SOUNDTRACKS: Vizio di forma – Paul Thomas Anderson
Jonny Greenwood torna a collaborare con Paul Thomas Anderson componendo una colonna sonora che appare come un vero e proprio omaggio ai noir hollywoodiani degli anni '40 e '50 e alle storiche composizioni di Bernard Herrmann ricreando musicalmente, con archi e fiati, le atmosfere fosche che avvolgono le indagini di Doc, accompagnandola con brani non originali che spaziano da Sam Cooke a Les Baxter
“When the winter rains come pourin' down
On that new home of mine,
Will you think of me and wonder if I'm fine?
Will your restless heart come back to mine
On a journey thru the past.
Will I still be in your eyes and on your mind?”
Neil Young – Journey Through The Past
«The dream is over» cantava John Lennon all'inizio degli anni '70 e il sogno è ad un passo dalla fine anche per i protagonisti di Vizio di forma, nuovo ironico ritratto di declino e rovina dell'America firmato da Paul Thomas Anderson, tra le scorribande degli Hells Angels in sella alle loro moto, “La Famiglia” di Charles Manson e il fantasma della Guerra in Vietnam pronti a seppellire per sempre la Season of Love del decennio precedente. Vizio di Forma, tratto dall'omonimo romanzo di uno dei massimi rappresentanti del Postmodernismo in letteratura, Thomas Pyncon, e primo (riuscito) tentativo di dare vita sul grande schermo ad uno dei suoi intricati romanzi, altro non è che un'omaggio nostalgico a quell'epoca sul viale del tramonto, luminosa ed ingenua, travestita da surf noir.
Larry “Doc” Sportello (Joaquin Phoenix) è un detective privato hippie, fumatore professionista di marijuana, la cui divisa è costituita da infradito, basettoni e un cappello di paglia, che vive in un appartamento sulla fittizia spiaggia di Gordita Beach. Doc si ritrova a lavorare al più labirintico caso della sua carriera quando la sue ex ragazza Shasta (Katherine Waterston), della quale è ancora innamorato, si presenta in casa sua, come un fantasma del passato, in cerca di aiuto perché preoccupata per il destino del suo amante miliardario, minacciato dalle oscure trame criminali della moglie e del suo segreto compagno. L'investigatore viene, suo malgrado, catapultato in un rompicapo investigativo accentuato dagli effetti paranoici della marijuana, dove ogni scoperta, ogni indizio da vita ad una ramificazione infinita di personaggi e sottotrame. Ecco allora una variegata umanità fatta di motociclisti ariani, una spia/musicista morta e risorta, dentisti cocainomani, ebrei nazisti, procuratrici di hitchcockiana memoria, detective “rinascimentali” che mangiano banane congelate sognando Hollywood, ex fidanzate burattinaie e organizzazioni criminali che operano in mare aperto senza mai attraccare. Anderson però non sembra tanto interessato alla soluzione del caso che sfugge costantemente a Doc quanto, piuttosto, a ritrarre, ad un passo dalla fine, quell'ultima ventata di freschezza e spontaneità di una generazione, impersonificata da Doc, che di lì a poco avrebbe mutato la sua natura.
Filmato su negativo 35 mm dallo storico direttore della fotografia di Anderson, Robert Elswit, per riprodurre quella trama visiva tipicamente seventies, tra luci al neon e luci naturali, Vizio di forma, la cui narrazione è affidata a Sortilège, ex impiegata di Doc con velleità d'astrologa, riproduce anche musicalmente la stratificata varietà di personaggi ed episodi che costituiscono il suo ricco sottotesto. Dopo le musiche dalle sfumature elettroniche realizzate con strumenti orchestrali per Il Petroliere, che gli valse l'Orso d'Argento a Berlino, e quelle oniriche di The Master, accomunate da un senso di inquietudine, Jonny Greenwood, bassista di Radiohead, torna a collaborare con Paul Thomas Anderson componendo una colonna sonora che appare un vero e proprio omaggio ai noir hollywoodiani degli anni '40 e '50 e alle storiche composizioni di Bernard Herrmann (Shasta Fay Hepworth, Meeting Crocker Fenway, The Chryskylodon Institute), ricreando musicalmente, con archi e fiati, le atmosfere fosche che avvolgono le indagini di Doc. Greenwood non si è limitato a scrivere la partitura originale di Vizio di forma ma l'ha intervallata, scegliendole personalmente, con le musiche non originali chiamate ad accompagnare la narrazione e che, nella loro eterogeneità, ben rappresentano le varie anime della pellicola.
C'è proprio di tutto. Dal magnetico ritmo dettato dalla batteria di Vitamin C dei tedeschi Can, che replicano con Soup tra free jazz e rock psichedelico, al soul già fortemente contaminato dalle sonorità seventies di Les Fleurs di Minnie Riperton, passando per il pop di Rhythm of the Rain dei The Cascades e le reminiscenze preisleyriane di Burnung Bridges di Jack Scott, e ancora la strumentale surf pop Here comes the Ho-Dads dei californiani The Marketts, il pop nippo-americano di Kyu Sakamoto con la sua Sukiyaki e quello “sporcato” dalle note r&b della voce di Chuck Jackson con Any Day Now, fino al soul travolgente di Sam Cooke con il suo classico del 1960, (What A) Wonderful World, e il genio di Les Baxter con la tropicale e sognante Simba. Il ruolo da protagonista tra le musiche non originali viene però giocato dal folk del cantautore canadese Neil Young, al quale il personaggio di Doc è visivamente debitore, con due brani, Harvest, tratto dall'omonimo album del 1972 e Journey Through The Past, canzone incastonata in una delle sequenze più belle della pellicola, le cui note dell'armonica partono quando Doc, a un punto morto delle indagini, riceve una cartolina da Shasta che, tra malinconici ricordi della loro relazione, inserisce un indizio per aiutare l'ex fidanzato investigatore. Ed ecco che Doc fa un viaggio nel passato, a quando, sebbene alla fine della loro relazione, i due erano ancorale complici e la felicità era parlare e baciarsi sotto una pioggia che neanche sentivano. E Vizio di forma non è altro che questo: un viaggio nostalgico nel passato, come una fotografia sbiadita o una cartolina ritrovata.
Track listing:
1. Dreamin’ On a Cloud – The Tornados
2. Rhythm of the Rain – The Cascades
3. Vitamin C – Can
4. Soup – Can
5. Simba – Les Baxter
6. Spooks – Radiohead
7. Burning Bridges – Jack Scott
8. The Throwaway Age – Bob Irwin
9. Gilligan’s Island Theme – Sherwood Schwartz and George Wyle
10. Harvest – Neil Young
11. Here Comes the Ho-Dads – The Markettts
12. Electricity – Cliff Adams
13. Never My Love – The Association
14. Les Fleur – Minnie Riperton
15. Journey Through the Past – Neil Young
16. Sukiyaki – KYU Sakamoto
17. Adam-12 (Themes and Cues) – Frank Comstock
18. (What A) Wonderful World – Sam Cooke
19. Amethyst – Jonny Greenwood
20. Any Day Now – Chuck Jackson