#RomaFF12 – Romans. Incontro con Orlando Bloom
Incontro on Orlando Bloom, protagonista di Romans, dei fratelli Shamassian, presentato al RomaFF12 nella sezione Alice nella città.
“Come interprete, assumersi la responsabilità di un ruolo come questo significa rendere giustizia non solo al personaggio, ma anche allo script, allo sceneggiatore e a chiunque abbia subito esperienze del genere. Ho dovuto impegnarmi, Malky è immerso nel dolore e nel tormento, succede a tante vittime d’abusi. Senza un supporto esterno, è pressoché impossibile rimettersi in piedi“. Selezionato in Alice nella città, sezione del RomaFF12, Romans, di Ludwig e Paul Shamassian, vede protagonista Orlando Bloom, che dopo aver presentato il film sarà al centro di una masterclass diretta ad aspiranti attori e studenti di cinema.
Malky è un adulto vittima di abusi sessuali in età infantile da parte di un prete. L’esperienza passata l’ha costretto alla violenza, all’autolesionismo e ad una gelosia ai limiti della psicosi, ma potrà scegliere di affrontare una volta per tutte i suoi demoni interiori. “Ho letto lo script e sono stato rapito; come molti attori, anch’io capisco subito se accettare o meno. Sono andato direttamente da Geoff Thompson, lo sceneggiatore, perché la storyline è basata su un suo trascorso. Ho sentito che potevo mettermi alla prova, che sarebbe stato un modo per crescere. Il termine su cui ho riflettuto di più durante le riprese è “compassione“. Geoff mi ha detto che il carnefice, spesso, è stato a sua volta vittima. Si tratta di un cerchio, uno schema che si ripete; prova a capire è estremamente importante“.
Il tema è controverso ed educare tanto all’aborto di tali circostanze come alla comprensione dello stato d’animo degli abusati è di vitale importanza: “Ho lavorato con UNICEF per dieci anni. Da padre, io e mia moglie cerchiamo una comunicazione quanto più diretta con nostro figlio, ma non è facile spiegare certe cose ad un bambino. Indubbiamente, è responsabilità dei genitori educare, far sapere che cose così esistono“.
Estendendo l’argomento educazione a quella cinematografica, Bloom racconta parte del suo percorso: “Ho frequentato una scuola di cinema a Londra per tre anni, prima sono stato in un ottimo collegio inglese. Lì abbiamo ottimi istituti, come credo esistano anche qui. Si può imparare molto dalla formazione accademica, ma è altrettanto importante aprirsi agli stimoli della vita e dare spazio alla creatività, cose che nessuno può insegnarti.”