SQ2018 – Dal 31 maggio il Sicilia Queer Film Festival di Palermo

Stefano Savona, Yann Gonzales, Bertand Mandico, Gianni Amelio, Vincent Dieutre: fino al 6 Giugno presso i Cantieri Culturali alla Zisa, ritorna l’imperdibile appuntamento dedicato al cinema LGBT

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Si è svolta sabato scorso 19 maggio presso il palazzo Sant’Elia a Palermo la conferenza stampa di presentazione dell’VIII edizione del Sicilia Queer Film Fest in programma dal 31 Maggio al 6 Giugno presso i Cantieri Culturali alla Zisa. Quella che sta per iniziare è una edizione particolare che viene a cadere nell’anno in cui Palermo è capitale italiana della cultura.
Che questo festival sia fra i più importanti progetti cittadini lo dimostra un programma ricco e molto eterogeneo, teso a coinvolgere trasversalmente diversi strati culturali e tendenze. Nato nel 2011 come festival sulle tematiche LGBT all’interno del movimento Palermo Pride, con il tempo il Queer FilmFest è diventato tra le principali manifestazioni culturali con una forte impronta internazionale che ne ha allargato confini e possibilità. Sono coinvolti infatti oltre al Comune di Palermo, la Sicilia Film Commission, l’Institut Français, il Goethe Institut, l’Instituto Cervantes di Palermo e il Forum Austriaco della Cultura.
Dal Queer Film Fest sono passati nomi di artisti, attori, registi che hanno raccolto ovazioni in ogni parte del mondo e in festival prestigiosi come Cannes, Venezia, Sundance. Cito Paul Vecchiali, Alain Guiraudie, Claire Simon, Gabriel Abrantes, Joao Pedro Rodrigues ma la lista è lunghissima. Per l’edizione di quest’anno la lungimiranza del direttore artistico Andrea Inzerillo, coadiuvato da un team ormai collaudato e affiatato (Tatiana Lo Iacono, Giorgio Lisciandrello, Eleonora Giammanco, Etrio Fidora), è stata nuovamente premiata.
Ad aprire e chiudere il festival saranno rispettivamente il 31 Maggio l’opera di Stefano Savona (con le animazioni di Simone Massi) La Strada di Samouni, premio Oeil d’or all’ultimo Festival di Cannes e il 6 Giugno il thriller Un Couteau dans le coeur di Yann Gonzalez già acclamato per il suo Les recontres d’apres nuit nell’edizione del 2014.

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Basterebbero solo questi artisti a garantire qualità e professionalità, ma a guardare il programma nella sua interezza le sorprese non sono finite. Ci saranno 16 cortometraggi provenienti da tutto il mondo che si contenderanno il premio Queer Short e 8 lungometraggi (tra questi Les Garcon Sauvages di Bertrand Mandico presentato con grande successo a Venezia) che gareggeranno per la sezione Nuove Visioni. La giuria è composta da Eleonora Danco (regista, performer e attrice), Luciano Barisone (noto critico cinematografico), Alize Pepper (scrittrice e artista), Carlos Conceicao (regista) e Patric Chiha (regista vincitore della scorsa edizione con Brothers of the night).
Per Retrovie, la sezione dedicata al Cinema Italiano curata da Umberto Cantone, interverrà il maestro Gianni Amelio che introdurrà il suo titolo del 1994 Lamerica e presenterà il suo ultimo libro, Padre Quotidiano. Sempre Umberto Cantone con la collaborazione di Emiliano Morreale e di Alessia Cervini aprirà una vetrina retrò sul cinquantennale del 68. La sezione Eterotopie sarà dedicata al Libano proponendo l’opera prima di Mazen Khaled dal titolo Marthyr e presentando la mostra di Roy Dib “Lascia che ti guardi, Lascia che ti tocchi”.
Per la sezione Presenze l’occhio di bue è sull’attività di regista di Jacques Nolot, noto

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attore francese che ha lavorato con Andrè Techinè, Francois Ozon, Patrice Leconte, Arnaud Desplechin. Per la Carte Postale a Serge Daney verrano presentati il leggendario film di Joseph Losey Il Servo e l’opera Santiago di Joao Moreira Salles.

Il premio Nino De Gennaro di questa edizione verrà consegnato al noto fotografo tedesco Wolfgang Tillmans, primo professionista non britannico a vincere il prestigioso Turner Prize nel 2000.
Ancora tanta fotografia con la personale di Catherine Opie, tanta musica con La Rappresentante di Lista e tanta arte contemporanea con le mostre di Vincent Dieutre e Arnold Pasquier. Con un programma così ricco e cosmopolita Andrea Inzerillo può, senza arroganza, affermare che: “Il Sicilia Queer ha l’ambizione di lavorare sul presente per contribuire alla costruzione del futuro…Questo faticoso lavoro avrà avuto senso se un giorno se ne potrà conoscere la tensione generativa…lo scopo del festival non è il festival stesso, ma gli incontri, le relazioni, le trasformazioni che esso riesce ad operare.”
Chi ha frequentato il festival negli anni precedenti sa che questa è una sacrosanta verità e che il successo di una tale manifestazione, pur tra difficoltà e ostacoli, rappresenta anche il successo di una città e di tutto un movimento teso a generare cultura. Palermo, capitale italiana della cultura, ha finalmente il suo festival di Cinema.

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