Siamo andati a vedere Avengers – Infinity War al Cinema Arcadia

L’esperienza in prima persona di un fan del Marvel Cinematic Universe nella sala Energia del cinema Arcadia di Melzo, durante la visione di Avengers – Infinity War in IMAX per il day one del 25/4

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Avengers – Infinity War è un evento cinematografico unico, costruitosi in 10 anni di attese e ramificazioni tra tasselli “minori” che avrebbero portato poi all’opera omnia per la gioia di tutti i fan e non solo. L’evento degli eventi, sostanzialmente. Girato interamente in IMAX, per la prima volta nella storia, il film merita di esser visto in una sala che lo valorizzi in tutta la sua grandezza.

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Proprio per questo ho deciso di “fare un sacrificio”, e sono andato a vedere Avengers – Infinity War, al day one ossia il 25 aprile, nella famosa Sala Energia di Melzo premiata come Miglior sala d’Europa nel 2017. Tre ore di treno fino a Milano più mezz’ora da Milano a Melzo ed eccomi arrivato davanti all’imponente Cinema Arcadia. Una costruzione mastodontica, avulsa dalla semplicità di Melzo e che conferisce l’impatto visivo che darebbe una struttura aliena capitombolata sulla terra. Ma a lasciare davvero senza parole è proprio la Sala Energia ed entrandoci si ha la stessa sensazione di quando da piccoli siamo entrati in un cinema per la prima volta. Lo schermo ci sembrava gigante, mastodontico. Nella Sala Energia si prova esattamente questo, ci si sente piccoli e avvolti dal magia e dalla potenza del cinema, visiva e sonora.

Uno schermo da 500 metri quadri, in una sala da 630 posti, con un impianto audio Dolby Atmos costruito a 360° per avere un’immersione massima. Il luogo perfetto per visionare una pellicola tanto importante come la nuova grande fatica della Marvel. L’atmosfera impagabile nella quale mi sono trovato, accerchiato da fan in visibilio e pronti a esultare durante le sequenze più uniche, mi ha fatto provare brividi che non provavo davvero da tanto tempo guardando un film. È un’esperienza che, almeno una volta nella vita, va fatta, per recuperare quella percezione sognante del cinema che crediamo perduta, anche solo per poco più di due ore e trenta.

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