Slumber – Il demone del sonno, di Jonathan Hopkins

Slumber – Il demone del sonno, di Jonathan Hopkins, cerca di attingere ai più classici schemi del cinema horror dal canone wescraveniano, non riuscendo però a spiccare in alcun modo. Con Maggie Q

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Alice, la protagonista del film, ha assistito da piccola alla morte misteriosa del fratellino sonnambulo. Adesso è una felice madre di famiglia e una dottoressa che si occupa di disturbi del sonno in un ospedale specializzato. La complicata famiglia Morgan viene a chiedere il suo aiuto, poiché uno dei loro figli è morto nel sonno e l’altro, Daniel, cammina e parla nel sonno, a volte urlando e diventando violento. Questo problema affligge in realtà l’intera famiglia e questo lascia presagire ad Alice che ci sia qualcosa di maligno dietro a tutto ciò.
Partendo dalla più tradizionale delle premesse alla ‘Nightmare’, Slumber – Il demone del sonno cerca di costruirsi un’identità nello stracolmo calderone degli horror del ventunesimo secolo, senza però riuscirci minimamente. Jonathan Hopkins, regista esordiente, carica sulle spalle di una sempre efficace Maggie Q il compito di portare avanti una trama che vorrebbe sorprendere lo spettatore attraverso scelte stilistiche volte all’effetto sorpresa, ma finendo per scadere nel banale e a tratti nel ridicolo, complice anche un budget ridotto all’osso. La camera da presa prova a imbastire una certa tensione durante le scene di sonnambulismo tra i protagonisti del racconto, mostrando i vari membri di una famiglia che passo dopo passo vanno incontro ad un violento destino, ma fallisce nel mostrare coraggio e magari aggiungere una sana dose di splatter ad una sceneggiatura prevedibile e piatta.

Il budget non sempre fa il film e questa è una lezione ormai appurata da tempo; basti pensare ai precedenti It Follows, The Witch e volendo anche IT. Così come non è necessario mostrare troppe volte il demone/mostro/fantasma per tenere lo spettatore incollato allo schermo. Con la giusta maestria, si può creare curiosità e atmosfera e alimentare un finale di fiamma. Nulla di quanto elencato, purtroppo, non accade in Slumber. Il demone, realizzato tra l’altro in una deprimente CGI, appare in soltanto un paio di occasioni per pochissimi minuti ma il problema principale è che, per tutta la sua breve durata, di questo Slumber la pellicola ne parla in continuazione, lo mostra su libri, su pagine Google e lo rende protagonista assoluto dei dialoghi dei personaggi. Una presenza costante solo concettualmente, poiché il continuo ripetersi delle macabre situazioni notturne vede esclusivamente la presenza di essere umani posseduti, paralizzati o in preda a crisi. Ma mai che lo Slumber si faccia fisicamente vivo. Né sullo schermo, né nel nostro interesse.

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Titolo originale: Slumber
Regia: Jonathan Hopkins
Interpreti: Maggie Q, Sylvester McCoy, Will Kemp, Sam Troughton, William Hope
Distribuzione: Koch Media
Durata: 84′
Origine: USA, UK, 2017

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