Ha scritto Eugène Ionesco: «Se è assolutamente necessario che l’arte o il teatro servano a qualche cosa, dirò che dovrebbero servire a insegnare alla gente che ci sono attività che non servono a niente, e che è indispensabile che ce ne siano». L’Opera cinese ha una storia millenaria e ancora resiste nelle sacche culturali periferiche e provinciali del Paese, ma sempre più subisce angherie burocratiche per mano delle istituzione ma anche dispersione di interesse da parte di un pubblico sempre più occidentalista. Il regista sino-canadese Johnny Ma, già autore del pluripremiato Old Stone (2016), torna così a parlare delle proprie origini con una storia di abbandono in To Live to Sing, incentrato su un quartiere in demolizione e una compagnia teatrale destinata allo sfratto.

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Zhao guida una compagnia di artisti col compagno e la nipote, quando viene a sapere che l’amministrazione di Chengdu intende lasciare spazio a un grande progetto immobiliare buttando giù gli edifici della loro zona. Ma la donna decide di non arrendersi e intraprende una disperata lotta per salvare dall’oblio quel che resta di quella straordinaria tradizione. Una storia drammatica di anarchia e speranza, in cui si intervalla lo sguardo documentario con l’intuizione visionaria. Ma mostra la sua eroina alle prese coi ministeri (in)competenti, la nipote consapevole che con la sua bella presenza traina il successo dello spettacolo, e molti altri problemi. L’Opera, con la musica e i personaggi mascherati, torna a più riprese nei suoi sogni a occhi aperti e sembra guidarla, mentre la distruzione del teatro in cui il gruppo lavora e vive le causa incubi durante la notte.

Infine, sarà proprio la finzione a dare respiro ai protagonisti. Finzione che è però la loro vita ed è perciò più reale della marcia capitalistica che sta per schiacciarli. Così come è vera la solidarietà degli anziani del quartiere, i quali senza quel teatro non saprebbero dove andare per svagarsi. C’è ancora bisogno di arte in Cina e nel mondo, ci dice il regista. Ed è quasi paradossale che nel finale sia il dramma cantato, la messa in scena tragica, ad aprire uno spiraglio verso il futuro mentre tutt’intorno giacciono le macerie lasciate dalle macchine. To Live to Sing è stato presentato alla Quinzaine di Cannes 2019 e si è aggiudicato i premi per Miglior Film e Miglior Attrice durante lo Shanghai International Film Festival. Il secondo lungometraggio del cineasta trentottenne ha trionfato anche al VI Seeyousound International Music Film Festival, dov’era in anteprima italiana.

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