"Stay – Nel labirinto della mente", di Marc Forster

Una messinscena fatta di continui detour, in cui lo spettatore è ad un bivio: resistere, e cercare di incatenare in una successione logica gli eventi che si vede scorrere davanti; oppure cedere, e lasciarsi andare al fluire delle cose. Ma non è da solo, in questo dilemma.

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Che il cinema fosse un mondo sospeso tra realtà e immaginazione, è risaputo; che per molti fosse, poi, una questione di vita o di morte, è cosa anch'essa nota. Forster, regista di Neverland e di Monster's Ball, combina le due cose accettando di tradurre in immagini la sceneggiatura di David Benioff, e dimostrandosi talentuoso nel creare una messinscena che invita a continui detour, colma com'è di segnali "stradali" rovesciati dalla propria mano divertita. Lo stesso Benioff, che aveva giocato col sonno e col sogno di Edward Norton, lasciandoci sospesi nell'incertezza per le sue sorti ne La 25a ora, con Stay si toglie evidentemente una volta per tutte la grande voglia di prendere per mano (ed in giro) lo spettatore e condurlo in un'ennesima realtà parallela, più ad effetto che innovativa. E' impossibile, difatti, collocare Stay in un genere meno vago del thriller: approfondire, specificare, tradirebbe subito una sceneggiatura che solo negli ultimi minuti rivela da che parte sta la verità.
Henry (Ryan Gosling), la cui vita sta per giungere al termine nonostante i suoi ventun'anni di vita, è vittima della propria sensibilità artistica? Sam Foster (McGregor), il dottore che si imbatte in Henry, riuscirà ad aiutarlo a non morire? L'aiuto di Lila (Naomi Watts), che viene coinvolta assieme al medico nella vicenda, conforterà Henry nel terribile momento che sta vivendo? Forster non risparmia nessuna trovata visiva per rendere esplicito, fin da subito, che nulla è come sembra; certi espedienti narrativi ricordano le ossessioni di alcuni thriller degli anni Sessanta – tipo Mirage di Dmytryk – senza condividerne, come si scopre alla fine, i presupposti fantapolitici; tutto, in definitiva, è costruito per depistare continuamente lo spettatore. Al quale sono date due possibilità: resistere, e cercare di incatenare in una successione logica gli eventi che vede scorrere davanti ai suoi occhi; oppure cedere, e lasciarsi andare al fluire delle cose. Un dilemma che, in questo film, non appartiene solo allo spettatore.
 
Titolo originale: Stay
Regia: Marc Forster
Interpreti: Ewan McGregor, Ryan Gosling, Naomi Watts, Bob Hoskins, Janeane Garofalo, B.D. Wong
Distribuzione: Twentieth Century Fox
Durata: 99'
Origine: USA, 2005

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