Robert BRESSON – selezione monografica

Alphaville Cineclub propone, dal 6 al 10 maggio 2009, una rassegna dedicata al grande regista francese

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Alphaville Cineclub
Roma Via del Pigneto 283
 
Robert BRESSON
Monografica
 
 
“Una piccola colpa provoca una valanga vertiginosa del Male,
 fino al momento in cui nasce il Bene”
R. Bresson
 
6/10 maggio ‘09
Ore 21.00
 
Alphaville Cineclub propone, nei giorni dal 6 al 10 maggio 2009 compresi, dalle ore 21.00 presso la sua sede di Via del Pigneto 283, “Robert Bresson – selezione monografica”, rassegna di lungometraggi dedicati al grande regista francese a dieci anni dalla sua scomparsa (1907-1999).
Padre del minimalismo cinematografico, Robert Bresson inizia la sua carriera come pittore e fotografo, realizzando il suo primo film “Les affaires publiques” nel 1934. Da allora è un susseguirsi di opere cinematografiche di altissimo livello, dove il tema della umana mancanza di Grazia, caro anche ai suoi modelli letterari di riferimento,G. Bernanos e F. Dostoevskij, si unisce alla descrizione dei vizi dell’uomo in un intreccio irrisolto di cristianità e pessimismo laico.
Nel 1976, Bresson pubblica “Notes sur le Cinématographe”, una sorta di manifesto del suo cinema, dove la differenza tra cinematografo (teatro filmato) e cinema (nuovo linguaggio che usa la “penna” del montaggio e della musica) si delinea attraverso il ruolo dello spettatore, emotivamente coinvolto solo quando, nell’ opera cinematografica, la recitazione in quanto tale venga ridotta al minimo, permettendogli una personale intuizione degli stati d’animo affidati ai protagonisti della pellicola.
Si inizia mercoledì 6 maggio con la proiezione del lungometraggio “Perfidia” (Les dames du Bois de Boulogne, 1944), storia di vendetta con colpo di scena finale tratta da un episodio del roma nzo “Jacques il fatalista”(1796) di Denis Diderot, sceneggiato dal regista con i dialoghi riscritti da Jean Cocteau. La vicenda, molto vicina ad un melodramma popolare, nelle mani di Bresson si trasforma in un esercizio di stile in cui “l’ostinazione e il lavoro molto laborioso di purificazione obbligano al rispetto”(F. Truffaut).
A seguire verrà proiettato“Pickpocket” (Diario di un ladro, 1959). Lungometraggio ascetico, limpido e misterioso, racconta la storia di Michel, giovane intellettuale parigino dedito al borseggio per vizio, passione, gusto del rischio che si lascia ‘redimere’ dall’amore per una ragazza madre. Allo spettatore Bresson lascia ogni interpretazione, anche del finale. Straordinarie le sequenze sulla tecnica del borseggio.
Giovedì 7 maggio è prevista la proiezione del lungometraggio “Il diario di un curato di campagna” (1950), splendida trasposizione del roma nzo di Georges Bernanos, in cui un giovane parroco frequenta un castello il cui padrone, un conte, inganna la moglie con grande pena del figlio. E’ l’opera della svolta spirituale in cui il regista esprime pienamente il suo stile austero, privo di melodrammaticità e di ogni psicologismo letterario. Ha avuto un’influenza per Martin Scorsese nella realizzazione del suo “Taxi Driver”.
Venerdì 8 maggio è la volta di “Mouchette – Tutta la vita in una notte” (1967), nuovamente tratto da un roma nzo di Bernanos. Mouchette, campagnola quattordicenne che vive in una desolata realtà di miseria, violenza, malattia e alcolismo, si sdraia sulla riva di uno stagno e … R. Bresson continua a descrivere un mondo senza Grazia attraverso una cupa riflessione sul male.
A seguire si potrà vedere “Au hasard Balthazar” (1966) una parabola sulla vita, i patimenti e la morte dell’asino Balthazar , metafora del Male e della sua influenza sulla vita degli uomini. Una delle vette del cinema e della visione del mondo e dell’umanità di Bresson.
La rassegna prosegue sabato 9 maggio con “Il diavolo probabilmente” (1977). Attraverso gli occhi di Charles, studente parigino in rivolta contro la società ed il mondo, R. Bresson offre uno spaccato tristemente realista sulla gioventù dell’epoca. Attraverso un dialogo ridotto all’osso, detto con quel tono senza intonazione, tipico del regista, si affronta la densità dell’itinerario di un’anima verso il suo destino, raccontata da un cineasta che crede nell’esistenza metafisica del Male.
Domenica 10 maggio, la monografica si chiude con l’ultima opera di Bresson, “L’argent”(1983), ispirata al racconto di L. Tolstoj “Il biglietto falso”; questo lungometraggio è fondato sul principio della valanga: accusato a torto dello spaccio di una banconota falsa, Yvon, un onesto lavoratore, diventa un pluriomicida e si costituisce… Gelido ed appassionante, abbagliante e spoglio, questo film chiede allo spettatore la fatica di cavare dal “poco” che gli sta davanti il “molto” che vi è racchiuso. Premio della creazione a Cannes (ex aequo con “Nostalghia” di Tarkovskij).
Introduzioni alle rassegne a cura di P.Salvatori.
 
3393618216/ 3388639465
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