#RomaFF10 – Incontro con Luca Ferrari e i protagonisti di Showbiz

Il giornalista e documentarista ci mostra in Showbiz il sottobosco della vita notturna romana, tramite i personaggi di Massimo Marino, Riccardo Modesti, Shultz e Stefano Natale

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Dopo aver documentato la vita nelle periferie estreme della capitale in Pezzi, opera prima incentrata sulle bische del Laurentino 38, il giornalista e documentarista Luca Ferrari ci mostra in Showbiz il sottobosco della vita notturna romana, tramite i personaggi di Massimo Marino, Riccardo Modesti, Shultz e Stefano Natale, rappresentativi di quella zona grigia tra la fama e l’anonimato, all’interno della quale continuano ad orbitare con fortune alterne tra televisioni locali e centri commerciali, spogliarelliste, modelle di intimo e pornodive, o tra il bar e la casa d’infanzia, come Stefano Natale, che fu un tempo la fonte “viva” d’ispirazione per Verdone nel creare i personaggi di Leo e di Mimmo in Un sacco bello e Bianco, rosso e Verdone. Descritto da Ferrari come “un uomo dalla vena comica e malinconica al contempo”, Natale è un fiume in piena di ricordi sulla sua giovinezza passata con Verdone, tanto che fargli domande specifiche sul documentario risulta quasi impossibile. “Io sono nato, vissuto e cresciuto a casa di Carlo. Da lui si respirava un clima artistico, si parlava sempre di cinema e di pittura. Quella casa per me era come un set aperto, c’erano sempre attori e registi che andavano e venivano”. E prosegue parlando della nascita del personaggio di Mimmo: “Ho vissuto con mia madre per più di 14 anni, e dal nostro rapporto Carlo ha creato Mimmo, scambiando mia madre per il personaggio della nonna. Molte conversazioni del film poi, sono quelle che Carlo sentiva da me, d’altronde la mia vita è stata così, un po’ comica, un po’ stana. Fu lui a portarmi al cinema a vedere Un sacco bello, e dopo averlo visto mi sono detto: ecco, ho finito di campare”.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

stefanoshowbiz

Definito da Valerio Mastandrea in veste di produttore come “il lato B de La Grande Bellezza”, Luca Ferrari non nega che in Showbiz ci sia un riferimento all’opera di Sorrentino, ma specifica che “il soggetto (la vita notturna di Roma), è nato per caso. Quello che mi interessava raccontare era la sua realtà nascosta ma molto autentica, niente è stato studiato a tavolino. La Grande Bellezza ha un aspetto intellettuale, questo documentario è molto terra terra. È un documentario rappresentativo, non descrittivo, sono delle microstorie quelle che racconto, senza un punto di vista politico o morale”. Interrogato sul carattere distante dell’opera, che si limita a mostrare spezzoni televisivi di repertorio, contrapposti al presente dei suoi protagonisti, Ferrari risponde che la mancanza di interazione con i personaggi è stata voluta, anche per cambiare il registro emotivo rispetto al precedente Pezzi: “In Pezzi io ero un occhio narrante, entravo in gioco, invece qui non c’è soggettiva. Volevo rappresentare Massimo, Stefano e gli altri per come sono, l’unica cosa che gli ho detto è stata di non guardare in macchina. Volevo che fossero spontanei, che si scordassero della macchina da presa, e credo di esserci riuscito, nei mesi di riprese si sono abituati a me, e sono riuscito a scomparire, che era il mio intento”. Nonostante la distanza, non vi è giudizio di sorta in Showbiz: “Ho deciso di dare la mia solidarietà ai personaggi. Da prima di girare sapevo le mie intenzioni, ossia di non essere spietato con loro, ma con il pubblico. I protagonisti al contrario sono da difendere, da salvaguardare. L’atmosfera che riprendo è surreale ma vera, e mi sono appassionato a viverla e osservarla. Ci sono molti aspetti delle persone che riprendo e della loro vita che mi hanno interessato, mi ha mosso un interesse antropologico verso alcuni loro tratti: la resistenza alla vecchiaia, l’ingenuità, la purezza”.

 

 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array