"Sarebbe stato facile", di Graziano Salvadori


Il comico toscano Graziano Salvadori passa dietro la cinepresa firmando regia e sceneggiatura di una commedia amara, ingenua, forse troppo. Piccole imprecisioni vanno a braccetto con la realizzazione tutta artigianale della pellicola, che tenta di rompere gli schemi senza osare troppo

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«L'amore ti prende e ti stravolge» annuncia la voce del narratore dagli occhi tristi, Novello Novelli. Un amore che lega indissolubilmente due coppie gay, quella di Luigi (Graziano Salvadori) e Marco (Niki Giustini) ed Antonella (Katia Beni) e Mara (Beatrice Maestrini). Due uomini e due donne alle prese con la realtà soffocante e bigotta di un piccolo paese della Toscana, Fucecchio, nel quale, dalla barista stralunata al benzinaio classista, l'amore vero non può palesarsi perché "diverso" dall'universo benpensante dell'eterosessualità. Tra i quattro amici è forte la volontà di avvalorare la loro unione con la presenza dei figli, talmente forte da fare carte false per raggirare le regole che la società impone.

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Così decidono di sposarsi "canonicamente" tra di loro,  per coronare il sogno. Ma l'impasse burocratica dell'adozione è difficile da districare. Appare allora un Monsignore comprensivo, che dimentica il modus procedendi della chiesa cattolica, agevolandoli nell'impresa. Nello scorrere rocambolesco degli eventi, una coppia eterosessuale, quella di Marina (Cristina De Pin) e Giovanni (Alessandro Paci), vive un amore infelicemente normale, colmo di ipocrisia e falsi perbenismi, dove tutto si può comprare. Matrimonio compreso.

 

Il lungo flashback in cui si sviluppa il film, fa seguito a un incipit futuristico: è il 24 dicembre 2041, la famiglia allargata prepara la tavola aspettando i figli, ormai adulti, per consumare l'atteso cenone di Natale.  Apertura questa, che preannuncia il coprotagonista parzialmente invisibile: la chiesa cattolica e il suo Dio misericordioso. La figura dell'alto prelato è vestita di un surrealismo ingenuo che fa da eco alle storpiature dei mass media, indirizzate alle parole di Papa Francesco, quando annunciano una fatidica "apertura".  La scelta della dimensione intima, colma di tenerezza, tra i protagonisti del film, è apprezzabile ma priva dalla violenza che donne e uomini subiscono ogni giorno, costretti a reprimere la bellezza del sentimento. Quest'insostenibile legerezza è incastonata dunque nella meccanica religiosa, che plasma silenziosamente l'unione a propria immagine e somiglianza.

 

La scelta della colonna sonora altisonante, confezionata ad hoc dal gruppo Rock Big One, stride con il susseguirsi delle scene. Piccole imprecisioni vanno a braccetto con la realizzazione tutta artigianale della commedia, che tenta di rompere gli schemi senza osare troppo.

 
Regia: Graziano Salvadori
Interpreti: Graziano Salvadori, Niki Giustini, Katia Beni, Beatrice Maestrini, Alessandro Paci, Cristina De Pin
Origine: Italia, 2012
Distribuzione: Mediterranea Productions
Durata: 99'

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