"SpongeBob – Il film", di Stephen Hillenburg

A metà tra il cartoon educato e quello incorrect, con derive surreal-demenziali tra personaggi in carne ed ossa e animati, infedele nella tecnica all'attualità digitale con la sua artigianalità, il lungo di Hillenburg non soffre particolarmente di respiro corto ma di originalità visiva e di plot pur accontentando alla fine sia bambini che adulti.

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Una spugna per definizione assorbe tutto. SpongeBob, spugna marina malata di carrierismo ossessivo, non fa certo eccezione. E si tratta di un'aderenza sicuramente felice quella di cui soffre il protagonista delle serie ideata da Stephen Hillenburg per la tv, sbarcata qualche tempo fa anche dalle nostre parti, precisamente sulla spiaggia catodica di Italia 1. Nella sottomarina e ridente city di Bikini Bottom SpongeBob desidera passare da primo cuoco del fast-food principale, il MacDonald locale per intenderci, a manager dopo essere stato eletto centinaia di volte impiegato del mese. Ma non andrà così e il padrone Mr. Krabs si vedrà accusato di aver rubato e svenduto la corona di re Nettuno (che oltre ad essere un insostituibile simbolo di potere è anche un irrinunciabile copricapo per occultare la sua galoppante calvizie) e dovrà essere salvato da SpongeBob e l'homeriano (per indolenza e insufficienza neuronale irrimediabile) amico stella marina Patrick. A metà tra il cartoon educato e quello incorrect, con derive surreal-demenziali tra personaggi in carne ed ossa e animati (David Hasselhoff nei panni del baywatcher che diventa corpo-motoscafo col quale Spongebob e Patrick riescono a compiere la missione?!), infedele nella tecnica all'attualità digitale con la sua artigianalità rigorosamente manuale e percorso dalla cultura pop degli anni 80, il lungometraggio di Hillenburg non soffre particolarmente di respiro corto ma di originalità visiva e di plot, pur accontentando tutto sommato sia bambini che adulti con uno stimolante protagonista che soffre delle nevrosi dell'uomo contemporaneo e se le accolla anche per noi, facendocene liberare momentaneamente, lungo la durata della proiezione. Hillenburg lavora, quindi, su auto-ironie dagli strascichi trash e salacità talvolta sottili, spesso al di là della comprensione dei più piccoli per la gioia dei più grandi, anche se la confezione e la maggior parte delle tracce narrative appartengono ai kids. In definitiva il film non è proprio una spugna per ciò che riguarda le migliori espressioni della storia dell'animazione, ma qualche "goccia", comunque, rimane intrappolata nella maglia larga della sua struttura.


 


Titolo originale: The SpongeBob Squarepants movie
Regia: Stephen Hillenburg
Distribuzione: U.I.P.
Durata: 90'
Origine: Usa, 2004

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