Scemo & + scemo 2, di Peter & Bobby Farrelly

jim carrey e jeff daniels in scemo & più scemo 2

Se con una panoramica emozionale a schiaffo partiamo dall’ultimo film e arriviamo al primo, capiamo cosa c’è dentro questo Dumb and Dumber To: semplicemente, Dumb and Dumber. Ci siamo noi, Peter, Bobby, Jim e Jeff, che guardiamo dal basso verso l’alto, dal 2014 al 1994. Crudeli, liberatori, i nostri ricordi, i nostri egoismi, che evocano e incatenano questi fantasmi

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jim carrey e jeff daniels in scemo & più scemo 2E d’un tratto ti volti a guardare, dal basso verso l’alto, questi venti anni, questo 2014 e quel 1994: Peter e Bobby Farrelly che arrivano così al cinema e che prima li trovavi a scrivere il cinquantesimo episodio di Seinfeld; Jim Carrey che in quell’annus mirabilis si inscrive quasi da solo nei volti e nei corpi della commedia americana con Ace Ventura e The Mask; Jeff Daniels che dopo gli James L. Brooks e Jonathan Demme e Woody Allen degli ’80 pian piano si apparta dal cinema che volevamo per lui; Crash Test Dummies e Primitives e Proclaimers, gioiellini pop affilati e lucenti sparati così smaccatamente ad alto volume in sequenze oniriche e slow motion; il Big Blue Bug all’uscita o all’entrata della città dell’infanzia e dell’adolescenza, Providence, da lasciare e a cui tornare, basta stare sempre on the road. E gli smoking arancio e azzurro, il Mutt Cutts, il “Pull over! / No, it’s a cardigan, but thanks for noticing!”. Questo Scemo & più scemo 2 e quel Scemo e più scemo.

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Venti anni son passati anche per loro, Lloyd in un centro di cura per questi due decenni, Harry che lo va a trovare ogni mercoledì, e quando si scopre che era tutto uno scherzo del primo (dumb and dumber and dumberer…), si va di nuovo in scena: c’è una lettera di tanti anni prima, c’è una figlia da trovare, c’è un viaggio da iniziare, c’è un complotto da districare. Ci sono di nuovo Peter, Bobby, Jim e Jeff, con addosso scelte e strascichi, i Farrelly che non c’entrano qualcosa di vero e loro da troppo tempo, Carrey che oramai sembra avere meno voglia che opportunità di tornare sullo schermo, Daniels che ogni volta che appare nello studio di The Newsroom non fa altro che mostrare gli anni passati e che non torneranno e che forse vuole anche dimenticare. E infatti tante cose non girano in questo seguito, non potrebbero, lo sappiamo: Peter e Bobby sembrano aver perso il coraggio di girare, con una costruzione visiva piatta, asfittica, monocromatica – dove sono gli spazi vuoti e sporchi o ampi e luminosi fotografati da Mark Irwin?; si procede a strappi, intuizioni, per poi tornare ad una serie di dialoghi che a volte non smuovono nulla – dov’è la gestione dei tempi comici e la costruzione narrativa che ha permesso al primo film di passare da un road movie ad un romance nell’arco di 107 minuti?; ci si deve appoggiare ad altre forme, dal citazionismo alla nuova commedia di creazione e riconoscimento televisivo (Breaking Bad, The Big Bang Theory, Chuck) – dov’è sono il demenziale e lo slapstick ammantati di romanticismo e resistenza alla società? E’ dal basso verso l’alto che guardiamo Scemo e più scemo 2, come hanno fatto tutti quelli che finora sono andati nei cinema americani dove ha incassato più di 70 milioni di dollari, donando ai Farrelly il miglior esordio della loro carriera e a Carrey un’uscita che non vedeva da Una settimana da Dio. Qui il “too little, too late” dei seguiti non ha funzionato, qui vogliamo vedere ancora indietro di venti anni.

 

jim carrey e jeff daniels in scemo & + scemo 2Perché se con una panoramica emozionale a schiaffo partiamo dall’ultimo film e arriviamo al primo, capiamo cosa c’è dentro questo Dumb and Dumber To: semplicemente, Dumb and Dumber. D’improvviso tutta la filmografia dei Farrelly viene meno e si ritorna a quella pellicola che ha spaccato in due gli anni ’90: il Big Blue Bug, Providence, il Mutt Cutts, tutto sta al posto giusto e al momento giusto, come erano, come li ricordavamo. Però c’è qualcosa che non torna. Questo To non è lo slittamento di personaggi e situazioni accelerati al 2014 (i Franz Ferdinand e gli Empire of the Sun a coprire il cartellone al posto di Nick Cave e i Butthole Surfers, Kathleen Turner a dare corpo e presente a Fraida Felcher), e non è nemmeno un iperrealistico 1994 (sempre Billy del 4C, sempre Sea Bass, sempre gli scherzi che eliminano il terzo compagno di viaggio), tutto è uguale eppure tutto e diverso, come nel Pierre Menard, autore del Don Chisciotte di Borges: il punto cieco del film sta proprio in questo iato, nelle rughe di Jim Carrey e Jeff Daniels che ridono sempre nello stesso modo e partono sempre per gli stessi viaggi. E’ qui il senso, spiazzante e vertiginoso e tragico, del film dei Farrelly, nel ritrovare Lloyd e Harry, e lo capiamo da strane coincidenze, misteriose speculazioni, dove ha passato tutto questo tempo Harry?, perché dicono di non avere né patente né numero di previdenza sociale? Prima capisci che questi non possono essere Lloyd e Harry perché loro non si sarebbero mai lasciati andare per tutti questi anni, poi senti che Lloyd e Harry avevano una rabbia e una disperazione e una solitudine che non può essersi placata così. Questi non sono Lloyd e Harry, questi sono Lloyd e Harry come vogliamo che siano, come li costringiamo ad essere, noi, Peter, Bobby, Jim e Jeff: ancora scemi, ancora in viaggio, ancora soli. C’è qualcosa di crudele eppure liberatorio in tutto ciò, in questi fantasmi evocati e incatenati ai nostri ricordi e al nostro egoismo, contro il tempo che passa e lascia indietro la nostra adolescenza, contro gli insuccessi commerciali e le cadute personali, contro tutto quello che è venuto dopo e ci ha ignorato. Noi e loro ce ne freghiamo e torniamo a fare quello che ci piaceva fare, che sapevamo fare. Mettere peperoncini piccanti nel panino di un tizio che soffre di ulcera, guidare per cinque ore su una moto da bambini, pisciare dentro le bottiglie di birra. Noi, Peter, Bobby, Jim e Jeff, tutti assieme, sui dei bellissimi titoli di coda dove il 2014 sta assieme al 1994 E non importa se poi non riusciamo ad andare in tour con un gruppo di bikini girls, prima o poi la vita ci concederà una pausa. Basta rimanere sempre su quella strada.

 

Titolo originale: Dumb and Dumber To

Regia di: Peter & Bobby Farrelly

Interpreti: Jim Carrey, Jeff Daniels, Rachel Melvin, Laurie Holden, Rob Riggle, Kathleen Turner, Steve Tom

Origine: USA, 2014

Distribuzione: 01 Distribution

Durata: 109'

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