Ethan Alter

 

http://www.filmjournal.com/filmjournal/content_display/news-and-features/features/movies/e3iecfa450e38f03b77320a92c99890ed5a?pn=1

 

Traduzione a cura di Emanuele Di Porto.

 

Film Journal International ha celebrato il suo 75esimo anniversario nel 2009 è una rivista e un website per il commercio, che copre l’industria cinematografica, con un’attenzione speciale per le sale. Gli articoli riportano notizie dagli Stati Uniti e dal mondo, con speciali su i film in uscita, previsioni di sviluppo, arredamento e design per i cinema, licenze, attrezzature di proiezione e di riproduzione sonora, e altri argomenti legati all’aspetto industriale. Ogni numero comprende inoltre una guida orientativa per guidare e per comprare, con recensioni dei film che sono necessarie per ogni esercente. Alcuni numeri speciali contengono informazioni sulla distribuzione internazioale e sui festival. Ogni anno, la rivista concede grande spazio alle più grandi convention americane sul cinema straniero.

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