Smetto quando voglio – Incontro con il regista Sydney Sibilia e il cast del film


Diventato un fenomeno sul web grazie a un trailer suggestivo e divertente, è stato finalmente presentato alla stampa Smetto quando voglio, opera prima del regista esordiente Sydney Sibillia. Accompagnato dal suo numeroso cast, il regista, visibilmente emozionato, ha raccontato la sua esperienza sul set

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Diventato un fenomeno sul web grazie a un trailer suggestivo e divertente, è stato finalmente presentato alla stampa Smetto quando voglio, opera prima dell'esordiente Sydney Sibillia. Accompagnato dal suo numeroso cast, il regista, visibilmente emozionato, ha raccontato la sua esperienza sul set.  La pellicola, co-prodotta da Fandango, uscirà il 6 febbraio in oltre 250 copie.

Com'è stato scrivere dialoghi cosi divertenti ma difficili?
Sydney Sibilia: Ci siamo sforzati molto in sede di scrittura. Devo ringraziare gli altri sceneggiatori che mi hanno aiutato. Uno dei punti forti del film è l'uso comico del linguaggio forbito. Renderlo cosi divertente e assurdo è stato merito anche degli splendidi attori che l'hanno utilizzato.

Una domanda agli attori. E' stato difficile recitare questi dialoghi cosi "alti"?
Edoardo Leo: E' stato difficile ma divertente. Ad esempio la scena di notte con il dialogo in latino, alla fine l'abbiamo fatta talmente tante volte che per portarla a casa mi sono dovuto attaccare al petto un cartello con le battute scritte. Anche io parlavo di formule chimiche di cui ignoravo tutto. Mi è stato dato anche un piccolo depliant su cui studiare ma, ancora adesso, quei numeri e quelle lettere sono qualcosa di astrato. 

Nel film si possono notare molte citazioni… 
Sydney Sibilia: Ci sono un milione di citazioni dentro il film, soprattutto di tutte le serie che amiamo come Breaking Bad o Big Bang Theory. L'idea era anche affrontare un tema poco conosciuto come quello delle smart drugs. 

Nel film c'è solo intrattenimento o c'è la volontà di raccontare, in modo cinico, anche la realtà che viviamo?
Sydney Sibilia: La volontà principale era divertirsi. Un film del genere, se di prendesse troppo sul serio, si sarebbe sgonfiato subito. Poi è vero che abbiamo guardato molto alla realtà, siamo venuti a contatto con storie di ricercatori troppo assurde anche per noi, ma gli effetti paradossali sono dovuti alla situazione grottesca che viviamo. 

La fotografia è molto interessante. Avete lavorato parecchio su questo aspetto?
Sydney Sibilia: Volevo un impatto visivo che colpisse subito. Anche come scenografie e costumi abbiamo cercato di fare qualcosa di fresco. Nell'era di Istagram ci siamo presi molte licenze.

Come hai scelto il cast?
Sydney Sibilia: Mi servivano attori che non si sarebbero presi sul serio. Alla fine ho avuto tra le mani i piu brillanti in circolazione. Abbiamo fatto molti provini e scambiato attori e ruoli più volte. L'unico che ho voluto subito e che ho aspettato fino all'ultimo è stato Edoardo Leo. Senza di lui non ci sarebbe stato nessun film.

Non ci sono donne nella banda. E' solo una casualità?
Sydney Sibilia: Ci abbiamo pensato se inserire un personaggio femminile anche nella banda, ma poi abbiamo creduto che fosse stato meglio usare solo personaggi maschili. Avrebbe portato una tensione sessuale che avrebbe stonato. 

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