"Roma è complessa da raccontare, chiedete a Woody Allen". Incontro con Paolo Virzì

paolo virzì sul set di tutti i santi giorni
Il regista livornese ha presentato Tutti i santi giorni, tratto dal romanzo La generazione di Simone Lenzi. Interpretata da Luca Marinelli e l'esordiente Thony, la pellicola porta sullo schermo quella che il cineasta definisce "una struggente storia d'amore". In sala il prossimo 11 ottobre

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paolo virzì sul set di tutti i santi giorniRitorno a Roma per Paolo Virzì. A quattro anni da Tutta la vita davanti il regista livornese ha oggi presentato il suo ultimo film, Tutti i santi giorni con Luca Marinelli e Federica Victoria Caiozzo, in arte Thony, anche autrice dei brani presenti. Lui è Guido, un ragazzo timido e riservato, appassionato di lingue antiche e che lavora come portiere di notte. Lei è Antonia ragazza irrequieta, un po' permalosa, cantante nei locali. Ogni mattina fanno l'amore con la speranza di avere un figlio. Il film è liberamente ispirato al romanzo La generazione di Simone Lenzi, anche cosceneggiatore assieme allo stesso regista e Francesco Bruni.

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La pellicola uscirà in sala il prossimo 11 ottobre distribuito da 01 Distribution. E Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema ha annunciato che con Virzì faranno anche il prossimo film insieme. 

Cosa ti ha colpito del libro La generazione di Simone Lenzi e cosa hai cambiato?

Mi ha colpito lo sguardo ironico. E l’ostinazione di questa coppia di voler avere un bambino. Coppia eccentrica, con lei sciagurata, ha qualcosa di autentico ed è una struggente storia d'amore. Non è facile parlare d’amore. Bisogna percepire la verità. Il romanzo è una specie di monologo interiore del portiere di notte. Il film sposa invece entrambi i punti di vista e i cambiamenti sono stati fatti soprattutto sul personaggio di Antonia.

Quanto questa coppia è verosimile sulla realtà?

Lui il personaggio più verosimile a cui ci siamo ispirati dal vivo. Esistono i Fiorito, i Batman e la gallerta di maschere grottesche che vengono narrati dai media e magari non vengono raccontate le storie di Guido e Antonio. Che si svolgono ad Acilia o in queste nostre periferie che possono somigliare all’America o all’Europa, ci sono tanti Guida e Antonia. E anche la verità può essere più sorprendente.

C’era la volontà di mettere alla berlina i medici?

La categoria dei medici era una categoria interessante da mostrare. Abbiamo mostrato due diverse tipologie: uno tradizionale che è battezzato “il ginecologo del Papa” un po’ solenne e trombone; l’altro è invece la ginecologa che guarda negli occhi, chiama per nome e si rivolge in modo brusco ma anche sincero.

Per il personaggio della vicina di casa puoi aver pensato a Micaela Ramazzotti?

Micaela quando ha visto il film non si è identificata nella vicina di casa ma proprio in Antonia. Io con lei gioco a fare Guido, il filologo palloso.

Lo sguardo su Roma appare cattiva e feroce

paolo virzì, luca marinelli e thony in tutti i santi giorni

Può darsi. Ci sono tante Rome nel film. Una è quella tutta cupole che sembrano le poppe di una città opulenta e incinta. L’altro è il paesaggio contemporaneo dove vivono i due protagonisti. Comunque in autobus c’è una donna che gli porge un fazzoletto quando Guido ha la faccia sporca di sangue, quindi ho visto tutti i risvolti come anche quello che non tutti chiudono gli occhi ma sono anche solidali. Roma è una città complessa da raccontare. Chiedete a Woody Allen.

Come si pone Tutti i santi giorni rispetto i tuoi film precedenti?

Io ho cominciato a fare il regista con la storia di un amore infelice, una coppia senza figli (La bella vita) ambientato a Piombino., Quello che mi ha sempre interessato è raccontare le vicende umane. Non è con un tema, per quanto interessante, che si può fare un film. Il cinema, per come la vedo io, è il racconto delle vite delle persone. Poi qui c’è, per esempio, la procreazione assistita, la vita sociale, la sottovalutazione dei talenti. Da spettatore ultimamente mi sono appassionato ad Another Year di Mike Leigh. Plot semplicissimo, attori stupendi, grande semplicità di narrazione umana. Quando un regista fa un film è costretto a frwquentare i personaggi a lungo, circa due anni di vita. E io ho scelto di passarli con due persone che mi piacevano.

E i due attori?

Nel ruolo di Antonia cecravamo qualcuna che portasse anche le sue canzoni. Guardando su myspace con Simone Lenzi, ci ha subito colpito questa ragazza siciliana che canta le sue canzoni in inglese. Mi sono anche informato, ha suonato anche a un locale di Livorno grande come un tinello di casa mia. E all’inizio avevo paura che fosse un po’ pazza. In realtà è stata una persona di talento, ironica. Non troppo intreressata a fare un film. Luca Marinelli invece mi ha conquistato con la sua finezza e bellezza. Poi è un attore di Montemario che si è messo a fare un toscano. Lui l’avevo visto in teatro che faceva Sogno di una notte di mezza estate di Carlo Cecchi, poi in La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo e L’ultimo terrestre di Gipi.  Mi è sembrato che poi Luca e Thony si fossero anche piaciuti.

I giovani nel periodo della crisi dopo Tutta la vita davanti?

Si questo c’è nel film. E’ un elemento che va a costruire la verità del racconto. Non è però prevalente come motivo narrativo.

Spazio anche all'esordiente Thony che parla della sua esperienza e del rapporto con Luca Marinelli

Ho conosciuto Luca la seconda volta che ho visto Paolo, quando si è convinto che non ero matta. Leggendo la sceneggiatura, capivo che il suo ruolo sarebbe stato difficile. Poi vedendolo all’opera, ho cambiato idea.. Ero un po’ stupita a fare l’attrice, mi sentivo impreparata, poi Paolo e gli altri del film mi hanno fatto capire che ce l’avrei fatta

Chiude Paolo Virzì che lancia un appello

Sono tempi durissimi per il cinema italiano. Volevo chiedere ai giornalisti venuti stamattina se all'uscita possono lasciare un obolo di, per esempio, 7 euro, così con 700 persone possiamo già garantirci un po' di soldi.

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