Surbiles, di Giovanni Columbu

Si apre tra i vicoli della Sardegna questo documentario frammentato ma sincero e pieno di suggestioni. Dal regista di Su Re, visto a Locarno e da oggi a Roma e poi in tour nelle sale italiane

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Si apre tra i vicoli stretti di un paese della Sardegna Surbiles di Giovanni Columbu quasi a voler programmaticamente avvisare gli spettatori degli angoli oscuri del suo lavoro. Perchè quello che cerca di fare non è una semplice testimonianza quanto una rappresentazione degli aspetti piu rurali di un territorio. Quelli che si nascondono tra i miti e le credenze popolari e che in questo caso prendono forma nelle surbiles, creature malvagie che si pensava fossero in grado di succhiare via il sangue ai bambini non battezzati fino a farli morire. Delle leggende che razionalmente si potrebbero ricondurre alla inspiegabilità di alcune morti infantili ed allo stato di depressione (raramente riconosciuta come una malattia fino a poco tempo fa) che poteva attanagliare alcune donne. Quello che viene fuori dalla ricerca di Columbu, invece, dimostra quanto ancora sia restia la popolazione a limitare all’aspetto mistico queste vicessitudini.

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Viene data la parola alle donne piu anziane della regione che ammettono di non sapere, o di non avere memoria, dei fatti che misero in agitazione l’intero paese sulla presenza di esseri soprannaturali. Quello che appare, invece, attraverso il filtro della macchina da presa, è che ci sia una certa paura a parlarne, quasi una reticenza data dall’evocazioni di brutti ricordi ed dal timore di qualche ripercussione. Ecco allora che interviene la fiction mostrando quello che probabilmente doveva succedere al cospetto di certi spiriti. E viene dimostrato come la classificazione di queste surbiles non sia poi così semplice: c’è chi crede che siano molto vicine ai vampiri, chi che facessero uso di unguenti magici e droghe, chi che si potessero incarnare nei quattro elementi. Quello che è certo è che la morte dei bambini in fasce era fatta risalire quasi sempre alla loro manifestazione. E proprio i racconti sinceri di chi è disposto ad aprirsi sono la faccia piu interessante di questa operazione, di cui si avverte sia il lato divulgativo sia il tentativo artistico ispirato da dalle vicende che si prestano ovviamente a molte suggestioni. Un lavoro frammentato cosi come i tanti elementi che vanno a sovrapporsi ed annullarsi uno con l’altro (queste surbiles possono essere anche buone?) ma che non manca di sincerità nel racconto di una terra particolare come quella della Sardegna e della sua popolazione, quella piu attaccata alla terra ed ai suoi miti.

 


Regia: Giovanni Columbu

Distribuzione: Istituto Luce Cinecittà

Durata: 73′

Origine: Italia, 2017

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