ROMADOCFEST 6 – "Mondo Cane": incontro con Gualtiero Jacopetti

Film seminale che dimostra le molte intuizioni filmiche del regista e che tuttavia sente il peso dei propri anni. Il regista, tra ricordi e aneddoti, fa il punto sulla sua opera più famosa. Presentata oggi la sezione del RomaDocFest che si occuperà dei "mondo movie", partendo dall'opera di Jacopetti per seguirne poi le filiazioni

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I mondo movie, con il loro capostipite Mondo Cane, sono dei film-documentari dove vengono assemblate immagini ed episodi più o meno raccapriccianti che hanno come unico fine quello di colpire lo spettatore. La contrapposizione di immagini può creare poi un senso (sempre di facile comprensibilità) che cerca di portare lo spettatore verso una riflessione intellettuale. In Mondo Cane però questi momenti sono piuttosto rari e il regista, Jacopetti, sembra più interessato a dissacrare qualsiasi cosa mostri, cercando più lo stomaco dello spettatore (che sia per una risata o un senso di disgusto) che il suo cervello.

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Un cinema viscerale, dunque. Sia nella costruzione che nella fruizione. Dove si mettono in mostra quelle atrocità che nella maggior parte dei casi i nostri occhi (per ipocrisia, per pietà, per ribrezzo) tendono sempre a non guardare.


Al cinema Trevi viene presentata la sezione del RomaDocFest che si occuperà proprio di questi mondo movie, partendo dall'opera di Jacopetti per seguirne poi le filiazioni. Presente in sala insieme al curatore della sezione c'è proprio il regista. Accanto a lui siedono Alberto Abruzzese e Tatti Sanguinetti.


Durante l'incontro viene per prima cosa ricostruita la genealogia di Mondo Cane. I suoi predecessori sono rintracciabili in Europa di notte (1959) di Alessandro Blasetti e in certi notiziari (quelli della settimana INCOM) che attraverso il montaggio cercavano di mettere in ridicolo personaggi dell'epoca e costumi nazionali. Lo stesso Jacopetti lavorò in questi cinegiornali dove iniziò a costruire quella tecnica realizzativa che si troverà poi in Mondo Cane (montaggio veloce, commento delle immagini).


Dopo la visione di alcuni spezzoni di questi cinegiornali e dei trailer di Mondo Cane, si inizia a parlare del lavoro svolto da Jacopetti. Il regista racconta della sua amicizia con Angelo Rizzoli, il produttore che gli diede carta bianca per la realizzazione del film, facendogli dono della massima libertà espressiva. Jacopetti, una volta trovato il finanziamento, girò per il mondo alla ricerca di materiale spettacolare che potesse andare incontro agli appetiti del pubblico.


La comprensione di Mondo Cane deve essere contestualizzata nell'Italia dei primi anni sessanta, dove la censura era pratica quotidiana e quindi la visione di scene scioccanti era del tutto assente. E' indiscutibile che un'operazione come quella di Jacopetti rappresentò una vera e propria frattura all'interno dell'immaginario comune e forse servì per aprire i gusti del pubblico verso tutta una serie di immagini ritenute fino ad allora proibite. Da un punto di vista tecnico, poi, attraverso il montaggio si crea un ritmo narrativo di indubbia modernità rispetto alla stabilità e alla linearità dei film e dei documentari di quegli anni.


Jacopetti assicura che Mondo Cane venne girato per un suo desiderio personale, in maniera giocosa, un modo per dare al pubblico qualcosa di nuovo. L'enorme successo commerciale del film diede poi il via a tutta una serie di cloni (definiti falsi dallo stesso Jacopetti) che, sfruttando il modello originale, cercarono di ripeterne il successo, arrivando a soluzioni sempre più estreme come Cannibal Holocaust.


Rivisto oggi, il gioco di mostrare il non-mostrabile non spaventa e non interessa più nessuno, visto che ormai si può vedere di tutto (su Internet, per esempio). In questo si può leggere la programmatica assuefazione dello spettatore verso qualsiasi tipo di immagini e forse in Mondo Cane si possono riscontrare proprio quei germi che hanno portato verso questa insensibilità visiva. La rilettura critica dei lavori di Jacopetti può essere quindi utile come operazione filologica che racconti come si è arrivati all'attuale stato della televisione italiana, dove la spettacolarizzazione di ogni possibile aspetto della vita umana è diventato uno dei format più venduti e seguiti.


 

IL VIDEO DELL'INCONTRO CON JACOPETTI AL CINEMA TREVI


 




 

INCONTRO CON JACOPETTI – parte 2


 


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